Virologia
La virologia è la disciplina biologica (branca della microbiologia) che studia i virus.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
- 1885: Louis Pasteur mette a punto il vaccino contro la rabbia, peraltro prima che se ne scoprisse la natura virale;
- 1898: Friedrich Loeffler e Paul Frosch riconoscono l'esistenza di agenti d'infezione più piccoli dei batteri (agenti filtrabili) in seguito alla dimostrazione della trasmissibilità per mezzo di filtrati acellulari dell'afta epizootica;
- 1901: Walter Reed scopre il virus della febbre gialla, il primo trasmesso dagli artropodi ad essere individuato;
- 1903: Adelchi Negri descrive la presenza di grosse inclusioni citoplasmatiche (corpi di Negri) nelle cellule nervose di uomini e animali infettati dal virus della rabbia;
- 1909: Karl Landsteiner ed Erwin Popper, mediante inoculazione intracerebrale di un filtrato di midollo spinale di un paziente affetto da poliomielite, trasmettono la malattia ai primati, dimostrando che l'agente responsabile è un virus;
- 1912: Alexis Carrel utilizza le prime colture di embrioni per la coltivazione dei virus.
Virologo[modifica | modifica wikitesto]
Il virologo è il professionista competente in virologia. L'eventuale tutela del titolo nonché il percorso di qualifica per acquisirlo dipendono dalla legislazione di ciascuna nazione al mondo.
I virus possono infettare qualsiasi forma di vita, e il loro studio necessita di competenze mediche, biologiche e statistiche. Il percorso formativo per diventare virologo è quindi abbastanza variegato.
Italia[modifica | modifica wikitesto]
In Italia possono diventare virologi medici[1], veterinari[1], biologi[1] e laureati in biotecnologia[2] (che si occuperanno della parte non medica), farmacisti e chimici[3] (fino al 2012/2013 accesso permesso alla scuola di specializzazione di area sanitaria), ma anche statistici[2] (non si diventa virologi ma specialisti in statistica sanitaria e biometria).
Medici e biologi (per farmacisti e chimici non più permesso dal 2015) approfondiranno la loro formazione in microbiologia, statistica medica oppure Igiene e medicina preventiva[1] con un percorso post laurea. Gli statistici dovranno invece approfondire le loro conoscenze biologiche, sanitarie e di biostatistica[2].
Dapprima una professione sottovalutata, i virologi hanno acquisito sempre più notorietà in seguito all'avvento della pandemia di COVID-19, raggiungendo la fama di ben più famosi influencer e personaggi televisivi.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d Margherita Lopes, Coronavirus, professione virologo: come diventarlo, su adnkronos.com, 2 maggio 2020.
- ^ a b c Francesca Barbieri, Coronavirus, come si diventa virologi e cacciatori di episemie, su ilsole24ore.com, 27 febbraio 2020.
- ^ Decreto ministeriale del 1º agosto 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 5 novembre 2005 n. 285 - Supplemento Ordinario n.176
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Virologia, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Virus dell'epatite C, su psic.info. URL consultato il 27 febbraio 2006 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2016).
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 23983 · LCCN (EN) sh85143799 · GND (DE) 4063597-1 · BNF (FR) cb11939856g (data) · J9U (EN, HE) 987007541295205171 |
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