Francesca Mannocchi

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Francesca Mannocchi nel 2023 all'Internet festival di Pisa

Francesca Mannocchi (Roma, 1º ottobre 1981[1][2]) è una giornalista e scrittrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lavora da freelance e collabora con diversi canali televisivi e testate giornalistiche sia italiane, quali L'Espresso[3] e LA7[4] sia internazionali, ad esempio Al Jazeera e The Guardian[5][6], occupandosi di migrazioni e conflitti riguardanti principalmente i paesi della lega araba e la Turchia[7]. Ha ricevuto il Premio Franco Giustolisi "Giustizia e Verità" nel 2015[8] con l'inchiesta realizzata per LA7 sul traffico di migranti e sulle carceri libiche, il Premiolino nel 2016[9] e il Premio Ischia internazionale di giornalismo nel 2021[10].

Nel 2018 il documentario diretto con il fotografo di guerra Alessio Romenzi Isis, Tomorrow. The Lost Souls of Mosul, produzione internazionale in lingua arabo-irachena[11] sui figli dei combattenti dell'ISIS, è stato presentato alla 75ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Per Giulio Einaudi Editore ha pubblicato nel 2019 Io Khaled vendo uomini e sono innocente, con cui ha vinto il Premio Estense, e nel 2021 Bianco è il colore del danno[12], libro nel quale parla della sua convivenza con la sclerosi multipla[13] e che vince il Premio Wondy di letteratura resiliente[14]. Con Editori Laterza ha pubblicato nel 2019 Porti ciascuno la sua colpa[15]. Dal 2022 è inviata per LA7 per l'invasione russa dell'Ucraina[16].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

È stata legata al fotoreporter Alessio Romenzi, con il quale ha presentato alla 75ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il documentario Isis, Tomorrow. The Lost Souls of Mosul[17], sui figli dei miliziani dell'ISIS.[18]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesca Mannocchi, su laterza.it. URL consultato il 27 novembre 2021.
  2. ^ Ordine dei Giornalisti del Lazio, su albo.odg.roma.it.
  3. ^ Protagonisti, su espresso.repubblica.it. URL consultato il 25 novembre 2021.
  4. ^ Attentati a Kabul, l'analisi di Francesca Mannocchi, su la7.it. URL consultato il 25 novembre 2021.
  5. ^ Internazionale a Ferrara – Protagonisti, su internazionale.it. URL consultato il 25 novembre 2021.
  6. ^ Francesca Mannocchi giornalista freelance, su festivaldelgiornalismo.com. URL consultato il 25 novembre 2021.
  7. ^ Francesca Mannocchi, su internazionale.it. URL consultato il 26 novembre 2021.
  8. ^ Vincitori edizioni precenti, su premiogiustolisi.it. URL consultato il 26 novembre 2021.
  9. ^ Il Premiolino – I vincitori 2016, su ilpremiolino.it. URL consultato il 26 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2021).
  10. ^ I vincitori del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, su premioischia.it. URL consultato il 26 novembre 2021.
  11. ^ Le ragioni dei cattivi, la malattia e il male: mille sfumature di bianco, su ilsole24ore.com. URL consultato il 6 marzo 2022.
  12. ^ Francesca Mannocchi, su einaudi.it. URL consultato il 26 novembre 2021.
  13. ^ Il catalogo dei vivi«Io non sono malata. Io ho una malattia», ci racconta Francesca Mannocchi, su linkiesta.it. URL consultato il 26 novembre 2021.
  14. ^ Premio Wondy, vince Francesca Mannocchi, su ansa.it, 3 maggio 2022. URL consultato il 4 maggio 2022.
  15. ^ Porti ciascuno la sua colpa. Cronache dalle guerre dei nostri tempi, su laterza.it. URL consultato il 26 novembre 2021.
  16. ^ Guerra in Ucraina, le ultime notizie con Francesca Mannocchi sulla via per Kharkiv, su la7.it. URL consultato il 3 marzo 2022.
  17. ^ Francesca Mannocchi, il marito Alessio Romenzi nato a Terni: da operaio a fotografo pluripremiato, su corrieredellumbria.corr.it. URL consultato il 15 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2022).
  18. ^ Cinema – Isis, Tomorrow. The Lost Souls of Mosul – Fuori Concorso, su labiennale.org. URL consultato il 16 marzo 2022.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN18153530922248702094 · ISNI (EN0000 0005 0449 0577 · SBN RAVV667461 · LCCN (ENno2020082585 · GND (DE1165206382 · BNF (FRcb17905032h (data) · J9U (ENHE987008914563205171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2020082585