Luigi Mariotti (militare)

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Luigi Mariotti
NascitaTorino, 21 maggio 1913
MorteMojkovac, 27 dicembre 1944
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
Italian Co-Belligerent Air Force
SpecialitàCaccia
Anni di servizio1933-1945
GradoMaggiore
GuerreGuerra di Spagna
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Grecia
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Comandante di96ª Squadriglia, 9º Gruppo, 4º Stormo Caccia Terrestre
Decorazionivedi qui
dati tratti da Medaglie d'Oro al Valor Militare[1]
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Luigi Mariotti (Torino, 21 maggio 1913Mojkovac, 27 dicembre 1944) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di una Medaglia d’oro,[1] tre d’argento, una di bronzo al valor militare e con la Croce di Ferro di seconda classe durante la seconda guerra mondiale, dove fu un asso conseguendo 5 vittorie accertate[2], oltre a 10 in collaborazione.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Torino il 21 maggio 1913, e dopo aver conseguito il diploma di ragioniere presso l’Istituto tecnico Leonardo da Vinci di Roma, nel febbraio 1933 si arruolò come Allievo sottufficiale nella Regia Aeronautica. Ottenuto il brevetto di pilota militare fu assegnato, come sergente, al 4º Stormo Caccia Terrestre.[3] Congedatosi nel 1934, l’anno successivo fu richiamato in servizio in seguito allo scoppio della guerra d'Etiopia, e assegnato al 2º Stormo Caccia Terrestre, dove fu promosso sottotenente di complemento. Rimasto in servizio nel corso nell’ottobre 1936, risultando in forza al 52º Stormo Caccia Terrestre,[4] fu mandato a combattere in Spagna assegnato all’Aviazione Legionaria. Promosso tenente nell’aprile 1937, fu poi catturato dai repubblicani dopo un atterraggio di fortuna ritornando in Patria nel febbraio 1939 assegnato alla 363ª Squadriglia,[2] del 53º Stormo Caccia Terrestre.[5] Promosso capitano nell’aprile 1940, dopo l’entrata in guerra dell’Italia, il 10 giugno successivo, prese parte alla operazioni belliche contro la Francia assegnato al 150º Gruppo Caccia Terrestre.[6] A partire dal 28 ottobre prese parte alla operazioni militari contro la Grecia in forza al 160º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre.[7] Trasferito in Africa settentrionale[8] al seguito del 4º Stormo per le operazioni contro le forze inglesi, vi rimase fino al luglio[3] 1942 quando rientrò in Italia in seguito ad una ferita. Rientrò in servizio attivo nel gennaio 1943, e nel luglio successivo assunse il comando del 9º Gruppo[2] che mantenne fino alla firma dell’armistizio dell’8 settembre.[3]

Nel corso di un incontro fra il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio e il generale Dwight Eisenhower svoltosi il 29 settembre a bordo della nave da battaglia inglese "Nelson",[9] le autorità italiane decisero di compiere un gesto dimostrativo che avrebbe dovuto attirare l'attenzione dell'opinione pubblica, eseguendo un lancio di volantini sulla città di Roma, allora occupata dai tedeschi.[9] Con questo gesto il governo sperava di dimostrare al popolo italiano che non era stato abbandonato al loro destino.[10] Per la missione, che prevedeva l’impiego di tre caccia Aermacchi C.205 Veltro, vennero prescelti lui, il capitano Ranieri Piccolomini Clementini Adami[10] e il maggiore Carlo Maurizio Ruspoli di Poggio Suasa.[10]

Un caccia Bell P-39Q Airacobra in volo.

