Pseudoromicia rendalli
Pseudoromicia rendalli | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Laurasiatheria |
Ordine | Chiroptera |
Sottordine | Microchiroptera |
Famiglia | Vespertilionidae |
Sottofamiglia | Vespertilioninae |
Genere | Pseudoromicia |
Specie | P.rendalli |
Nomenclatura binomiale | |
Pseudoromicia rendalli Thomas, 1889 | |
Sinonimi | |
Pipistrellus rendalli faradjus |
Pseudoromicia rendalli (Thomas, 1889) è un pipistrello della famiglia dei Vespertilionidi diffuso nell'Africa subsahariana.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza totale tra 70 e 102 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 29 e 37 mm, la lunghezza della coda tra 30 e 41 mm, la lunghezza del piede tra 7 e 10 mm, la lunghezza delle orecchie tra 8 e 14 mm e un peso fino a 9 g.[3]
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]La pelliccia è corta e lanuginosa. Le parti dorsali sono marroni chiare con la base dei peli più scura, mentre le parti ventrali sono color crema, biancastre o grigio chiare. Il muso è corto e largo, con due masse ghiandolari sui lati. Le orecchie sono triangolari, marroni chiare e con l'estremità arrotondata. Il trago è lungo circa la metà del padiglione auricolare, largo al centro e con la punta arrotondata, con il margine anteriore dritto, quello posteriore leggermente convesso e con un piccolo lobo triangolare alla base. Le membrane alari sono bianche e semi-trasparenti. La coda è lunga ed inclusa completamente nell'ampio uropatagio. Il calcar è fornito di un lobo terminale. Il cariotipo è 2n=38 FNa=50.
Ecolocazione
[modifica | modifica wikitesto]Emette ultrasuoni ad alta intensità sotto forma di impulsi a frequenza modulata iniziale di 76 kHz e finale di 42–44 kHz.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]Si rifugia nel denso fogliame di arbusti e alberi, tra le fronde di palme del genere Hyphaene, nelle capanne e nelle case. Il volo è lento, poco manovrato ma con scatti repentini.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]si nutre di piccoli insetti come falene, coleotteri, scarafaggi e ortotteri catturati a 2 metri dal suolo, in prossimità di edifici o su paludi, stagni e fiumi. L'attività predatoria inizia presto la sera.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Danno alla luce due piccoli alla volta l'anno. Femmine gravide e che allattavano sono state catturate in Sudafrica nel mese di dicembre, altre che allattavano in aprile nel Malawi mentre dei giovani con le proprie madri sono stati osservati a fine aprile nella Repubblica Democratica del Congo.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è diffusa nell'Africa subsahariana dal Gambia alla Somalia ad est fino alla provincia sudafricana nord-orientale del KwaZulu-Natal e alla Repubblica Democratica del Congo meridionale.
Vive nelle savane alberate e nelle foreste pluviali degradate fino a 1.480 metri di altitudine.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Sono state riconosciute 2 sottospecie:
- P.r.rendalli: Gambia, Senegal, Sierra Leone, Liberia, Costa d'Avorio, Mali meridionale, Ghana, Togo, Benin, Nigeria, Camerun settentrionale, Ciad sud-occidentale, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo occidentale;
- P.r.phasma (G. M. Allen, 1911): Sudan meridionale, Sudan del Sud, somalia, Kenya, Uganda meridionale, Repubblica Democratica del Congo nord-orientale e meridionale, Tanzania nord-orientale, Mozambico, Malawi meridionale, Zambia, Botswana settentrionale, provincia sudafricana del KwaZulu-Natal.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione presumibilmente numerosa, classifica P.rendalli come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Jacobs, D., Cotterill, F.P.D. & Taylor, P.J. 2008, Pseudoromicia rendalli, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Pseudoromicia rendalli, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Happold & Happold, 2013.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Meredith & David C.D.Happold, Mammals of Africa. Volume IV-Hedgehogs, Shrews and Bats, Bloomsbury, 2013. ISBN 9781408122549
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Neoromicia rendalli
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