Enrico Lucherini

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Lucherini nel 1988 in una pausa di lavorazione del film Splendor

Enrico Lucherini (Roma, 8 agosto 1932) è un imprenditore italiano, uno dei più famosi addetti stampa italiani, in attività dagli anni sessanta nel periodo della "dolce vita" fino al 2012[1] con la sua agenzia, dapprima con lo Studio Lucherini-Rossetti-Spinola (Matteo Spinola, un altro press agent del cinema italiano, è stato suo socio per molti anni) e poi con lo Studio Lucherini-Pignatelli[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Tommaso Lucherini, un medico, e di Maria Giuseppina Panzini, studia al liceo dei gesuiti e poi, per accontentare il padre, si iscrive al corso di laurea in Medicina e chirurgia. Dopo due anni abbandona gli studi e decide di darsi alla recitazione iscrivendosi all'Accademia nazionale d'arte drammatica. Nei primi anni cinquanta entra nella «Compagnia dei Giovani» (con Rossella Falk, Giuseppe Patroni Griffi e altri). Organizza la sua prima conferenza stampa durante una tournée della compagna in Sud America. Abbandona la carriera recitativa dopo una conversazione con Sophia Loren, che lo convince che il suo futuro sarebbe stato nella promozione degli attori di cinema.

Il primo film a cui ha lavorato come addetto stampa fu La notte brava di Mauro Bolognini, scritto da Pasolini. Successivamente è stato il deus ex machina della carriera di molti divi, soprattutto grazie alla creazione di finti scandali (le famose lucherinate) per promuovere le pellicole in uscita. Sono rimaste celebri la love story inventata tra Florinda Bolkan e Richard Burton e il rogo dei capelli di Sandra Milo[3]. Celebri alcune sue battute al vetriolo o particolari soprannomi dati ad attori e attrici che gli hanno inimicato molti personaggi del mondo del cinema.

Nel 2007, alla Mostra del Cinema di Venezia, è stato proiettato un film documentario sulla sua vita dal titolo Enrico LXXV, curato da Antonello Sarno.

Nel 2012 in suo onore è stata organizzata una mostra all'Ara Pacis[4], progettata e allestita da Nunzio Bertolami: "Enrico Lucherini - Purché se ne parli. Dietro le quinte di 50 anni di cinema italiano".

Al Festival internazionale del film di Roma 2014 è presente con il documentario sulla sua vita Enrico Lucherini - Ne ho fatte di tutti i colori, regia e sceneggiatura di Marco Spagnoli.

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Nunzio Bertolami (a cura di), Purché se ne parli: dietro le quinte di 50 anni di cinema italiano, con la collaborazione di Francesco Serra di Cassano, pubblicato in occasione della mostra "Enrico Lucherini purché se ne parli" tenuta a Roma, 13 ottobre 2012-6 gennaio 2013, Roma, Palombi, 2012, ISBN 978-88-6060-459-0.
  • Enrico Lucherini e Matteo Spinola, C'era questo, c'era quello, a cura di Andrea Garibaldi, Milano, A. Mondadori, 1984, SBN IT\ICCU\SBL\0615116.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lucherini: "Lascio il cinema, non mi diverto più...", su TrovaCinema, la Repubblica, 2 luglio 2012. URL consultato il 29 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2012).
  2. ^ Venezia 68. Il festival delle P.R.: Enrico Lucherini, su Style.it (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  3. ^ Enrico Lucherini (Magazine- maggio 2009), su Vittorio Zincone, 23 settembre 2009. URL consultato il 29 settembre 2021.
  4. ^ Mostre | Museo dell'Ara Pacis, su arapacis.it. URL consultato il 29 settembre 2021.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN43252801 · ISNI (EN0000 0000 2492 6191 · SBN RAVV083562 · LCCN (ENn84210368 · WorldCat Identities (ENlccn-n84210368