Gaspare da Padova

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L'Iliade in greco e latino, BAV, f.1v-2r.

Gaspare da Padova noto anche come Gasparo Romano da Padova (Padova, ... – ...; fl. XV secolo) è stato un miniatore italiano attivo a Roma tra il 1466 e il 1487.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era originario di Padova e probabilmente allievo della bottega di Andrea Mantegna. Probabilmente fu quest'ultimo a introdurlo alla corte dei Gonzaga. Nel 1466 entrò al servizio del cardinale Francesco Gonzaga per il quale lavorò fino alla morte di quest'ultimo nel 1483 ospitato nel suo palazzo romano. Fu a capo di un antico laboratorio per la creazione di libri in collaborazione con il copista Bartolomeo Sanvito. Tra le sue opere più famose è il manoscritto dell'Iliade, in greco e latino, prodotto tra il 1477 e il 1483. Donò numerosi manoscritti a grandi umanisti del suo tempo come Lorenzo il Magnifico, suo fratello Giuliano e Bernardo Bembo. Su richiesta del prefetto della biblioteca vaticana Bartolomeo Sacchi, lavorò alla decorazione di opere per papa Sisto IV. Alla morte del cardinale Gonzaga, nel 1483, entrò al servizio del cardinale napoletano e figlio del re di Napoli Giovanni d'Aragona, fino alla sua morte nel 1485. Probabilmente non lasciò la casa del suo primo mecenate ed entrò al servizio di un nuovo cardinale, Raffaele Sansoni Riario, che acquistò il palazzo del cardinale mantovano nel 1484[1].

Nel 1507-1508, Bartolomeo Sanvito indica diverse opere miniate da Gaspare[2]. Pietro Summonte, in una lettera del 20 marzo 1524, indirizzata a Marcantonio Michiel, gli suggerisce un certo Gasparo Romano, identificabile con Gaspare da Padova, come un miniatore in stile antico. Indica anche che il suo stile era copiato da Giovanni Todeschino e che era anche attivo come architetto. A volte viene anche identificato con il Maestro di San Girolamo di Berlino (a seguito del manoscritto del Kupferstichkabinett, MS. 78 D. 13), anche se questa attribuzione è contestata, o con il Maestro dell'Omero del Vaticano, per il suo manoscritto più famoso[3].

Manoscritti miniati[modifica | modifica wikitesto]

Frontespizio della vita dei dodici Cesare di Svetonio, BNF.

Nessun manoscritto gli è attribuito dagli archivi ma solo sullo stile.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Putaturo Murano: Ipotesi per Gasparo Romano miniatore degli Aragonesi, Archiv. Stor. Prov. Napoletane, 14 (1975–6), pp. 95–100
  • (FR) François Avril, Nicole Reynaud e Dominique Cordellier, Les Enluminures du Louvre, Moyen Âge et Renaissance, Hazan - Louvre éditionsª ed., luglio 2011, p. 99 (Notice de Gennaro Toscano), ISBN 978-2-7541-0569-9.
  • Antonio Iacobini e Gennaro Toscano, More graeco, more latino. Gaspare da Padova e la miniatura all'antica, in Mantegna e Roma. L'artista davanti all'antico, Bulzoni editore, 2010, p. 125-190

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