Giorgio Maccagno

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Giorgio Maccagno
NascitaRoma, 1913
MorteBenafer, 23 luglio 1938
Cause della mortemorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Reparto2º Reggimento fanteria "Littorio"
Anni di servizio1935 - 1938
GradoSottotenente di complemento
GuerreGuerra di Spagna
Guerra di Spagna
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Giorgio Maccagno (Roma, 1913Benafer, 23 luglio 1938) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Roma nel 1913, figlio di Federico e Olga Michelotti.[2] Orfano del padre, valoroso soldato, caduto nella prima guerra mondiale, ancora studente universitario presso la facoltà di legge dell'Università di Roma, nell'ottobre del 1935 si arruolò volontario nel Regio Esercito per combattere in Africa Orientale nel corso della guerra d'Etiopia. Prestò servizio nel battaglione "Curtatone e Montanara" costituito dai giovani studenti degli Atenei italiani e partecipò alle operazioni sull'Altopiano abissino.[2] Rientrato in Patria nell'ottobre del 1936 fu nominato sottotenente di complemento dell'arma di fanteria, e poco dopo venne mobilitato nuovamente nuovamente per combattere nella guerra di Spagna, assegnato al III battaglione del 2º Reggimento "Littorio".[2] Cadde in combattimento a Benafer il 23 luglio 1938, e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale di altissimi sentimenti militari, già volontario d’Africa benché gravemente ammalato, chiedeva insistentemente di non abbandonare il suo posto di combattimento. In dieci giorni di cruenti scontri, si distingueva fra tutti per entusiasmo, coraggio e capacità. Durante l’assalto ad una posizione nemica fortificata e difesa con numerose mitragliatrici, caduto il comandante della compagnia, guidava i propri legionari all’assalto della posizione, conquistandola con magnifico slancio. Contrattaccato violentemente dal nemico, lo ricacciava a colpi di bombe a mano, infliggendogli gravi perdite. Colpito in pieno da una raffica di mitragliatrice, si abbatteva mortalmente ferito. Prima di spirare incuorava i suoi uomini, ordinando loro di non occuparsi di lui, ma solo della difesa della posizione. Benafer, 23 luglio 1938 .[3]»
— Regio Decreto 28 luglio 1939.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 326.
  2. ^ a b c d Combattenti Liberazione.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Maccagno Giorgio, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 11 settembre 1939, guerra registro n. 30, foglio 91.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lucio Ceva, Spagne 1936-1939. Politica e guerra civile: Politica e guerra civile, Milano, Franco Angeli Editore, 2010.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 326.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]