Diego Brasioli

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Diego Brasioli (Roma, 23 novembre 1961) è un diplomatico italiano. Dal giugno 2020 è Ambasciatore d'Italia in Lussemburgo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il diploma presso il Liceo classico statale Dante Alighieri di Roma, nel 1985 si è laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza"[1].

Successivamente ad alcune collaborazioni con la Rai e la Radio Vaticana e gli studi al Collège d’Europe di Bruges (Belgio), ha iniziato la carriera diplomatica nel 1986. Nel 1988 viene nominato secondo segretario a Islamabad (Pakistan) dove presta servizio fino al 1991 quando viene trasferito ad Amman in Giordania dove rimane fino al 1995.

Durante il periodo trascorso al Ministero degli Affari Esteri, dal 1995 al 1999, partecipa nel 1998 all'International Visitor Leadership Program del Dipartimento di Stato USA[2].

Dal 1999 al 2003 lavora come Consigliere politico e Vice Capo Missione presso l'ambasciata d'Italia a Beirut (Libano), e dal 2003 al 2007 come Console Generale a Los Angeles (Stati Uniti d'America).[3]

Rientrato a Roma nel 2007, viene chiamato a dirigere l'Ufficio III della Direzione Generale per gli Affari Politici, occupandosi di lotta al crimine organizzato transnazionale e al terrorismo internazionale, nonché seguendo l'agenda politica del G8 e preparando il Summit G8 dell'Aquila (2009) e nel 2010 è nominato Presidente del Comitato interministeriale per i diritti umani (CIDU).

Dal 2013 al 2017 è Ambasciatore italiano in Romania.[4]

Nel 2017 viene nominato Vice Direttore Generale per gli Affari Politici / Direttore Centrale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente e nel giugno 2018 Direttore Centrale per le questioni di Sicurezza e Vicario del Direttore Generale per gli Affari Politici del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.[5]

Dal 15 giugno 2020 è ambasciatore d'Italia in Lussemburgo[6].

Collabora con l'Università del Lussemburgo, nell'ambito del Master of European Governance, con un corso su "Diplomacy in the Contemporary World: New Challenges and Strategic Priorities".[7]

Membro della Società Italiana di Scienza Politica (SISP).[8]

Ha collaborato con numerose riviste di relazioni internazionali tra cui Affari Sociali Internazionali[9] e Affari Esteri.[10]

È tra gli autori della la Rivista di Studi Politici Internazionali (RSPI).

Direttore del Diplomacy Lab dell'Università del Lussemburgo (2023-2024).[11]

È docente a contratto dell'Università LUMSA di Roma, corso di Laurea magistrale in Relazioni internazionali, "International relations in the Digital Era".[12]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • La questione di Gerusalemme: aspetti religiosi e politici, Istituto diplomatico, 1998
  • Il caffè di Tamer, Mursia, 2002[13]
  • Le stelle di Babilonia, Mursia, 2007[14]
  • Diplomacy in the Post-Globalized World: New Challenges and Strategic Priorities, Diego Brasioli, Anna-Lena Högenauer (eds.), University of Luxembourg, 2023[15]
  • Theory and Practice of Contemporary Diplomacy: Instructions for Use, Diego Brasioli, Anna-Lena Högenauer (eds.), University of Luxembourg, 2024[16]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica.»
— 27 dicembre 2014[17]
immagine del nastrino non ancora presente
Crucea Casei Regale a României
«Croce della Casa Reale, d’ordine di Sua Maestá il Re Mihai primo di Romania»
— 24 ottobre 2016
Commendatore dell’Ordine di San Gregorio Magno - nastrino per uniforme ordinaria
«d’ordine di Sua Santitá Papa Francesco»
— 7 gennaio 2017
Commendatore dell’Ordine della Stella di Romania - nastrino per uniforme ordinaria
«d’ordine del Presidente di Romania Klaus Werner Iohannis»
— 9 marzo 2017

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Premio Letterario Città di Gaeta, edizione 2007 per il libro "Le stelle di Babilonia"[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Personale appartenente alla Carriera Diplomatica del Ministero degli Affari Esteri (PDF), su esteri.it. URL consultato l'11 aprile 2024.
  2. ^ (EN) Home, su exchanges.state.gov. URL consultato il 5 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2018).
  3. ^ Corriere della Sera - Da L.A. , la città più a ovest di Babilonia, su corriere.it. URL consultato il 26 luglio 2018.
  4. ^ La Farnesina: “Brasioli nuovo ambasciatore a Bucarest”, in T-Mag | il magazine di Tecnè. URL consultato il 26 luglio 2018.
  5. ^ Direzione Generale per gli affari politici e di sicurezza, su esteri.it. URL consultato il 26 luglio 2018.
  6. ^ Diego Brasioli nuovo ambasciatore d'Italia in Lussemburgo, su Askanews, 15 giugno 2020. URL consultato il 7 luglio 2020.
  7. ^ wwwfr.uni.lu, https://wwwfr.uni.lu/layout/set/print/formations/fhse/master_en_gouvernance_europeenne/programme2?f=MASTERACAGOVEUROP&c=0009C3922.
  8. ^ sisp.it, https://www.sisp.it/user/diegobrasioli.
  9. ^ istitutoeuroarabo.it, http://www.istitutoeuroarabo.it/DM/affari-sociali-internazionali-quaranta-anni-di-una-rivista-illustre/.
  10. ^ affari-esteri.it, http://www.affari-esteri.it/.
  11. ^ Université du Luxembourg, Diplomacy Lab, su Université du Luxembourg. URL consultato il 14 aprile 2023.
  12. ^ Diego Brasioli, su Università di Roma LUMSA. URL consultato il 20 febbraio 2024.
  13. ^ Premi. In finale al "Berto" La Stella, Pascale, Brasioli, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 26 luglio 2018.
  14. ^ a b Premi. Al diplomatico Diego Brasioli il "Gaeta", su www1.adnkronos.com. URL consultato il 26 luglio 2018.
  15. ^ Brasioli, D e Högenauer, A-L, Diplomacy in the Post-Globalized World: New Challenges and Strategic Priorities, in University of Luxembourg Diplomacy Lab, April 2023.
  16. ^ (EN) Brasioli, D e Hoegenauer, A-L, Theory and Practice of Contemporary Diplomacy: Instructions for Use (PDF), su FHSE EN. URL consultato il 18 aprile 2024.
  17. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN76256450 · ISNI (EN0000 0001 0783 9704 · SBN RMGV010833 · LCCN (ENnr2003002375 · J9U (ENHE987007303179505171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr2003002375