Olea capensis

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Olea capensis
Olea capensis
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Ordine Lamiales
Famiglia Oleaceae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Scrophulariales
Famiglia Oleaceae
Genere Olea
Specie Olea capensis
Nomenclatura binomiale
Olea capensis
L., 1753

Olea capensis (L., 1753) è una specie di olivo spontanea nelle foreste sempreverdi e miste dell'Africa centrale e meridionale.

È conosciuto localmente con vari nomi, tra cui ironwood e loliondo. Può essere anche chiamato olivo del Capo o olivo dell'Africa orientale (dove è maggiormente utilizzato).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Foglie di Olea capensis

Olea capensis è un albero alto fino a 40 m, con corteccia grigio chiaro, fessurata longitudinalmente. Il legno, pesante e a grana fine, è estremamente duro e resistente (tra l'altro, quasi inattaccabile per le termiti), da cui il nome ironwood (legno ferro).

Le foglie sono coriacee, ovate, acuminate, lunghe 4–9 cm; la faccia inferiore è più chiara.

I fiori, bianchi, molto piccoli, sono riuniti in infiorescenze.

I frutti sono drupe ellissoidali, simili alle olive prodotte da Olea europaea.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Olea capensis prende nome dal Capo di Buona Speranza, ma cresce in tutta l'Africa meridionale e centrale a sud del Sahara (dalla Sierra Leone alla Somalia); è presente anche in Madagascar e nelle isole Comore Olea capensis information from NPGS/GRIN Archiviato il 7 dicembre 2000 in Internet Archive..

Tipicamente cresce, sparso nelle foreste, a quote medie o elevate. Per esempio, in Kenya si trova nella Foresta Mau, in Tanzania cresce tra i 750 e 2600 m, tra l'altro sulle pendici del Kilimanjaro Indigenous multipurpose trees of Tanzania: Uses and economic benefits for people - OLEA CAPENSIS* Archiviato il 1º aprile 2009 in Internet Archive..

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Il legno di Olea capensis, benché difficile da lavorare, è apprezzato per la sua resistenza e viene largamente usato nell'artigianato, in falegnameria e persino nella costruzione di edifici. Inoltre viene usato anche per produrre carbone.[1]

Foglie e frutti vengono usati come mangime per gli animali, ma, a differenza di Olea europaea, i frutti non vengono normalmente usati per l'alimentazione umana.

La corteccia trova impiego nella medicina popolare di alcuni paesi africani.

Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

Olea capensis viene talvolta coltivato nelle regioni d'origine.

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

L'IPNI riconosce due sottospecie, Olea capensis hochstetteri e Olea capensis welwitschii[2]. Altri considerano anche la sottospecie Olea capensis macrocarpa (sin. Olea macrocarpa).[senza fonte]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Indigenous multipurpose trees of Tanzania: Uses and economic benefits for people (PDF), su fao.org, FAO. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  2. ^ IPNI: Plant Name search

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Olea capensis, in Ecocrop FAO. URL consultato il 9 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2011).
  • Olea capensis subsp. capensis, in Aluka. URL consultato il 9 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2013).
  • Olea capensis subsp. capensis, in Fernkloof Nature Reserve. URL consultato il 9 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2011).