Francesco Lojacono (militare)

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Francesco Lojacono
NascitaTaranto, 22 febbraio 1917
MorteDibra, 9 aprile 1941
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàRicognizione
Reparto25ª Squadriglia, 70º Gruppo Autonomo Osservazione Aerea
Anni di servizio1935-1941
Gradomaresciallo pilota di 3ª classe
GuerreGuerra di Spagna
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Francia
Campagna italiana di Grecia
Invasione della Jugoslavia
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Decorazionivedi qui
dati tratti da Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare[1]
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Francesco Lojacono (Taranto, 22 febbraio 1917Dibra, 9 aprile 1941) è stato un militare e aviatore italiano, decorato con una Medaglia d'oro al valor militare alla memoria durante il corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un IMAM Ro.37 Lince dell'Aviazione Legionaria in volo.

Nacque a Taranto il 22 febbraio 1917.[1] Nel corso del 1935 si arruolò volontario nella Regia Aeronautica come allievo sergente pilota venendo inviato dapprima a frequentare la Scuola di pilotaggio di Foggia e poi in servizio presso il 21º Stormo Osservazione Aerea di Padova.[2] Promosso sergente pilota nel magio 1936 fu trattenuto in servizio a domanda e poi nel luglio 1937 partì volontario per combattere nella guerra di Spagna.[2] Dopo circa un anno rientrò in Italia, coniugato con Conchita Villaverde (conosciuta in Spagna e dalla quale successivamente ebbe 2 figli, Eros ed Enrico), fu decorato con una Croce di guerra al valor militare, fu quindi assegnato al 19º Stormo Osservazione Aerea e promosso sergente maggiore il 1 su 1938.[2] Nel corso del 1939 fu trasferito al 66º Gruppo Autonomo Osservazione Aerea di stanza sull'aeroporto di Capodichino, Napoli.[2] All'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 10 giugno 1940, fu mobilitato e partecipò alle operazioni di ricognizione sul Mediterraneo e ai combattimenti fronte occidentale.[2] Dopo la fine delle operazioni militari contro la Francia venne assegnato alla 25ª Squadriglia del 70º Gruppo Autonomo Osservazione Aerea, equipaggiata con i ricognitori IMAM Ro.37 Lince, con la quale partì per l'Albania dove partecipò alle operazioni militari contro la Grecia.[2] Nell'aprile 1941 partecipò all'invasione della Jugoslavia cadendo in combattimento sul cielo di Dibra il 9 dello stesso mese[1] insieme all'osservatore, sottotenente Enrico Theodoli.[3] Per il coraggio dimostrato in questo frangente entrambi gli aviatori vennero decorati con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[4] Una via di Taranto porta il suo nome.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota da ricognizione di non comune ardimento e perizia, partecipava a numerosi voli di esplorazione e di spezzonamento a bassa quota, dimostrando splendide doti di aggressività, spirito di abnegazione e sprezzo del pericolo. Partito volontariamente per una importantissima missione esplorativa, senza scorta, nel cielo nemico reso infido dalla presenza dell’aviazione avversaria, dalla forte reazione contraerea e dalle condizioni atmosferiche proibitive, incurante della violenta rabbiosa ed efficace reazione contraerea che l’ostacolava, con volontà tenace raggiungeva il cielo dell’obiettivo a bassissima quota per dar modo all’osservatore di compiere la sua missione. Colpito a morte da una raffica di mitragliatrice e sentendo prossima la fine, con sforzo mirabile sovrumano, riportava l’apparecchio nelle nostre linee per tentare di salvare il compagno di volo e la preziosa documentazione fotografica rilevata. Le fiamme sprigionatesi improvvisamente dall’apparecchio a pochi metri dal suolo, avvolgevano in un rogo di gloria la giovane vita, eroicamente immolata servendo la Patria oltre il dovere. Cielo di Dibra, 9 aprile 1941 .[4]»
— Regio Decreto 29 agosto 1942.[5]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 24 ottobre 1941.[6]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Cielo di Spagna, 1938

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 201.
  2. ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
  3. ^ Brotzu, Caso, Cosolo 1972, p. 16.
  4. ^ a b Quirinale, sito istituzionale, voce Onorificenze, dettagli decorato
  5. ^ Bollettino Ufficiale 1942, disp.8, pag.1 e disp.46, pag.2499.
  6. ^ Bollettino Ufficiale 1942, disp.45, pag.2078.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Emilio Brotzu, Michele Caso e Gherardo Cosolo (a cura di), Dimensione Cielo, Aerei Italiani nella 2ª Guerra Mondiale Vol.4, Bombardieri-Ricognitori, Roma, Edizioni Bizzarri, luglio 1972.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units of the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • Giulio Lazzati, Stormi d'Italia - Storia dell'aviazione militare italiana, Milano, Ugo Mursia Editore, 1975, ISBN 978-88-425-4079-3.
  • Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, A. Mondadori, 1993, ISBN 88-04-44940-3.
  • Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]