28 settimane dopo

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28 settimane dopo
Don (Robert Carlyle) subito dopo essere stato infettato dalla moglie Alice in una scena del film
Titolo originale28 Weeks Later
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneRegno Unito, Stati Uniti d'America, Spagna
Anno2007
Durata100 min
Rapporto1,85:1
Genereorrore, drammatico, azione, fantascienza
RegiaJuan Carlos Fresnadillo
SceneggiaturaRowan Joffe, Enrique López Lavigne, Jesus Olmo, Juan Carlos Fresnadillo
ProduttoreAndrew Macdonald, Allon Reich, Enrique López Lavigne
Produttore esecutivoDanny Boyle, Alex Garland
Casa di produzioneFox Atomic, DNA Films, Figment Films, Sogecine, Koan Films
Distribuzione in italiano20th Century Fox
FotografiaEnrique Chediak
MontaggioChris Gill
Effetti specialiRichard Conway, Ceri Nicholls
MusicheJohn Murphy
ScenografiaMark Tildesley
CostumiJane Petrie
TruccoDave Bonneywell
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

28 settimane dopo (28 Weeks Later) è un film del 2007 diretto da Juan Carlos Fresnadillo.

Film horror fantascientifico, sequel di 28 giorni dopo diretto da Danny Boyle.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La Gran Bretagna è devastata dalla catastrofica epidemia di un virus, versione modificata del virus della rabbia, che si diffonde rapidamente tra gli esseri umani attraverso il sangue e la saliva, trasformando i contagiati in esseri omicidi e senza alcun controllo. Dopo 28 settimane (quasi sette mesi) di quarantena, in seguito al decesso per fame degli infetti, il virus sembra debellato e può iniziare la ricostruzione del Paese. L'esercito della Nato presidia una zona di Londra nella quale sono ospitati i pochi sopravvissuti e gli inglesi che si trovavano all'estero durante l'improvvisa esplosione dell'epidemia e che ora iniziano a fare ritorno in Gran Bretagna.

Fra questi ci sono anche Andy Harris e sua sorella maggiore Tammy, che a Londra ritrovano il padre Don. Quest'ultimo racconta loro che, durante l'epidemia, era stato costretto ad abbandonare la moglie durante l'attacco di un gruppo di infetti alla casa dove si erano rifugiati. I due giovani, atterriti dalla perdita della madre, violano i limiti della zona sicura per visitare la loro vecchia casa, dove ritrovano la madre, ancora viva ma in evidente stato confusionale. I tre vengono subito ritrovati dall'esercito e riportati nella zona sicura.

L'epidemiologa Scarlett Ross scopre che nel sangue della donna sopravvissuta è presente il virus, ma non i sintomi dell'infezione. La dottoressa vede nella scoperta di una persona portatrice sana del virus il mezzo per trovare una cura e debellare definitivamente la malattia, ma l'ufficiale responsabile è dell'idea di eliminare immediatamente la potenziale minaccia, piuttosto che studiarla. Prima che ciò possa avvenire Don riesce a raggiungere la moglie nell'ospedale in cui è tenuta sotto osservazione e, prostrato dal senso di colpa per averla abbandonata durante l'attacco degli infetti, la bacia. A contatto con la saliva, Don viene contagiato, così si trasforma e la uccide, mentre rimane legata al lettino dell'ospedale. In breve tempo, Don diffonde l'epidemia, che diventa incontrollabile.

Dopo un primo tentativo fallito di eliminare gli infetti, si decide di attuare il "codice rosso" e quindi di bombardare Londra, eliminando qualunque essere vivente presente nella città. Fra coloro che tentano di sfuggire da un lato agli infetti e dall'altro all'esercito ci sono il sergente Doyle, che aveva abbandonato la propria postazione perché incapace di compiere una carneficina indiscriminata e Scarlett, che vuole proteggere ad ogni costo Tammy e Andy, perché potrebbero aver ereditato dalla madre l'immunità al virus. La loro via di fuga è costituita dall'elicottero pilotato da Flynn, commilitone e amico di Doyle, che attende il gruppo al Wembley Stadium.

A raggiungerlo, però, sono solo i due ragazzi, perché Doyle viene ucciso dall'esercito e Scarlett da Don, il padre dei ragazzi, che poi aggredisce anche i propri figli. Prima che Tammy possa ucciderlo, Don riesce a mordere Andy, che viene contagiato ma che, così come la madre, non presenta i sintomi dell'infezione. Flynn porta i due oltre la Manica, ignaro del fatto che Andy è diventato portatore sano del virus. La scena finale mostra il diffondersi dell'epidemia a Parigi e da lì, presumibilmente, a tutta la Francia.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

È uscito nelle sale italiane il 28 settembre 2007.

Sequel[modifica | modifica wikitesto]

Dopo che il finale aperto di 28 settimane dopo ha lasciato un alone di dubbio su un potenziale proseguimento della serie, dall'uscita del film si è parlato in modo più o meno ufficiale della realizzazione di un sequel che proseguisse/concludesse le vicende della storia. Nel giugno 2007, la Fox Atomic spiegò che avrebbe annunciato un seguito solo se i risultati del botteghino e delle vendite casalinghe ne avessero provato l'effettiva necessità, accompagnando magari l'uscita del terzo film a un 28 mesi dopo.[1][2]

Per la regia si era fatto il nome dell'inglese Paul Andrew Williams[1], prima che questi smentisse di persona il suo coinvolgimento all'interno della serie[3]. Nel 2007 Danny Boyle, regista del primo film, nel corso della promozione di Sunshine, annunciò d'essere intenzionato a realizzare un terzo film, per il quale aveva già formulato una trama[4]. Tre anni dopo, nell'ottobre 2010, Boyle spiegò che il tanto agognato film era finalmente in preparazione, dicendosi interessato a dirigerlo[5] caso mai i fan avessero mostrato una reale interesse, sottolineando comunque che, dati i suoi impegni per il futuro, il suo ritorno alla regia della serie non sarebbe probabilmente avvenuto entro tempi brevi[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Paul Andrew Williams dirigerà 28 mesi dopo?, su cineblog.it, Cineblog, 5 ottobre 2008. URL consultato l'8 marzo 2009.
  2. ^ Fox Atomic Gives Horror the Boot? Forget '28 Years Later'..., su bloody-disgusting.com, Bloody Disgusting, 27 giugno 2007. URL consultato l'8 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2007).
  3. ^ Paul Andrew Williams non dirigerà 28 mesi dopo, su cineblog.it, Cineblog, 8 ottobre 2008. URL consultato l'8 marzo 2009.
  4. ^ Kurt Loder, Danny Boyle's Space Odyssey, MTV, 16 luglio 2007. URL consultato l'8 marzo 2009.
  5. ^ Danny Boyle vuole dirigere il sequel di 28 giorni dopo. BadTaste, 12-10-2010 (ultimo accesso il 18-10-2010).
  6. ^ Danny Boyle precisa sul sequel di 28 Giorni Dopo. BadTaste, 14-10-2010 (ultimo accesso il 18-10-2010).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]