Giovanni Sforza (1407-1451)

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Giovanni Sforza
Conte di Cotignola
Stemma
Stemma
TrattamentoConte
Altri titoliSignore di Fabriano e Teramo
Governatore di Ascoli Piceno
NascitaCotignola, 1407
MortePavia, 1451
DinastiaSforza
PadreMuzio Attendolo Sforza
MadreLucia Terzani
ConsorteLavinia Tartaglia
ReligioneCattolicesimo
Giovanni Sforza
NascitaPavia, 1407
MortePavia, dicembre 1451
Luogo di sepolturaChiesa di San Francesco, Pavia
Dati militari
Paese servitoBandiera della Repubblica di Venezia Repubblica di Venezia
Regno di Napoli
Ducato di Milano
Forza armataMercenari
Anni di servizio36 (1415-1451)
GradoCondottiero
BattaglieBattaglia di Sessano (1442) ed altre
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Giovanni Attendolo Sforza, noto semplicemente come Giovanni Sforza (Cotignola, 1407Pavia, dicembre 1451), è stato un condottiero italiano, conte di Cotignola, signore di Fabriano e Teramo, e governatore di Ascoli Piceno[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Cotignola, era il figlio naturale di Muzio Attendolo Sforza e Lucia Terzani, e fratello di Francesco, Leone e Alessandro, entrambi capitani di ventura[2].

Iniziò la sua attività militare nelle file della compagnia di Michele Attendolo, cugino del padre Muzio[1].

Venne impiegato nel 1432 dal fratello Francesco a governare i suoi domini nel Regno di Napoli e dal 1434 fu governatore di Ascoli Piceno e signore di Fabriano e Teramo[1]. Nel 1439 ottenne da Francesco questi ultimi feudi[1]. Nel 1440 militò con i veneziani contro Filippo Maria Visconti[2]. Nel 1442 andò in soccorso nel Regno di Napoli ad Antonio Caldora contro il re Alfonso V d'Aragona[1]. Dopo la sconfitta della Compagnia Caldoresca nella battaglia di Sessano del giugno 1442, Giovanni si ritirò ad Ortona, per passare successivamente in Lombardia e combattere in favore di Francesco per il possesso del ducato di Milano[1]. Nel 1449 Francesco Sforza inviò Giovanni a prendere possesso di Parma, che capitolò dopo un lungo assedio[1].

Morì a Pavia nel dicembre 1451, venendo sepolto nella chiesa di San Francesco[1].

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Si sposò nel 1436 con Lavinia Tartaglia, figlia del condottiero Angelo, dalla quale non ebbe figli[2].

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni
Giovanni Attendolo Muzio Attendolo  
 
 
Muzio Attendolo Sforza  
Elisa Petraccini  
 
 
Giovanni Sforza  
 
 
 
Lucia Terzani  
 
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]