Pace dei Pirenei

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Pace dei Pirenei
L'incontro dei due monarchi all'isola dei Fagiani nel 1659; olio su tela di Jacques Laumosnier (~1670 - post 1743), Musée de Tessé Le Mans
ContestoGuerra franco-spagnola
Firma7 novembre 1659
LuogoIsola dei Fagiani
CondizioniCessione dalla Spagna alla Francia di parte delle Fiandre (Fiandre francesi), dell'Artois, di Thionville e della Catalogna del Nord
Parti Regno di Francia
Regno di Spagna
FirmatariGiulio Mazzarino
don Luis de Haro
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La pace dei Pirenei (in spagnolo: Tratado de los Pirineos, in francese: Traité des Pyrénées, in catalano: Tractat dels Pirineus) è un trattato stipulato il 7 novembre 1659 tra Francia e Spagna a chiusura della Guerra franco-spagnola.[1] La pace fu sottoscritta dal generale spagnolo don Luis de Haro e dal cardinale Mazzarino, primo ministro di Francia.

Medaglia del 1660 celebrante la pace

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Allegoria del trattato dei Pirenei, «frutto delle vittorie», di Giovanni Francesco Romanelli, dipinto nel palazzo del Louvre

La pace dei Pirenei pose fine alla guerra fra il regno di Francia, che era proseguita dopo la pace di Westfalia, cui la Spagna non aveva aderito.

Da una parte la Francia era intervenuta militarmente in Spagna fra il 1640 ed il 1652 a sostegno dei rivoltosi catalani (il che aveva portato all'annessione alla Francia, prima della città di Perpignano e poi di tutta la regione del Rossiglione) ma dall'altra la Spagna aveva sostenuto la rivolta della Fronda. La mancata adesione della Spagna al trattato di Vestfalia adombrava il prosieguo della guerra ad oltranza, tanto che gli spagnoli avevano occupato il porto di Dunkerque nelle Fiandre francesi, ma il Cardinale Mazzarino si alleò con l'Inghilterra, promettendole, in caso di vittoria, Dunkerque e la Giamaica e l'esercito francese, al comando del maresciallo di Francia Henri de La Tour d'Auvergne, visconte di Turenne, inflisse una sonora sconfitta agli spagnoli, guidati dal Gran Condé, nella battaglia delle Dune, presso Dunkerque (14 giugno 1658).

Questo indusse Filippo IV ad accettare le trattative di pace, che si svolsero su un isolotto del fiume Bidasoa, al confine fra i due stati, fra le cittadine di Irun ed Hendaye, chiamata isola dei Fagiani.

Le clausole del trattato e le conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

La Spagna dovette cedere alla Francia parte delle Fiandre, dell'Artois, dell'Hainaut e del Lussemburgo, oltre ad accettare la definitiva acquisizione da parte francese della Catalogna del Nord (ad eccezione della città di Llívia), che includeva la città di Perpignano, e l'intera regione del Rossiglione (la prima già occupata dai francesi nel 1640 e la seconda nel 1652). La catena montuosa dei Pirenei divenne così la nuova frontiera che separava la Spagna dalla Francia. Inoltre l'isola dei Fagiani diventava un condominio franco-spagnolo.

Inoltre veniva stabilito un matrimonio che avrebbe dovuto consolidare l'unione fra le due corone: la figlia del re di Spagna Filippo IV, Maria Teresa (1638 –1683), fu promessa in sposa a Luigi XIV.[2]

Tuttavia ciò comportava la rinuncia al trono di Spagna da parte di Maria Teresa, rinuncia che Maria Teresa fece in cambio della corresponsione di una dote particolarmente elevata da parte del regno di Spagna, di 500000 scudi d'oro.[3]

Dopo l'estinzione del ramo spagnolo della dinastia degli Asburgo a causa della morte senza successori di Carlo II, i Borbone rivendicarono per la loro casata nel 1700, sulla base del trattato dei Pirenei, il diritto al trono di Spagna, che sarebbe dovuto andare al nipote di Luigi XIV, Filippo d'Angiò.[4] L'ascesa al trono di quest'ultimo, con il nome di Filippo V, diede origine alla guerra di successione spagnola.

Di conseguenza la pace dei Pirenei sancì definitivamente la decadenza della Spagna.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Guerra franco-spagnola ebbe inizio allorché il cardinale Richelieu decise di far entrare la Francia nella guerra dei trent'anni, schierandola dalla parte delle forze protestanti contro l'impero ed il regno di Spagna.
  2. ^ Il matrimonio fu celebrato dapprima in Spagna, a Fuenterrabía, per procura (don Louis de Haro rappresentava Luigi XIV) il 2 giugno 1660, mentre la cerimonia di insediamento di Maria Teresa come regina di Francia ebbe luogo presso il villaggio di Saint-Jean-de-Luz (Francia), covo di corsari, al confine tra Francia e Spagna.
  3. ^ Maria Teresa era allora appena poco più che tredicenne, e la rinuncia fu redatta dai rappresentanti francesi con la formula «In considerazione del pagamento di questa somma [i 500000 scudi d'oro, n.d.r.], la serenissima principessa Maria Teresa rinuncia ai suoi diritti» (John B. Wolf, Luigi XIV). Questa somma, che era piuttosto gravosa per le finanze non floride del regno di Spagna, non fu mai corrisposta a Maria Teresa, il che faceva supporre che la rinuncia ai diritti ereditari della medesima non fosse più valida. Questo fu il pretesto diretto per la Guerra di devoluzione ed indiretto per la successiva Guerra d'Olanda.
  4. ^ Anche il defunto re Carlo II aveva indicato nel suo testamento come suo erede al trono il duca d'Angiò, Filippo di Borbone.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • John B. Wolf, Luigi XIV, Garzanti Editore, Milano, 1981
  • (EN) John A. Lynn, The Wars of Louis XIV 1667–1714., London, 1999
  • (EN) Andrew Lossky, Louis XIV and the French monarchy. New Brunswick, 1994
  • (DE) Herfried Münkler, Imperien - Die Logik der Weltherrschaft., Berlin, 2005

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