Ibn al-Quff

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Amīn al-Dawla Abū l-Faraj ibn Yaʿqūb ibn Isḥāq Ibn al-Quff al-Karakī (in arabo أمين الدولة أبو الفرج بن يعقوب بن إسحاق بن القف الكركي?; al-Karak, 1233Damasco, 1286) è stato un medico arabo cristiano.

Medico e chirurgo, fu autore di uno dei primi trattati arabi di chirurgia.[1]

Vita[modifica | modifica wikitesto]

Ibn al-Quff - noto anche come "al-Malikī al-Masīḥī" (Il cristiano melchita) - nacque ad al-Karak (odierna Giordania), figlio di Muwaffaq al-Dīn Yaʿqūb, di fede cristiana. Suo padre ricevette un'ottima offerta professionale e si trasferì con la famiglia a Sarkhad in Siria, dove Ibn al-Quff ebbe come tutore scientifico e poi intimo amico Ibn Abi Uṣaybiʿa, che lo avviò agli studi di Medicina.

Studiò col suo patrono e ricevette da lui una grande quantità di informazioni mediche, lesse numerose biografie sui primi medici, e trascorse molto tempo a riflettere e a elaborare le informazioni e il materiale studiato. Ibn al-Quff si recò quindi a Damasco, dove ampliò le sue conoscenze e studiò metafisica, filosofia, medicina, scienze naturali e matematica.

Non è del tutto chiaro chi gli abbia insegnato tutte quelle discipline ma, alla fine dei suoi studi, esercitò per un po' la medicina e dimostrato il suo indubbio talento, gli fu assegnato un incarico nelle forze armate (musulmane) di stanza nell'attuale Giordania.[2] Fu mentre serviva nell'esercito che divenne davvero famoso come medico e chirurgo. La sua reputazione si estese a tutto il mondo islamico perché era un cristiano arabo che si prendeva grande cura dei suoi pazienti, con competenza e onestà.[3]

Dopo questo meritato periodo di celebrità, andò ad ʿAjlūn, richiamatovi dal Sultano ayyubide al-Nāṣir Ṣalāḥ al-Dīn Yūsuf (1250-1260), che lo voleva come Medico-chirurgo. Qui rimase vari anni, fin quando il Sultano mamelucco al-Ẓāhir Baybars (1260-1277) lo volle a Damasco perché operasse come medico e chirurgo nella Cittadella. Qui rimase, svolgendo anche attività di docente, fino alla sua morte, avvenuta all'età di appena 52 anni.[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Mentre operava nelle contrade giordane, Ibn al-Quff scrisse un gran numero di lavori, meritandosi le lodi e l'apprezzamento generale anche come docente. Scrisse almeno 10 commentari e libri, sette dei quali sono sopravvissuti fino ai nostri giorni in stato frammentario o integrale. Uno di essi, particolarmente famoso, fu un commentario (Sharḥ) delle Ishārāt di Ibn Sīnā, ma si pensa sia andato perduto o che Ibn al-Quff non lo abbia mai completato.

  • Kitāb al-ʿUmdat al-iṣlāḥ fī ʿamal ṣināʿat al-jarrāḥ (in arabo كتاب العمدة ﺍلاصلاﺡ في ﺻﻨﺎﻋـة الجراح?), ossia Nozioni di base sull'arte della chirurgia: un manuale generale medico che si occupava di anatomia e terapia con droghe, cure chirurgiche, con particolare attenzione alle ferite e ai tumori, ma non di oftalmologia (di cui era considerato anche un grande competente).[1] Il lavoro è stato pubblicato a Hyderabad (India) nel 1937, in considerazione che è considerato il più ampio testo medico di chirurgia dell'intero periodo medievale islamico. In questo libro Ibn al-Quff esponeva i collegamenti tra le arterie e le vene e i capillari. Esso spiegava, prima che fosse inventato il microscopio, il funzionamento delle valvole e la loro apertura e chiusura.
  • al-Shafi fī l-Ṭibb: sua prima enciclopedia medica, completata ai primi del 1272.
  • Jāmiʿ al-gharaḍ fī ḥifẓ al-ṣiḥḥa wa dafʿ al-maraḍ (in arabo جامع الغرض في حفظ الصحة ودفع المرض?): sulla medicina preventiva e la tutela della salute. In 60 capitoli, completata verso il 1275. Esistono dell'opera vari manoscritti.
  • al-Uṣūl fī sharḥ al-fuṣūl: Commentario in 2 volumi dei lavori di Ippocrate.
  • Risāla fī manāfiʿ al-aḍā al-insāniyya: trattato sull'anatomia degli organi umani.
  • Zubda al-ṭabīb: consigli per la pratica medica.
  • Sharḥ al-Qānūn: commentario sul lavoro di Avicenna al-Qānūn fī l-Ṭibb.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Peter E. Pormann e Emilie Savage-Smith, Medieval Islamic Medicine, Edinburgh University Press, 2007, p. 61, ISBN 0-7486-2066-4.
  2. ^ a b Ibn Al-Quff, Amīn Al-Dawlah Abū Al-Faraj Ibn Muwaffaq Al-Dīn Ya‘qūb Ibn Isḥāq Al-Masīhī Al-Karakī. Complete Dictionary of Scientific Biography. Vol. 11. Detroit, Charles Scribner's Sons, 2008. pp. 238-239. [1]
  3. ^ The Physician, Therapist and Surgeon, Ibn al-Quff. An Introductory Survey of his Time, Life and Works by Sami K. Hamarneh Recensito da Albert T. Awad in Pharmacy in History, Vol. 17, No. 2 (1975), pp. 77-78 [2]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lemma «Ibn al-Ḳuff» (S. K. Hamarneh), su: The Encyclopaedia of Islam, 2nd edition.
  • G. Sobhy, "Ibn ’l-Kuff, an Arabian surgeon of the VII century al-Higra", i:n Journal of the Egyptian Medical Association, XX (1937), pp. 349-357.
  • S. Hamarneh, The physician, therapist and surgeon Ibn al-Quff, Il Cairo, 1974.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN90068840 · ISNI (EN0000 0000 8399 4709 · CERL cnp00585898 · LCCN (ENn90692575 · GND (DE118708538 · BNF (FRcb11708350t (data) · J9U (ENHE987007282177405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n90692575