Cestovia di Monte Gennaro

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Cestovia di Monte Gennaro
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPalombara Sabina
Dati tecnici
Tipocestovia
Apertura1967
Chiusura1983
GestoreSocietà Telecabine Incremento Turistico (S.T.I.T.)
Percorso
Stazione a vallePalombara Sabina
Stazione a monteMonte Zappi
Tempo di percorrenza23 minuti
Lunghezza2766 m
Dislivello898 m
Trasporto a fune

La cosiddetta Funivia di Monte Gennaro (più propriamente "cestovia" in quanto basata su cestelli biposto anziché su cabina chiusa con decine di posti) è stato un impianto a fune del Lazio. L'impianto si trova all'interno del Parco dei Monti Lucretili.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La cestovia fu costruita sul versante sud-ovest di Monte Gennaro, a Est di Roma, tra il 1964 e il 1967 dalla ditta Graffer di Trento, e poi gestita dalla Società Telecabine Incremento Turistico (S.T.I.T).

Suddivisa in due tronchi di circa 1,5 km ciascuno, partendo dalla stazione di partenza situata a circa 260 m s.l.m, presso l'abitato di Palombara Sabina, permetteva di raggiungere quota 1100 m s.l.m, pochi metri al di sotto della cima "Monte Zappi". Nei pressi della stazione di arrivo sorgeva un albergo/ristorante, raggiungibile anche tramite diversi sentieri dai paesi di Palombara Sabina e di Marcellina.

Nel 1983 l'impianto fu spento e abbandonato a causa di varie cause legali, ma non fu mai dismesso, tanto che è tutt'oggi possibile vedere alcuni cesti ancora appesi alle funi di traino; tali cesti sono visibili anche dalle immagini satellitari di Google Maps. Contestualmente alla chiusura dell'impianto fu chiuso e dismesso anche il ristorante in vetta.

Negli anni si sono susseguiti molteplici tentativi da parte di privati di riattivare l'impianto, ad oggi (2020) senza successo; a luglio 2020, dopo un lungo processo di bonifica dall'amianto, è stato tuttavia riattivato il rifugio di vetta, attualmente noto come Rifugio di Monte Gennaro o Baita di Monte Gennaro, raggiungibile a piedi tramite sentieri segnati, oppure tramite navetta-fuoristrada con partenza su prenotazione dal paese di Stazzano, oppure tramite fuoristrada 4x4 di proprietà.

La cestovia aveva una capacità di circa 300 persone/ora e permetteva di raggiungere la vetta coprendo un dislivello totale di 898 metri in 23 minuti, contro le 1.5-2 ore tramite il sentiero che si diparte dall'ex convento di San Nicola o il cosiddetto sentiero della "Scarpellata".

Dati tecnici[modifica | modifica wikitesto]

  • Costruttore: ditta Graffer di Trento
  • Stazione intermedia: 460 m s.l.m.
  • Stazione di arrivo: 1100 m s.l.m.
  • Sede: località "San Nicola", pendici di Monte Gennaro, comune di Palombara Sabina, foglio catastale 58, particella 353.
  • Motore: a scoppio
  • Primo tronco:
    • Lunghezza: 1,3180 km
    • Dislivello: 210 m
    • Pendenza massima: 31,1%
    • Numero cabine: 55
    • Velocità: 2 m/s
    • Durata del percorso: 11 minuti
    • Capacità: 301 persone/ora
  • Secondo tronco:
    • Lunghezza: 1,4610 km
    • Dislivello secondo tratto: 688 m
    • Pendenza massima: 86.8%
    • Numero cabine: 61
    • Velocità: 2 m/s
    • Durata del percorso: 12 minuti
    • Capacità: 300 persone/ora
  • Lunghezza totale: 2,7660 km (?)
  • Dislivello totale: 898 m
  • Numero totale cabine: 116
  • Durata totale del percorso: 23 minuti

Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sul Monte gennaro con la nuova funivia, in L'unità, 16 luglio 1967.
  2. ^ Società Telecabine Incremento Turistico - Roma, Via Circo Massimo, 9

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]