Eugen Coșeriu

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Eugen Coșeriu

Eugen Coșeriu, conosciuto anche con il nome di Eugenio Coseriu (Mihăileni, 27 luglio 1921Tubinga, 7 settembre 2002), è stato un linguista rumeno.

Coșeriu fu uno dei massimi linguisti e filosofi del linguaggio del XX secolo. Fu cattedratico all'Università di Tubinga dal 1963[1][2], nonché presidente della Société de Linguistique Romane tra il 1980 e il 1983.[3] Fu anche membro onorario della Accademia rumena.[4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Oltre al rumeno, lingua materna, conosceva perfettamente italiano e spagnolo e diverse altre lingue indoeuropee (francese, russo, tedesco, inglese, ma anche le lingue classiche latino e greco): insieme a Roman Jakobson fu uno dei più grandi poliglotti del Novecento[2]. Concentrò i suoi studi sulla teoria linguistica generale.[1] Trasferitosi in Italia a diciott'anni, vi conseguì due lauree, una a Roma, in lettere, con lo slavista Giovanni Maver, un'altra a Milano, in filosofia, con Antonio Banfi.[2] In quel periodo fu influenzato da Antonino Pagliaro.

Era conosciutissimo in Sudamerica e Spagna, dove ebbe modo di insegnare (in particolare a Montevideo linguistica generale, tra il 1950-1963; successivamente all'Università di Málaga e all'Universidad de Navarra). Dopo alcune esperienze come visiting professor alle università di Coimbra, Bonn e Francoforte, nel 1963 gli fu affidata la cattedra di Linguistica e filologia romanza dell'Università di Tubinga[2]: è in questo periodo che acquisì fama mondiale. Gli vennero offerti più di quaranta titoli di dottore honoris causa; divenne inoltre membro di diverse società scientifiche (tra cui la Linguistic Society of America e l'Accademia delle Scienze di Heidelberg).[2]

Nel 2001 ricevette la Gran Croce di Alfonso X.[1]

Nelle sue Lezioni di linguistica generale del 1973 (pubblicate in Italia da Boringhieri) integrò il concetto saussuriano di diacronia coniando i concetti di diastratia, diafasia e diatopia e predisponendo un sistema delle variabili sociolinguistiche.[5] A lui si deve il concetto di norma come termine intermedio tra quelli di langue e parole[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (ES) Miguel Ángel Garrido Gallardo, Eugenio Coseriu, lingüista, articolo del 10 settembre 2010 in occasione della morte di Coșeriu, da elpais.com.
  2. ^ a b c d e Donatella Di Cesare, Un linguista integrale, articolo de il manifesto del 14 settembre 2002, in sissco.it (http://www.sissco.it/index.php?id=1291&tx_wfqbe_pi1[idrassegna]=481).
  3. ^ Elenco dei presidenti, dal sito ufficiale della SLR Archiviato il 14 agosto 2012 in Internet Archive..
  4. ^ Academia Romana (membri din strainatate), su academiaromana.ro. URL consultato il 21 novembre 2020.
  5. ^ Gian Luigi Beccaria (a cura di), Dizionario di linguistica, ed. Einaudi, Torino, 2004, ISBN 978-88-06-16942-8, alle voci diastratico, diafasico e diatopico; il concetto di diamesia è stato invece coniato da Alberto Mioni (in «Italiano tendenziale: osservazioni su alcuni aspetti della standardizzazione», in AA.VV., Scritti linguistici in onore di Giovan Battista Pellegrini, Pacini, Pisa, pp. 495-517).
  6. ^ Giuliano Bernini, Il primo confronto con una norma: percezione e analisi dell’input iniziale in L2 (PDF), Università degli Studi di Bergamo, 2014. URL consultato il 31 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2022).

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