Macolor niger

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Macolor niger
esemplare adulto
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseGnathostomata
ClasseActinopterygii
SottoclasseOsteichthyes
SuperordineAcanthopterygii
OrdinePerciformes
SottordinePercoidei
FamigliaLutjanidae
GenereMacolor
SpecieM. niger
Nomenclatura binomiale
Macolor niger
(Forsskål, 1775)
Sinonimi

Diacope macolor
Lesson, 1827
Macolor macolor
(Lesson, 1827)
Macolor typus
Bleeker, 1860
Sciaena nigra
Forsskål, 1775

Nomi comuni

(EN) Black and white snapper
(ES) Pargo blanco y negro
(FR) Vivaneau plate

Due stadi della colorazione dei giovani

Macolor niger (Forsskål, 1775) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Lutjanidae diffuso nell'Indo-Pacifico.[2]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il suo areale si estende dalla costa dell'Africa orientale, dove è presente dal mar Rosso fino al Sudafrica, alle Isole Ryukyu e al Giappone a nord, alla Micronesia, Samoa e alle Isole Cook a est e all'Australia (Middleton Reef, Elizabeth Reef) a sud.[3][1] È particolarmente comune nelle Isole Marianne Settentrionali. Vive tra i 3 e i 90 m di profondità nelle barriere coralline e su fondali duri.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il corpo è compresso lateralmente e raggiunge una lunghezza massima di 75 cm; la testa ha un profilo arrotondato.[4] Le femmine raggiungono la maturità sessuale intorno ai 38 cm e si stima che questa specie possa superare i 40 anni di età.[1] La pinna dorsale e la pinna anale presentano rispettivamente 10 e 3 raggi spiniformi.[3]

L'aspetto varia molto nel corso della vita del pesce: gli esemplari adulti hanno una colorazione piuttosto uniforme, grigia-nerastra e più chiara sul ventre; gli esemplari giovani sono invece a fasce bianche e nere orizzontali lungo il corpo e verticali sulla testa. Le pinne pelviche, sempre arrotondate, sono in proporzione di dimensioni maggiori nei giovani, e con la crescita il margine della pinna caudale varia da arrotondato-romboidale a quasi dritto.[3]

Si distingue dal simile Macolor macularis per l'assenza di macchie blu e sfumature gialle nella colorazione degli adulti, per la presenza di una netta fascia bianca dietro la testa nei giovani, e per la forma delle pinne pelviche, sempre arrotondate; gli esemplari giovani presentano inoltre meno macchie bianche sul dorso.[3] Un'altra differenza è il colore degli occhi: negli adulti di M. macularis l'iride è di un giallo acceso, mentre quella di M. niger ha un colore più smorto.[5]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Gli esemplari adulti possono formare banchi, mentre i giovani sono principalmente solitari.[1]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di crostacei e altri pesci.[6]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Descritto nel 1775 da Peter Forsskål come Sciaena nigra, è stato riclassificato nel genere Macolor, di cui è la specie tipo.[7] La sua località tipo è Gedda.[4]

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Catturato con reti da posta, lenze e nasse, è di interesse anche per la pesca sportiva. È principalmente consumato fresco.[4]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

È una specie comune il cui areale si sovrappone a diverse aree marine protette e lo sfruttamento per la pesca non sembra influire significativamente sulle sue popolazioni; la principale minaccia è costituita dal degrado del suo habitat.[1] La lista rossa IUCN lo classifica come "a rischio minimo" (LC).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EN) Russell, B., Lawrence, A., Myers, R., Carpenter, K.E. & Smith-Vaniz, W.F. 2016, Macolor niger, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Froese, R. and D. Pauly. Editors. (2021), Macolor niger, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  3. ^ a b c d (EN) Macolor niger, su FishBase. URL consultato l'8 marzo 2021.
  4. ^ a b c G.R. Allen, 1985, p. 128.
  5. ^ J. E. Randall, G. R. Allen, R. C. Steene, 1997, p. 184.
  6. ^ (EN) Food items reported for Macolor niger, su FishBase. URL consultato l'8 marzo 2021.
  7. ^ G.R. Allen, 1985, p. 125.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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