Volo Aeroflot 366

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Volo Aeroflot 366
Un Tu-124 simile all'aereo dell'incidente.
Data21 agosto 1963
TipoEsaurimento del carburante a causa di un errore del pilota e di manutenzione.
LuogoFiume Neva, Leningrado
StatoBandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Coordinate59°55′11″N 30°24′13″E / 59.919722°N 30.403611°E59.919722; 30.403611
Numero di volo366
Tipo di aeromobileTupolev Tu-124
OperatoreAeroflot
Numero di registrazioneCCCP-45021
PartenzaAeroporto di Tallinn-Ülemiste, Tallinn, RSS Estone
DestinazioneAeroporto di Mosca-Vnukovo, Mosca, RSFS Russa
Occupanti52
Passeggeri45
Equipaggio7
Vittime0
Sopravvissuti52
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Unione Sovietica europea
Volo Aeroflot 366
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Il volo Aeroflot 366 (in russo Рейс 366 Аэрофлота?), chiamato anche miracolo del Neva, fu un ammaraggio sull'acqua di un Tupolev Tu-124 della compagnia aerea statale sovietica Aeroflot (divisione di Mosca). L'aereo era decollato dall'aeroporto di Tallinn-Ülemiste (TLL) alle 08:55 del 21 agosto 1963 con a bordo 45 passeggeri e 7 membri dell'equipaggio.[1] L'aereo (numero di registrazione SSSR-45021) era stato costruito nel 1962[1] e avrebbe dovuto volare fino a Mosca-Vnukovo (VKO) sotto il comando del capitano 27enne Viktor Mostovoj. Dopo il decollo il carrello anteriore non rientrò.[1] Il controllo a terra deviò il volo verso Leningrado (LED) - per colpa della nebbia a Tallinn.[1]

L'evento[modifica | modifica wikitesto]

Alle 10:00 l'aereo iniziò a compiere un giro della città a 450 m, al fine di risparmiare carburante, ridurre il peso e diminuendo il rischio di incendio in caso di incidente. I servizi di terra dell'aeroporto di Leningrado-Pulkovo (LED) stavano preparando la pista in terra battuta per l'atterraggio. Ogni giro della città impiegò circa 15 minuti. In quei momenti i piloti tentarono di forzare il carrello anteriore a bloccarsi nella posizione estesa spingendolo con un palo preso dal guardaroba.

Durante l'ottavo ed ultimo giro a 20 km dall'aeroporto, il motore n. 1 si spense per l'esaurimento di carburante.[2] Il motore rimanente si fermò poco dopo, mentre il Tupolev sorvolava il centro città, in viaggio verso est sopra la Cattedrale di Sant'Isacco e il Palazzo dell'Ammiragliato. In caso di perdita di potenza, l'equipaggio di volo avrebbe dovuto ammarare nel fiume Neva largo 300 metri (1.000 piedi).

Alcuni testimoni oculari avvistarono il Tupolev scendere a monte. Immediatamente dopo una virata, planò sulle alte strutture in acciaio del Ponte Bol'šeochtinskij con circa 30 m di distanza. Il Tu-124 sorvolò il ponte Aleksandr Nevskij – all'epoca ancora in costruzione – mancandolo a malapena. Il pilota riuscì a far atterrare l'aereo sul fiume,[1] in prossimità di un rimorchiatore a vapore costruito nel 1898.

L'aereo iniziò rapidamente ad allagarsi. Il capitano del rimorchiatore vide l'aereo in difficoltà e diresse la sua barca sul luogo per aiutare gli occupanti. Lui e il suo equipaggio ruppero il parabrezza del Tupolev per legare un cavo alla ruota di controllo della cabina di pilotaggio e procedettero a rimorchiarlo fino alla riva del fiume. Durante il traino tutti i passeggeri rimasero a bordo. I passeggeri e l'equipaggio poterono quindi evacuare tramite un portello di accesso sul tetto dell'aereo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Soviet Transports Team, Soviet Transports Database, in Scramble. URL consultato il 26 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2018).
    «C/n 2350701 ... rgd 11oct62»
  2. ^ (RU) Воздушные гонки в Питере... 1:1 [RC Форум], su forum.rcdesign.ru (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
    «circle the city at 1650 feet. ... aircraft was towed ashore.»

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]