A Boy Was Born

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A Boy Was Born
(Variazioni corali per voci maschili, femminili e maschili, non accompagnate)
Christina Rossetti, autrice di In the Bleak Midwinter, nel 1848
Musica
CompositoreBenjamin Britten
Tipo di composizioneCorale
Numero d'opera3
Epoca di composizione1933, rev. 1955
Prima esecuzione23 febbraio 1934
Grosvenor Chapel
Purcell Singers
Pubblicazione1934, Chester Music
DedicaA mio padre
Durata media32 minuti
Organico
  • coro a quattro voci (SATB)
  • coro di ragazzi
Movimenti
  1. Tema, A boy was born
  2. Variazione 1, Lullay, Jesu
  3. Variazione 2, Herod
  4. Variazione 3, Jesu, as Thou art our saviour
  5. Variazione 4, The Three Kings
  6. Variazione 5, In the Bleak Midwinter
  7. Corpus Christi Carol
  8. Variazione 6 (Finale), Noel!, Welcome Yule
  9. Christmas
  10. A Christmas Carol
Testo inglese
Autore

1-5 Anonimo
6. Christina Rossetti
7-8 Anonimo
9. Thomas Tusser
10. Francis Quarles

EpocaXV e XVI secolo

A Boy Was Born,[N 1] Op. 3, è una composizione corale di Benjamin Britten. Sottotitolata Variazioni corali per voci maschili, femminili e maschili, non accompagnate (organo ad lib), fu originariamente composta dal 1932 al 1933. Fu eseguita per la prima volta il 23 febbraio 1934 come trasmissione della BBC. Britten rivisde l'opera nel 1955. Il compositore ha messo in musica diversi testi legati al Natale come tema e variazioni, scritti per coro a cappella con voci di ragazzi.

Storia e versioni[modifica | modifica wikitesto]

Britten compose A Boy Was Born all'età di 19 anni come studente al Royal College of Music.[1] Lo scrisse tra il 25 novembre 1932 e l'11 maggio 1933.[3] Fu il suo ultimo progetto al college,[4] la sua prima grande opera vocale e la sua prima opera matura su temi religiosi.[5] La dedicò a suo padre.[2]

Il lavoro ha la forma di un tema musicale e sei variazioni che mettono in musica dieci diversi testi risalenti per lo più al XVI secolo, con uno di Christina Rossetti del XIX secolo,[1] formando così la prima opera della sua "antologia poetica".[5][6] La struttura della variazione piaceva particolarmente a Britten: anche prima di comporre A Boy Was Born, aveva iniziato una serie di variazioni per orchestra d'archi che avrebbe poi completato come Variazioni su un tema di Frank Bridge.[7] In seguito compose una serie di variazioni per il suo Concerto per pianoforte[8] e la sua opera Il giro di vite è largamente basata sul principio della variazione.[6]

A Boy Was Born fu rappresentato per la prima volta il 23 febbraio 1934 in un concerto radiofonico di musica contemporanea della BBC. Leslie Woodgate diresse il Wireless Chorus e i ragazzi del coro di St Mark's, North Audley Street, Londra.[2][3] Sir Edward Elgar moriva lo stesso giorno.

Il lavoro richiede circa 32 minuti per essere eseguito. Fu tra le prime composizioni di Britten ad essere pubblicata, da Chester Music. Britten lo revisionò nel 1955.[9] Questa versione fu eseguita per la prima volta il 22 novembre 1955 a Londra alla Grosvenor Chapel, dai Purcell Singers diretti da Imogen Holst. Lo stesso Britten diresse una registrazione con Michael Hartnett (contraltista), i Purcell Singers, le voci dei ragazzi dell'English Opera Group e il coro di All Saints.[2] Nel 1957-58 Ralph Downes aggiunse una parte d'organo.[1]

Nel 2013, per celebrare il centenario di Britten, A Boy Was Born fu eseguito dai BBC Singers e dal Temple Church Choir a The Proms, diretti da David Hill.[10][11]

I festival di Sheffield e Birmingham nel 2013, in onore del centenario della nascita di Britten, hanno preso il nome dalla composizione.[12][13]

Testi di A Boy Was Born[modifica | modifica wikitesto]

Movimento Titolo Autore
Tema A boy was born Anon. XVI secolo
Variazione 1 Lullay, Jesu Anon. prima del 1536
Variazione 2 Herod Anon. prima del1529
Variazione 3 Jesu, as Thou art our saviour Anon. XV secolo
Variazione 4 The Three Kings Anon. XV secolo
Variazione 5 In the Bleak Midwinter Christina Rossetti
Corpus Christi Carol Anon. prima del 1536
Variazione 6 (Finale) Noel!, Welcome Yule Anon. XVI secolo
Christmas Thomas Tusser
A Christmas Carol Francis Quarles