Il 1 aprile 1944 assunse l’incarico di comandante[11] del 4º Stormo, venendo promosso nel contempo al grado di maggiore.[1][N 1] Rimase ucciso il 27 dicembre 1944,[12] quando il suo caccia Bell P-39Q Airacobra fu abbattuto dalla contraerea tedesca sul cielo di Mojkovac, nell’allora Jugoslavia. Per il coraggio dimostrato in questa azione fu decorato dapprima con la quarta Medaglia d'argento al valor militare, che fu successivamente trasformata in Medaglia d'oro alla memoria.[12]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di Stormo, abile pilota e cacciatore ardito, vittorioso sempre in tutti i cieli ove l'ala tricolore aveva portato la sua offesa, in dure e difficili azioni di guerra, in numerosi duelli aerei vittoriosamente conclusi, riaffermava la sua solida tempra di combattente e le sue eccezionali capacità di capo. Partito alla testa del proprio reparto per un'azione di estrema audacia contro basi germaniche, non faceva ritorno, nella ultima suprema offerta di una vita tutta dedita alla Patria e all'Arma. Cielo di Mojkovac (Jugoslavia), 27 dicembre 1944.»
— Decreto Luogotenenziale 29 marzo 1946[2][13]
Medaglia d’argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in una missione di guerra combattuta per un supremo ideale, affrontava ardimentosamente le più ardue prove, dando costante esempio di sereno sprezzo del pericolo e di alto valore. Cielo di Spagna, 12 aprile 1937.»
Medaglia d’argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti partecipava, quale pilota da caccia, a numerosi combattimenti aerei, dimostrando sprezzo del pericolo e valore. Cielo di Spagna, luglio-settembre 1937.»
Medaglia d’argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di squadriglia da caccia, partecipava alla testa del proprio reparto a molte rischiose, proficue azioni di mitragliamento a volo rasente fortemente protetti dall’artiglieria contraerea. In servizio di scorta diretta a una squadriglia da bombardamento a tuffo, non esitava ad impegnare combattimento contro una formazione nemica molte volte superiore per numero e per mezzi, pervenendo dopo lunga ed epica lotta, ed a prezzo di gravi sacrifici, ad assicurare il rientro al completo delle unità affidate alla sua protezione. Cielo della Cirenaica, gennaio-marzo 1942.»
— [2]
Medaglia d’argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota da caccia, abile e valoroso, partecipava ad aspri combattimenti su munite e lontane basi nemiche concorrendo efficacemente alla distruzione di numerosi velivoli. Cielo di Fayence e di Cannet des Maures, 13-15 giugno.»
— Regio Decreto 16 ottobre 1940[2][14]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Magnifica figura di combattente, trasfondeva il suo ardimento e la sua passione inesausta nel proprio reparto, facendone un agguerrito strumento di guerra sempre pronto alla lotta. Ferito gravemente rientrava al reparto, e benché ancora fisicamente menomato, coglieva nuove brillanti vittorie contro l’agguerrito nemico. Continuatore di tradizioni delle virtù guerriere della nostra stirpe, spirito indomito, e mai fiaccato da tra anni vissuti su tutti i fronti di guerra. Cielo della Sicilia, della Calabria e della Grecia, 7 giugno-28 settembre 1943.»
Medaglia commemorativa della campagna di Spagna (1936-1939) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra
— Regio Decreto 12 maggio 1943[15]

Onorificenze estere[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Ferro di seconda classe (Germania) - nastrino per uniforme ordinaria
Cruz Roja al Valor Militare (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La promozione al grado di maggiore fu retroattiva al luglio 1943.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1969, p. 215.
  2. ^ a b c d e f g Massimello, Apostolo 2000, p. 87.
  3. ^ a b c Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 34.
  4. ^ Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 171.
  5. ^ Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 179.
  6. ^ Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 180.
  7. ^ Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 275.
  8. ^ Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 33.
  9. ^ a b Massimello, Apostolo 2000, p. 72.
  10. ^ a b c Massimello, Apostolo 2000, p. 73.
  11. ^ Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 37.
  12. ^ a b Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1977, p. 35.
  13. ^ Bollettino Ufficiale 1946, dispensa 14, pagina 682.
  14. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 27 maggio 1941, registro n.26 Aeronautica, foglio n.187.
  15. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 9 marzo 1945, registro n.2 Aeronautica, foglio n.175.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Ferdinando D'Amico e Gianni Valentini, Regia Aeronautica Vol,2 Pictorial History of the Aeronautica Nazionale Repubblicana and the Italian Co-Belligerent Air Force 1943-1945, Carrolton, Squadron/Signal Publications, 1986, ISBN 0-89747-185-7.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • (EN) Giovanni Massimello e Giorgio Apostolo, Italian Aces of World War 2, Osprey Aircraft of the Aces No 34, Osprey Publishing, 25 novembre 2000, ISBN 1-84176-078-1.
  • Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1969.
  • Mirko Molteni, L'aviazione italiana 1940-1945 – Azioni belliche e scelte operative, Bologna, Odoya, 2012, ISBN 978-88-6288-144-9.
  • Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
  • Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, 1993, ISBN 88-04-44940-3.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]