Hogna simoni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Hogna simoni
Immagine di Hogna simoni mancante
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Chelicerata
Classe Arachnida
Ordine Araneae
Sottordine Araneomorphae
Superfamiglia Lycosoidea
Famiglia Lycosidae
Sottofamiglia Lycosinae
Genere Hogna
Specie H. simoni
Nomenclatura binomiale
Hogna simoni
Roewer, 1959b

Hogna simoni Roewer, 1959 è un ragno appartenente alla famiglia Lycosidae.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

I cheliceri sono di colore nero; la parte frontale è ricoperta da una peluria di colore bianco grigio[1].

L'olotipo maschile rinvenuto ha lunghezza totale è di 26mm; la lunghezza del cefalotorace è di 12mm; e quella dell'opistosoma è di 14mm[1].

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

La specie è stata reperita nelle seguenti località:

  • 17 esemplari provengono dalla collezione di Simon al Museo zoologico di Parigi e provengono dalla Repubblica Democratica del Congo, reperiti in località imprecisate (specimen n.6906 e n.24399 denominati provvisoriamente Lycosa lindneri)[1].
  • 2 esemplari conservati nelle collezioni zoologiche del Museo di Amburgo e dal Museo di Berlino provengono dal Camerun: il primo dai monti Bakossi, il secondo da una località non conosciuta.
  • gli ultimi tre esemplari tuttora noti sono stati reperiti in Angola settentrionale: nei pressi della località di Landana, nell'enclave zairese meridionale della provincia di Cabinda.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Al 2017 non sono note sottospecie e dal 1959 non sono stati esaminati nuovi esemplari[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Araneae Lycosaeformia II (Lycosidae).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roewer, C.F., 1959b - Araneae Lycosaeformia II (Lycosidae). Exploration du Parc National de l'Upemba, Mission G. F. de Witte vol.55, pp.1-518. PDF (pp.499-500)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Artropodi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di artropodi