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Britten ha dimostrato nel complesso lavoro la sua abilità nella composizione e nel trattamento delle parole. Ha composto sei variazioni corali sulle prime quattro note cantate dai soprani:

 { \set Score.automaticBars = ##f  \key d \major \time 2/2 \relative c' {d2 \bar "|" e2 g2 \bar "|" e2} \addlyrics {A boy was born } }

Paul Spicer fa notare, sulla tonalità: "Teoricamente in re maggiore, il lavoro, come la maggior parte della musica di Britten, è tanto modale quanto diatonica, sebbene la sua modalità abbia poco rapporto con quella dei pastoralisti inglesi, Vaughan Williams e gli altri, che erano allora al massimo della loro fama". Cita Alban Berg come un compositore che ha influenzato le tecniche di Britten sulla variazione, come l'aumento e l'inversione dei motivi.[1]

La prima variazione è nella forma di un dialogo tra Maria (le voci femminili) e il bambino (i ragazzi). La variazione 2 racconta la strage degli innocenti con ritmi a scatti, che alterano e distorcono il tema originale. Nella variazione 3 un semi-coro canta il testo "Jesu, as Thou art our savior", scandito quattro volte da uno o più ragazzi che cantano "Jesu" come melisma. La variazione 4, sui tre re, usa il tema come un flusso di sottofondo, senza parole, alla narrazione, che raffigura una processione lontana. La Variazione 5, scritta solo per le voci acute, si apre con In the Bleak Midwinter di Rossetti cantata da voci femminili, le cui parti 'scontrandosi' in pochi secondi suggeriscono il freddo mentre le loro frasi discendenti suggeriscono la neve che cade: in contrapposizione, il coro dei ragazzi canta un ingenuo folk come ambientazione del Corpus Christi Carol. La variazione 6 ha la forma di un vivace rondò, uno dei più complessi da eseguire poiché si divide in otto parti vocali distinte, seguite da un ricordo delle variazioni precedenti e dal ritorno finale del tema originale.[14]

La partitura del coro è impegnativa. Spicer sottolinea che il coro dei ragazzi deve essere un gruppo separato ma dovrebbe essere posizionato non lontano dal coro misto per via della loro intricata relazione.[1]

Osservazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La composizione fu originariamente pubblicata come "A Boy was Born",[1][2] con una "w" minuscola, in un'era prima che le norme ortografiche per quanto riguarda la capitalizzazione dei verbi nei titoli delle opere si fosse completamente consolidata nell'editoria in lingua inglese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Paul Spicer, A Boy was Born in Britten Choral Guide with Repertoire Notes by Paul Spicer (PDF), su boosey.com, Boosey & Hawkes. URL consultato il 22 novembre 2013.
  2. ^ a b c d A Boy was Born, su brittenpears.org, Britten-Pears Foundation. URL consultato il 16 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2013).
  3. ^ a b A Boy Was Born, su brittenproject.org. URL consultato il 22 novembre 2013.
  4. ^ Stephen Sieck, A Boy was Born: An Examination of the Stylistic Influences on the Young Benjamin Britten (PDF), su ncco-usa.org, The Choral Scholar, p. 9. URL consultato il 26 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2013).
  5. ^ a b Joseph Stevenson, A Boy Was Born, choral variations for mixed voices, Op. 3, su allmusic.com, Allmusic. URL consultato il 22 novembre 2013.
  6. ^ a b Oliver (1996): p. 39.
  7. ^ Oliver (1996): p. 40.
  8. ^ Oliver (1996): p. 69.
  9. ^ Oliver, Michael. Benjamin Britten. Phaidon, 1996: p. 216.
  10. ^ Prom 70: Britten & Lloyd, su bbc.co.uk, BBC. URL consultato il 18 dicembre 2013.
  11. ^ Daniel Jaffé, BBC Proms: Britten and George Lloyd performed by the BBC Singers, in BBC Music Magazine, 7 settembre 2013. URL consultato il 26 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  12. ^ A Boy Was Born / A festival celebrating 100 years of Benjamin Britten, su aboywasborn.co.uk. URL consultato il 18 dicembre 2013.
  13. ^ A Boy Was Born / Celebrating Britten's Centanary in Birmingham, su birminghambritten.wordpress.com. URL consultato il 18 dicembre 2013.
  14. ^ Milner, Anthony. "The Choral Music": Chapter 29 in The Britten Companion, ed. Christopher Palmer. Faber, 1984: p. 330

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN184907606 · LCCN (ENno98056348 · GND (DE300245912 · BNF (FRcb139091299 (data)
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