Le vie del peccato

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Le vie del peccato
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1946
Durata93 min
Dati tecniciB/N
Generedrammatico, sentimentale, storico
RegiaGiorgio Pàstina
SoggettoGrazia Deledda
SceneggiaturaGiorgio Pàstina
Casa di produzioneIlaria Film, Re.Ci.Te. Cinematografica
Distribuzione in italianoE.N.I.C.
FotografiaGiuseppe La Torre
MontaggioMario Serandrei
MusicheMario Labroca
ScenografiaGastone Simonetti
CostumiMaria De Matteis
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Le vie del peccato è un film del 1946 diretto da Giorgio Pàstina.

Il soggetto è tratto dalla novella Dramma[1] di Grazia Deledda.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nuoro, primo Novecento. Un giovane lavoratore, dopo aver ucciso un notabile del paese che insidiava l'onore della sposa Ilaria, sconta dodici anni di carcere con la certezza di essere atteso e riamato. Ma quando già si avvicina la fine della lunga pena, Ilaria si perde e si concede all'elegante e vanesio Don Roberto, genero del notabile ucciso dal marito, che però ben presto si stanca di lei e la abbandona. La sventurata Ilaria si suicida, proprio il giorno in cui il marito esce dal carcere.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film, ascrivibile al filone dei melodrammi sentimentali strappalacrime (molto in voga tra il pubblico in Italia negli anni del secondo dopoguerra, poi in seguito ribattezzato dalla critica come neorealismo d'appendice) è stato girato per gli interni negli studi romani della Titanus e per gli esterni a Nuoro e nei suoi dintorni.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film venne distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 19 ottobre del 1946.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

  • "[...] Si divide nettamente in due parti: la prima, monotona e pesante, la seconda abbastanza oscena. Pur tralasciando il lato tecnico [...] ci si domanda perché tendere in modo così esplicito alla pornografia [...]. Pàstina si sarà certamente detto: "in questo film c'è qualcosa da vedere: il seno di J. Laurent" [...]. La recitazione, salvo quella di Checchi, lascia a desiderare (...)". (L. Stacchetti, Hollywood, n. 49 del 1946).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pubblicata nella raccolta , Il fanciullo nascosto, Milano, 1928

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Grazia Deledda, Novelle vol.III

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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