Pieve di Gusaliggio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Pieve di Gusaliggio
frazione
Pieve di Gusaliggio – Veduta
Pieve di Gusaliggio – Veduta
Panorama del borgo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
Comune Valmozzola
Territorio
Coordinate44°34′46.88″N 9°52′09.23″E / 44.57969°N 9.86923°E44.57969; 9.86923 (Pieve di Gusaliggio)
Altitudine710 m s.l.m.
Abitanti25[2]
Altre informazioni
Cod. postale43050
Prefisso0525
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pieve di Gusaliggio
Pieve di Gusaliggio

Pieve di Gusaliggio è una piccola frazione del comune di Valmozzola, in provincia di Parma.

La località dista 1,72 km da Mormorola, sede comunale di Valmozzola.[1]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

La località, detta originariamente Gisalecchio,[3] deve il suo nome alla chiesa plebana che vi sorse nell'XI secolo.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In età longobarda, grazie ai monaci dell'abbazia di San Colombano di Bobbio, si diffuse nella zona, a partire dalla località di Mariano, il culto di san Colombano, al quale fu dedicata una cappella edificata in epoca imprecisata; tuttavia, la prima testimonianza[5] dell'esistenza di un insediamento abitato a Gusaliggio risale soltanto al 981, quando l'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone II di Sassonia investì del territorio della Val Mozzola l'obertengo Adalberto di Baden, capostipite della casata dei Pallavicino.[6]

Nell'XI secolo vi fu fondata l'originaria chiesa plebana, documentata a partire dal XIII secolo;[4] la primitiva fortificazione a difesa della vallata fu costruita invece probabilmente nel XII secolo nei pressi dell'antica cappella di San Colombano, in seguito all'investitura dei Pallavicino del 1182 da parte dell'imperatore Federico Barbarossa.[7]

Nel 1227 il feudo fu ereditato dal condottiero Oberto II,[3] che vi si rifugiò nel 1268 dopo le pesanti sconfitte inflittegli da Carlo I d'Angiò; l'anno seguente, durante l'assedio che la rocca subì da parte dei guelfi parmigiani e piacentini, Oberto II vi morì,[7] lasciando al figlio Manfredino i suoi beni.[8]

In seguito Gusaliggio passò ai marchesi Pallavicino di Pellegrino.[9] Nel 1428 il marchese Manfredo Pallavicino fu arrestato da Niccolò Piccinino, per conto di Filippo Maria Visconti, e confessò sotto tortura di aver congiurato contro il duca di Milano, che lo condannò a morte, incamerò tutti i suoi beni[10] e nel 1438 li assegnò al Piccinino. Nel 1450 i Pallavicino furono nuovamente investiti del feudo di Gusaliggio.[9]

Nel 1472 il duca Galeazzo Maria Sforza assegnò la rocca, dipendente dal castello di Pellegrino,[3] al cugino Lodovico Fogliani, al quale concesse la facoltà di aggiungere al proprio il cognome Sforza,[11] dando origine alla dinastia che si estinse col marchese Giovanni Fogliani Sforza d'Aragona; quest'ultimo, privo di eredi diretti, nel 1759 rinunciò ai propri feudi in favore di Federico Meli Lupi di Soragna, figlio di sua sorella Lucrezia.[6]

Nel 1805 Napoleone decretò l'abolizione dei diritti feudali e Carlo Meli Lupi fu costretto a rinunciare alla rocca, che fu alienata alla famiglia Conti; i nuovi proprietari, dopo avervi vissuto per alcuni decenni,[3] ne decisero la demolizione e utilizzarono le pietre quale materiale di costruzione del proprio palazzo nei pressi della chiesa di Santa Maria Assunta.[7]

Fino agli inizi del XX secolo il Palazzo Conti fu utilizzato quale sede comunale di Valmozzola, poi trasferita nell'odierno edificio di Mormorola.[6]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Santa Maria Assunta[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Santa Maria Assunta
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Maria Assunta (Valmozzola).

Edificata originariamente in stile romanico nell'XI secolo, la pieve fu ricostruita in forme barocche nel 1704; ristrutturata internamente in stile neogotico nel 1912, fu dotata della facciata neoromanica nel 1965; la chiesa, internamente decorata con affreschi, conserva la seicentesca pala dell'Assunta, dipinta da Salvatore Pozzo, e alcune statue settecentesche.[4][12]

Oratorio di Sant'Antonio[modifica | modifica wikitesto]

Oratorio di Sant'Antonio
Lo stesso argomento in dettaglio: Oratorio di Sant'Antonio (Valmozzola).

Costruito in stile rinascimentale nel XVI secolo quale oratorio privato della nobile famiglia dei De Mutio, il luogo di culto di Sozzi fu restaurato nella facciata nel 1836; al suo interno le volte sono decorate con affreschi a motivi floreali e geometrici.[13]

Rocca di Gusaliggio[modifica | modifica wikitesto]

Ruderi della rocca di Gusaliggio
Lo stesso argomento in dettaglio: Rocca di Gusaliggio.

Innalzata probabilmente nel XII secolo dai Pallavicino, la rocca fu notevolmente ampliata e rinforzata dal marchese Oberto II intorno alla metà del XIII secolo ma distrutta negli scontri subiti da parte dei guelfi parmigiani e piacentini nel 1269; successivamente ricostruita e arricchita dai vari proprietari, cadde inesorabilmente in declino nel XVIII secolo, per essere quasi completamente demolita intorno alla metà del XIX e utilizzata come cava di materiali da costruzione da parte dei Conti; oggi della possente rocca rimangono solo i ruderi di alcuni muri, di archi, dei locali del livello terreno scavati nella roccia e di un torrione a pianta circolare, seminascosti dalla vegetazione.[7]

Palazzo Conti[modifica | modifica wikitesto]

Edificato intorno al 1850 con le pietre ricavate dalla demolizione della rocca, l'elegante palazzo neoclassico, adiacente alla chiesa di Santa Maria Assunta, fu utilizzato fino agli inizi del XX secolo quale sede municipale del Comune di Valmozzola.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b La Frazione di Pieve di Gusaliggio, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 9 settembre 2016.
  2. ^ [1]
  3. ^ a b c d Molossi, pp. 576-577.
  4. ^ a b c Chiesa di Santa Maria Assunta <Gusaliggio, Valmozzola>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 9 settembre 2016.
  5. ^ Atto di donazione citato nell'Historia Pallavicina
  6. ^ a b c d Valmozzola, dalle origini incerte al marchesato dei Fogliani, su ilparmense.net. URL consultato il 9 settembre 2016.
  7. ^ a b c d Pieve di Gusaliggio, su valcenoweb.it. URL consultato il 9 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2016).
  8. ^ Gusaliggio, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 9 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2016).
  9. ^ a b Chini.
  10. ^ Fatti, misfatti e misteri di un millenario Castello (PDF), su comune.pellegrino-parmense.pr.it. URL consultato il 9 settembre 2016.
  11. ^ Molossi, p. 357.
  12. ^ La storia dell'insediamento, su informagiovanitaroceno.it. URL consultato il 3 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2018).
  13. ^ Oratorio di Sant'Antonio "Gusaliggio, Valmozzola", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 4 febbraio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Chini, I Pallavicino - la storia di una famiglia longobarda, Piacenza, L.I.R. edizioni, 2014.
  • Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1834.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Emilia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Emilia