Geothamnus batangensis

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Geothamnus batangensis
Immagine di Geothamnus batangensis mancante
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae

Aster lineage

Sottotribù Asterinae
Genere Geothamnus
G.L.Nesom, 2020
Specie G. batangensis
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae
Sottotribù Asterinae
Genere Geothamnus
Specie G. batangensis
Nomenclatura binomiale
Geothamnus batangensis
G.L.Nesom, 2020

Geothamnus batangensis G.L.Nesom, 2020 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (Aster lineage) e sottotribù Asterinae. Geothamnus batangensis è anche l'unica specie del genere Geothamnus G.L.Nesom, 2020.[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico (Geothamnus) deriva dalle parole greche "geō (γῆ)" (terra) e "thamnos (θάμνος)" (cespuglio), e fa riferimento al portamento basso e cespuglioso di questa pianta. L'epiteto specifico ("batangensis") si riferisce alla località in cui è stata scoperta la pianta (Batang) una città della provincia di Batangas nelle Filippine ("-ensis" = suffisso latino che indica provenienza).[3][4]

Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Guy L. Nesom (1945-) nella pubblicazione " Phytoneuron. Digital Publications in Plant Biology" (Phytoneuron 2020-64: 1) del 2020.[5] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Portamento. La specie di questa voce ha un habitus di tipo erbaceo perenne cespitoso (subarbusti bassi) e aromatico.[6][7][8][9][10][11][12]

Fusto. La parte aerea in genere è ascendente, bassa e ramosa. I fusti sono ghiandolari punteggiati (tipitato-ghiandolari e strigoso-irsuti). La parte sotterranea consiste in una radice a fittone legnosa e da un fusto sotterraneo e ramificato. Altezza media: 3 - 15 cm.

Foglie. Le foglie in genere sono disposte in modo alternato, picciolate o sessili (quelle cauline). Si distinguono in basali (possono formare una rosetta basale) e in cauline (in genere di minori dimensioni). La lamina è semplice con forme da obovata a oblanceolata (più lanceolate quelle cauline) e margini interi; la base è attenuata e l'apice è arrotondato, a volte mucronato. Sulla superficie possono essere presenti dei punti ghiandolari. Dimensione delle foglie basali: 0,2 - 6 x 0,1 - 0,9 cm. Dimensione delle foglie cauline: 0,9 - 3,5 x 0,2 - 0,4 cm.

Infiorescenza. Le sinflorescenze in genere sono scapose (capolini solitari). Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato con fiori eterogami. I capolini sono formati da un involucro, con forme più o meno campanulate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, lineari, erbacee e uniformemente sottili di uguale lunghezza, sono disposte in modo più o meno embricato su 2 - 3 serie. Il ricettacolo in genere è nudo ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma è piatta o da convessa a conica. Diametro del capolino: 3 - 4,5 cm. Larghezza dell'involucro: 10 - 15 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni) da 12 a 26 per capolino: sono femminili e sono disposti su una sola serie; la forma è lungamente ligulata terminante con alcuni denti; lunghezza delle ligule: 12 - 22 mm;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme tubulose (imbuto stretto) terminanti con dei lobi dentato-triangolari; sono ermafroditi (raramente sono funzionalmente maschili).
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]
  • Corolla: la forma della corolla è più o meno imbutiforme alla base; mentre all'apice può essere zigomorfa (fiori del raggio) oppure attinomorfa (fiori del disco). I colori della corolla sono giallo, violaceo, e lavanda.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[10][14]
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[6] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate.[15] I due bracci dello stilo hanno una forma da lanceolata a deltoide e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli. Lo stilo dei fiori del raggio è supinato.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo; in alcune specie è presente un certo dimorfismo (gli acheni dei fiori del raggio differiscono dagli acheni dei fiori del disco);

  • achenio: gli acheni, con forme obovoidi, sono lateralmente compressi con due nervature laterali; la superficie normalmente è cosparsa da setole, qualche volta ghiandolose; la parete dell'achenio è formata da celle contenenti rafidi ma prive di fitomelanina; il carpoforo normalmente è anulare; le setole con punte a forma di ancora non sono presenti; lunghezza degli acheni: 3,5 - 5 mm;
  • pappo: il pappo è formato da 4 serie di setole barbate a punta clavata; le setole sono persistenti; esternamente alle serie di setole può essere presente una coroncina di scaglie; lunghezza delle setole: 5 - 5,5 mm.[10]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie di questa voce è distribuita in Tibet e in Cina. L'habitat preferito per questa pianta sono i margini dei boschi e delle macchie, le schiarite boschive di querce e abeti rossi, ma anche i prati (pascoli con ginepro), le ghiaie, i pendii pietrosi o ghiaiosi, talvolta anche le pareti rocciose e cenge, infine Geothamnus batangensis frequenta anche le sponde dei corsi d'acqua e dei ruscelli. Si trova alle seguenti quote: da 2.500 a 4.600 metri sopra il livello del mare.[11]

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Il genere della specie di questa voce è descritto nella sottotribù Asterinae, una delle quasi 40 sottotribù della tribù Astereae. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Geothamnus (insieme alla sottotribù Asterinae) è incluso nel Aster lineage i cui caratteri principali sono: la base delle antere sono prive di code e non sono calcarate (speronate); le linee stigmatiche dei bracci dello stilo sono totalmente separate; i due bracci dello stilo hanno una forma breve o allungata da lanceolata a deltoide e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli (all'esterno, mentre all'interno sono glabri). La distribuzione della maggior parte delle specie di questo gruppo è nelle regioni temperate nord e sud.[9]

La sottotribù Asterinae comprende una trentina di generi suddivisi in 4 rami principali:Psychrogeton - Hersileoides - Asterothamnus - Aster. Il genere di questa voce è incluso nel ramo denominato "Psychrogeton branch" e sottogruppo denominato "Batangensis group" di cui il genere di questa voce è l'unico componente.[2] I dati molecolari-filogenetici e la morfologia indicano che la specie Geothamnus batangensis (ex. Aster batangensis Bureau & Franch.) del sud-est asiatico è fuori dai confini tassonomici definiti attualmente per il genere Aster sensu stricto.[11] Tuttavia non tutte le checklist si sono aggiornate e mantengono la specie di questa voce come sinonimo della specie Aster batangensis Bureau & Franch..[19]

I caratteri distintivi della specie Geothamnus batangensis sono:[11]

  • il portamento è basso e cespitoso;
  • i fusti sono ghiandolari e le superfici fogliari sono punteggiate;
  • le brattee involucrali sono relativamente poche;
  • gli acheni sono spessi e costoluti con pappo multiseriato di setole a punta clavata.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c Nesom 2020.
  3. ^ Adolf Engler, "Phytotaxonomia Plantarum Spermatophytarum", 4 parte 2, 1920, pp. 121-122.
  4. ^ Gerhard Lang, "Die Pflanzenwelt der Philippinen", vol. 2, 1938, pp. 127-128.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il XXX 2023.
  6. ^ a b Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
  8. ^ a b Judd 2007, pag.517.
  9. ^ a b c Funk & Susanna 2009, p. 589.
  10. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 284.
  11. ^ a b c d Nesom Asian 2020.
  12. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 9 novembre 2023.
  13. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  14. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
  15. ^ Judd 2007, pag. 522.
  16. ^ Judd 2007, pag. 520.
  17. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  18. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  19. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 9 novembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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