Hans Hartung

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Hans Hartung fotografato da Paolo Monti nel 1960 (Fondo Paolo Monti, BEIC)

Hans Hartung (Lipsia, 21 settembre 1904Antibes, 7 dicembre 1989) è stato un pittore tedesco naturalizzato francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Hans Hartung, 1955. Foto di Paolo Monti (Fondo Paolo Monti, BEIC)

Hartung non fu allievo di Vasilij Vasil'evič Kandinskij, come spesso si pensa bensì esisteva un forte legame di reciproca stima. Nel 1935, per evitare le persecuzioni naziste nei confronti della cosiddetta arte degenerata, lasciò la Germania e si trasferì a Parigi, dove visse in grandi ristrettezze. Scoppiata la guerra, il 26 dicembre 1939 si arruolò nella Legione straniera, ma dopo qualche mese fu smobilitato a Sidi Bel Abbes; raggiunta la Francia lavorò come operaio agricolo. Nel 1942 si rifugiò in Spagna, dove fu arrestato e incarcerato per sette mesi. Dopo la liberazione, raggiunse l'Africa del Nord e l'8 dicembre 1942 si arruolò nuovamente nella Legione. Assegnato al Reggimento di marcia combatté in Tunisia e sbarcò in Francia il 1º ottobre 1944. A novembre fu ferito gravemente nei combattimenti di Belfort nel tentativo di trascinare un commilitone ferito entro le proprie linee. Evacuato, fu amputato della gamba destra. Fu riformato dalla Legione il 19 maggio 1945. Naturalizzato francese nel 1946, fu decorato della Croce di guerra del 1939-1945, della Medaglia militare e della Legione d'Onore.

Nel 1945 riprese l'attività pittorica interrotta a causa del conflitto.

Se nelle prime opere evidenziò aderenza con l'arte non figurativa, caratterizzata da elementi espressivi astratti, nel secondo dopoguerra sviluppò una ricerca informale sulla pittura basata sul valore del 'segno', sulla miscela di spontaneità e di controllo, di spunti grafici e pittorici.[1]

Nel 1960 ha ricevuto il Gran Premio della Biennale di Venezia[1].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Gran Croce al Merito con Placca dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia dell'Ordine di Massimiliano per le Scienze e le Arti - nastrino per uniforme ordinaria
Grand'Ufficiale dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria

Film e documentari[modifica | modifica wikitesto]

Hans Hartung nei musei italiani[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Le Muse, vol. 5, Novara, De Agostini, 1965, p. 476.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Madeleine Rousseau e Ottamar Domnick, Hans Hartung, prefazione di James Johnson Sweeney, Stuttgart, Domnick Verlag, 1949.
  • (FR) Roger Van Gindertael, Hans Hartung, Paris, Éditions Pierre Tisné, 1960 (edizioni in inglese e in tedesco nel 1961 e nel 1962).
  • (FR) Dominique Aubier, Hans Hartung, Paris, Le Musée de Poche, Édition Georges Fall, 1961, 72 p.
  • (FR) Jean Tardieu, Hans Hartung, Paris, Éditions Fernand Hazan, 1962.
  • (FR) Raymond Bayer, Entretiens sur l'art abstrait, Genève, Pierre Caillé, 1964.
  • Rolf Smücking, Hans Hartung [L'œuvre gravé 1921-1965], Brunsweig, Galerie Schmücking, 1965 (edizione completata nel 1990).
  • Umbro Appolino, Hans Hartung, Milano, Fratelli Fabbri, 1966.
  • Jiri Sliblik, Hans Hartung, Praga, Odeon, 1967.
  • (FR) Hans Hartung, Autoportrait, récit recueilli par Monique Lefebvre, Bernard Grasset, Paris, 1976 ISBN 2-246-00406-3.
  • (FR) Pierre Descargues, Hartung, Paris, Éditions Cercle d'Art, 1977 (edizioni in inglese e in tedesco nel 1977 e 1983).
  • (FR) Pierre Daix, Hartung, Paris, Bordas/Gervis, 1991.
  • (FR) Lydia Harambourg, Hans Hartung, dans L'École de Paris 1945-1965, Dictionnaire des peintres, Neuchâtel, Ides et Calendes, 1993 ISBN 2825800481.
  • (FR) Annie Claustres, Hans Hartung. Les aléas d'une réception, Dijon, Les presses du réel, 2005 ISBN 978-2-84066-133-7.
  • (CH) Domenico D'Oora, Maurizio Medaglia, Vittorio Raschetti, Hans Hartung - Opere - edizioni Folini Arte, catalogo pubblicato in occasione della mostra alla Galleria Folini Arte di Chiasso, Switzerland, 2006

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN110293566 · ISNI (EN0000 0001 0934 4238 · SBN CFIV076543 · BAV 495/144370 · Europeana agent/base/76335 · ULAN (EN500003694 · LCCN (ENn80113202 · GND (DE118546406 · BNE (ESXX970594 (data) · BNF (FRcb11906968d (data) · J9U (ENHE987007262476705171 · NDL (ENJA00731279 · WorldCat Identities (ENlccn-n80113202