Calavorno

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Calavorno
frazione
Calavorno – Veduta
Calavorno – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Lucca
Comune Coreglia Antelminelli
Territorio
Coordinate44°01′17.21″N 10°31′47.22″E / 44.021448°N 10.529784°E44.021448; 10.529784 (Calavorno)
Altitudine119 m s.l.m.
Abitanti325[1]
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Calavorno
Calavorno

Calavorno è una frazione del comune italiano di Coreglia Antelminelli, nella provincia di Lucca, in Toscana.

Il borgo è situato nei pressi del fiume Serchio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini del paese potrebbero risalire all'epoca romana; secondo la tradizione lo stesso toponimo sarebbe da ricondurre a un presunto patrizio di nome Vornius che abitava in questo.[2]

In epoca altomedievale fece parte del feudo dei Ronaldinghi di Loppia, che qui possedevano un castello e un ospedale intitolato a san Leonardo e situato nei pressi del ponte; ciò è testimoniato da un atto del 1171 conservato all'Archivio arcivescovile di Lucca.[3] L'ospedale rimase attivo fino al XIV secolo, quando andò incontro a un forte degrado che si concluse con il suo abbandono e il trasferimento dello stesso a Ghivizzano nel 1564.[4]

Secondo l'annalista Tolomeo, nel 1187 il castello di Calavorno fu dato alle fiamme e distrutto dai Lucchesi come rappresaglia in seguito a una ribellione ordita insieme al popolo di Ghivizzano.[3]

Finito sotto la giurisdizione di Lucca, entrò a fare parte della vicaria di Coreglia.[2] Nel 1345 Calavorno fu teatro della battaglia tra l'esercito guidato dal conte Ettore da Panigo e da Filippo Gonzaga, e quello dei pisani.[2] Il 12 maggio 1355, tramite diploma sottoscritto a Pisa, l'imperatore Carlo IV di Lussemburgo affidò la contea di Coreglia a Francesco Castracani degli Antelminelli,[5] comprendente anche la comunità di Calavorno.[3]

Perse le fortificazioni e l'ospedale, in età moderna il borgo iniziò a essere conosciuto come Capanne di Vitiana, riprendendo l'antica denominazione solo all'inizio del XX secolo in seguito al ripopolamento dovuto alla costruzione della strada provinciale e della stazione ferroviaria.[4]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Calavorno in una cartolina
La chiesa dei santi Leonardo e Silvestro

La chiesa parrocchiale di Calavorno è dedicata ai santi Leonardo e Silvestro ed è situata nei pressi del ponte sul fiume Serchio.[6] Risulta menzionata come cappella al servizio dell'ospedale nel 1187, con la dedicazione a san Nicolai.[6] Durante la visita pastorale del monsignore Matteo Trenta nel 1451, la chiesa è interdetta in quanto fortemente pericolante; lo stesso avvenne durante la visita di Alessandro Guidiccioni del 1559, a testimonianza dell'ormai stato di rovina del complesso ospedaliero, che venne infatti poco dopo trasferito a Ghivizzano.[6] Ottenuta la dedicazione a san Leonardo, nel corso del XVII secolo la chiesa venne totalmente rinnovata, come testimoniato da un disegno di Giovanni Mazzarosa del 1666.[6]

Nel 1935 la chiesa subì dei lavori di ampliamento con l'allungamento della navata che compromisero la facciata storica dell'edificio.[6]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Il ponte a due arcate di Calavorno, già documentato in epoca alto-medievale, fu ricostruito nel 1376 con i fondi delle comunità limitrofe di Coreglia, Ghivizzano, Gioviano, Lucignana, Tereglio e Vitiana, con l'approvazione del Consiglio generale di Lucca; si registrano altri lavori di rafforzamento e ristrutturazione nel 1557, nel 1657, nel 1690 e nel 1733.[4] Distrutto dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, fu ricostruito provvisoriamente in ferro dagli americani e poi definitivamente abbattuto.[4] Un nuovo ponte venne edificato poco distante dal luogo originario, nel punto dove sorge la chiesa parrocchiale.[4]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Calavorno.

Calavorno è stata servita nel corso del XX secolo da una propria stazione ferroviaria, posizionata sulla ferrovia Lucca-Aulla. La stazione fu operativa a partire dal 1911, quando il 27 luglio di quell'anno venne inaugurato il tratto Bagni di Lucca-Castelnuovo di Garfagnana,[7] e chiuse tra il 1999 e il 2003.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In mancanza di dati ufficiali precisi, si fa riferimento al censimento parrocchiale della CEI
  2. ^ a b c Calavorno, su contadolucchese.it. URL consultato il 22 marzo 2020.
  3. ^ a b c Emanuele Repetti, Calavorno (Calavurna), in Dizionario geografico fisico storico della Toscana, vol. 1, Firenze, 1833, p. 383.
  4. ^ a b c d e Calavorno, su Comune di Coreglia Antelminelli. URL consultato il 22 marzo 2020.
  5. ^ Francesca Luzzati Laganà, CASTRACANI DEGLI ANTELMINELLI, Francesco, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 22, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 1979.
  6. ^ a b c d e Chiesa dei Santi Leonardo e Silvestro <Calavorno, Coreglia Antelminelli>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 25 marzo 2020.
  7. ^ Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Calavorno, su Comune di Coreglia Antelminelli. URL consultato il 22 marzo 2020.
  • Calavorno, su contadolucchese.it. URL consultato il 22 marzo 2020.