Cantata misericordium

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Cantata misericordium
Il compositore
Musica
CompositoreBenjamin Britten
TonalitàFa diesis maggiore
Tipo di composizioneCantata
Numero d'opera69
Epoca di composizione1963
Prima esecuzione1 settembre 1963
DedicaCentenario della Croce Rossa
Durata media20 minuti
Organico
  • tenore e baritono solisti
  • coro SATB
  • quartetto d'archi
  • orchestra d'archi
  • pianoforte, arpa e timpani
Movimenti
1 movimento
Testo latino
AutorePatrick Wilkinson

Cantata misericordium, Op. 69, è una cantata del 1963 del compositore britannico Benjamin Britten. Il suo unico movimento è basato sulla Parabola del buon samaritano e fu composta per il centenario della Croce Rossa.

Storia e testo[modifica | modifica wikitesto]

Questa cantata è stata composta nel 1963 per il centenario della Croce Rossa.[1]

Il testo latino di Patrick Wilkinson racconta la parabola biblica del buon samaritano.[1] Poiché il lavoro doveva essere presentato in anteprima ad un evento internazionale, Britten pensava che il latino sarebbe stato la lingua più appropriata. Inizialmente aveva inteso utilizzare il testo biblico o un adattamento medievale, ma il Comitato internazionale della Croce Rossa obiettò che un testo esplicitamente religioso sarebbe stato inappropriato per celebrare un'organizzazione con una ferma posizione non settaria.[1] Per risolvere questo problema, Britten contattò Wilkinson, un professore di latino presso l'Università di Cambridge, per creare un libretto per l'opera. Il testo risultante è "un po' 'accademico' e privo di qualità poetiche ovviamente espressive", ma si distingue per la sua "fraseologia latina classica, recondita e raffinata".[1]

Il lavoro fu presentato in prima assoluta a Ginevra il 1º settembre 1963 dai solisti Peter Pears e Dietrich Fischer-Dieskau, con il Motet de Genève e l'Orchestre de la Suisse Romande, diretti da Ernest Ansermet.[2] Fu eseguito di nuovo ai Proms più tardi quel mese, diretta dallo stesso Britten.[3]

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

Cantata misericordium è scritta per tenore e baritono solista, coro SATB, quartetto d'archi, orchestra d'archi, pianoforte, arpa e timpani.[4]

Il lavoro è in un unico movimento con "una struttura altamente unificata costruita con brevi sezioni interconnesse". La sua tonalità è in gran parte fa diesis maggiore, ma con un re maggiore nei bassi.[3]

Analisi[modifica | modifica wikitesto]

Eric Roseberry descrive questo pezzo come "l'ennesimo capolavoro minore in cui ancora una volta l'abilità [di Britten] e la sua scienza nel comporre oggettivano la sua sensibilità poetica unica".[3]

Dean Jobin-Bevans suggerisce che lo stile compositivo di Britten prevede due potenziali interpretazioni del lavoro: pacifista, come nel suo precedente War Requiem e tendente al queer.[5][6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Bloch, Gregory, Benjamin Britten Cantata misericordium, su emmanuelmusic.org, Emmanuel Music. URL consultato il 6 agosto 2015.
  2. ^ Dietrich Fischer-Dieskau: Uraufführungen, su mwolf.de, Monika Wolf. URL consultato il 6 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2020).
  3. ^ a b c Roseberry, Eric, Britten's 'Cantata Misericordium' and 'Psalm 150', in Tempo, n. 66/67, 1963, pp. 40–47.
  4. ^ Cantata Misericordium, in Britten Thematic Catalogue, Britten-Pears Foundation, 2012.
  5. ^ Queer significato: origine del termine ed utilizzo, su Gay.it, 15 settembre 2018. URL consultato il 30 ottobre 2020.
  6. ^ Jobin-Bevans, Dean, Merging Perspectives: The Open-ended Nature of Brittens Parable Art and the Cantata Misericordium Op. 69, in The Phenomenon of Singing, vol. 6, 2007.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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