Giusto Ferrara

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Giusto Ferrara
NascitaMisilmeri, 1898
MorteValjunquera, 26 marzo 1938
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Reparto1º Reggimento "Frecce Nere"
Anni di servizio1917-1938
GradoCapitano di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra di Spagna
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Giusto Ferrara (Misilmeri, 1898Valjunquera, 26 marzo 1938) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Misilmeri, provincia di Palermo, nel 1898, figlio di Filippo e Angela Sole.[2] Interruppe gli studi tecnici per arruolarsi volontario nel Regio Esercito, nell'aprile 1917, in piena prima guerra mondiale, e dal deposito del 48º Reggimento fanteria "Ferrara" fu inviato dapprima alla 6ª Compagnia mitraglieri Fiat a Brescia, quindi, dopo la nomina ad aspirante ufficiale, al 113º Reggimento fanteria "Mantova".[2] Raggiunse il fronte di guerra assegnato al 78º Reggimento fanteria della Brigata Toscana nel quale conseguì la promozione a sottotenente nel settembre dello stesso anno e a tenente nel giugno 1918.[2] Nel febbraio 1920 chiese, ed ottenne, di essere trasferito in Asia Minore con il 34º Reggimento fanteria "Livorno"operante in Anatolia.[2] Rientrato in Italia nel settembre successivo fu posto in congedo, e perfezionatosi nella conoscenza delle lingue straniere, iniziò successivamente a lavorare nel commercio paterno, ed infine nel 1930, impiantò un panificio meccanico dotato di moderni mezzi.[2] Richiamato in servizio attivo a domanda nel gennaio 1937 fu inviato a combattere nella guerra di Spagna, sbarcando a Cadice il 22 febbraio, assegnato con il grado di capitano, alla 6ª compagnia del 2º Battaglione del 1º Reggimento "Frecce Nere".[2] Durante la battaglia di Guadalajara del marzo 1937 fu decorato con la medaglia d'argento al valor militare per aver resistito per quasi due giorni all’assedio di Bermeo, respingendo numerosi assalti nemici che decimarono i suoi uomini.[2] Cadde in combattimento a Valjunquera il 26 marzo 1938, e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia avanzata, in una giornata di aspro e violento combattimento, portava il proprio reparto alla conquista di importante posizione nemica, con la perizia e il valore che distingueva ogni sua azione. Notata a poca distanza una mitragliatrice nemica in azione, si lanciava su di essa a colpi di bombe a mano, malgrado due soli uomini avessero potuto seguirlo nell’animosa corsa; veniva però investito in pieno viso da una raffica di mitragliatrice che l’uccideva all’istante stesso di conseguire l’ardimentoso intento. Valjunquera, 26 marzo 1938.[3]»
— Regio Decreto 28 luglio 1939.[4]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia avanzata, in una giornata di aspro e violento combattimento, portava il proprio reparto alla conquista di importante posizione nemica, con la perizia e il valore che distingueva ogni sua azione. Visto paralizzato l'ulteriore scatto del reparto dal micidiale fuoco del nemico, con pochi uomini tentava di portarsi sul fianco dell'avversario per aprire l'avanzata alla compagnia. Notata a poca distanza una mitragliatrice nemica in azione, si lanciava su di essa a colpi di bombe a mano, malgrado due soli uomini avessero potuto seguirlo nell’animosa corsa; veniva però investito in pieno viso da una raffica di mitragliatrice che l’uccideva all’istante stesso di conseguire l’ardimentoso intento. Eroe già in precedenti azioni, ha donato, per poter superare anche se stesso, la vita. Zona a N.E. di Valjunquera, 26 marzo 1938
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
« Comandante del settore di compagnia più pericoloso d’un settore accerchiato in importante località, respingeva continui violenti attacchi, ferrati dal nemico potente e deciso, durante quarantotto ore, lanciandosi per ben sei volte, al contrassalto, alla testa della sua Compagnia. Invitato a passare in rincalzo per le gravi perdite subite dal reparto e per la lunga permanenza nella zona della lotta più cruenta, chiedeva ed otteneva di rimanere al suo posto di onore fino al raggiungimento della vittoria. Bermeo, 1-3 marzo 1937
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 286.
  2. ^ a b c d e f g h Combattenti Liberazione.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Ferrara Giusto, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 11 settembre 1939, guerra registro n. 30, foglio 91.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lucio Ceva, Spagne 1936-1939. Politica e guerra civile: Politica e guerra civile, Milano, Franco Angeli Editore, 2010.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 286.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]