Alessandra Acciai

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Alessandra Acciai ne Il gioko (1989)

Alessandra Acciai (Roma, 12 dicembre 1965) è un'attrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Esordisce nel 1987, mentre è ancora allieva dell'Accademia nazionale d'arte drammatica di Roma, sia al cinema sia in televisione. Dalla fine degli anni ottanta è presente in pellicole di genere brillante facendosi apprezzare per una notevole spontaneità, aiutata anche dal suo aspetto, essendo alta e slanciata.

Negli anni novanta prende parte a un buon numero di film e ottiene nel 1994 una segnalazione come miglior attrice rivelazione dell'anno per il ruolo sostenuto nel film Anni ribelli, regia di Rosalía Polizzi, girato in Argentina, cui ne seguono altri: La vera vita di Antonio H. (1995), regia di Enzo Monteleone, Uomini senza donne (1996), regia di Alessandro Longoni e La classe non è acqua (1997), regia di Cecilia Calvi, a detta di molti la sua interpretazione più riuscita[1]. In seguito partecipa a opere di registi giovani come Claudia Florio, Marco Filiberti ed Eugenio Cappuccio.

Sul piccolo schermo esordisce da protagonista nel 1989 ne Il gioko, un thriller diretto da Lamberto Bava. Lavora poi nell'episodio Senza perché della serie televisiva Il maresciallo Rocca e nella soap opera Incantesimo, nella quale compare per due stagioni consecutive.

Sempre negli anni novanta inizia una buona carriera teatrale, in allestimenti come Ifigenia in Aulide (1990), diretta da Memè Perlini, La valigia di carne (1993), per la regia di Giulio Base, Mani di profilo (1995) di Sibilla Barbieri, Il ceffo sulle scale (1996) di Lorenzo Loris a fianco di Gigio Alberti e infine in Proof - La Formula di David Auburn (2002), dove recita insieme a Rosalinda Celentano.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatura[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Paolo Mereghetti, Il Mereghetti. Dizionario dei film 2002, Milano, Baldini & Castoldi, 2001, ISBN 88-8490-087-5.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN303394048 · ISNI (EN0000 0004 0950 5216 · SBN UBOV493718 · LCCN (ENno2020051544 · GND (DE1279667702