Aleramo Incisa Beccaria

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Aleramo Incisa Beccaria di Santo Stefano
NascitaRoma, 11 marzo 1901
MorteMonte Dunun, 1936
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Anni di servizio1918-1936
GradoTenente di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
BattaglieBattaglia del solstizio
Battaglia di Vittorio Veneto
Battaglia di Mai Ceu
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Aleramo Incisa Beccaria (Roma, 11 marzo 1901Monte Dunun, 1936) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra d'Etiopia[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Roma l'11 marzo 1901, figlio di Ferdinando e Rosetta Paravicini.[3] Appartenente a una nobile famiglia piemontese, nel marzo del 1918 si arruolò volontario nel Regio Esercito, assegnato in servizio nel 4º Reggimento bersaglieri.[1] Come soldato semplice prese parte alle fasi finali della Grande Guerra sul fronte italiano. Nominato sottotenente di complemento nel gennaio del 1919, passò in servizio dapprima al 51º Reggimento fanteria e poi al 37º Reggimento fanteria.[1] Congedatosi con il grado di tenente nel settembre 1920, dopo aver prestato servizio in Albania, aderì al nascente movimento fascista e tra il 1921 e il 1922 fu squadrista e comandante di squadre d'azione dei Fasci di combattimento di Torino.[3] Partecipò alla marcia su Roma e nel 1923 si recò in America del sud dove, conseguita la laurea in ingegneria, svolse incarichi di lavoro esplorativi e di studio per conto del governo brasiliano.[3] Ritornato in Italia nel 1928, conseguì la laurea in giurisprudenza presso l'università di Torino ed il diploma in ragioneria e si diede alla libera professione come avvocato procuratore[non chiaro].[3] Nel 1935, dopo lo scoppio della guerra d'Etiopia, fu richiamato in servizio con il grado di tenente, giungendo in Somalia nel gennaio 1936, assegnato al IX Battaglione arabo–somalo del 3º Raggruppamento.[1] Cadde in combattimento nel 1936 sul Monte Dunun e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ancora febbricitante, abbandonava, ad insaputa dei sanitari, l'ospedale nel quale trovavasi ricoverato, per partecipare ad un'azione col suo plotone mitraglieri. Impegnatosi un aspro e sanguinoso combattimento, dirigeva con perizia ed esemplare sprezzo del pericolo il fuoco delle sue armi, infliggendo all'avversario gravi perdite. Circondato da forze preponderanti, continuava con i superstiti a combattere animosamente, finché, colpito in più parti del corpo, lasciava gloriosamente la vita sul campo. M. Dunun (Neghelli), 19 maggio 1936.[4]»
— Regio Decreto 16 settembre 1937.
Medaglia commemorativa della Marcia su Roma - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 176.
Periodici

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]