Villaggio Prealpino

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Villaggio Prealpino
quartiere
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Comune Brescia
Amministrazione
Data di istituzione1972
Territorio
Coordinate45°35′06″N 10°14′03″E / 45.585°N 10.234167°E45.585; 10.234167 (Villaggio Prealpino)
Altitudine180 m s.l.m.
Abitanti4 403[1] (2014)
Altre informazioni
Cod. postale25136
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiPrealpinardi
Patronosanta Giulia
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villaggio Prealpino
Villaggio Prealpino
Villaggio Prealpino – Mappa
Villaggio Prealpino – Mappa

Il Villaggio Prealpino è un quartiere del comune di Brescia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

L'area occupata dal quartiere è sostanzialmente pianeggiante. Esso si pone a nord del territorio comunale, confinando a nord con i comuni di Bovezzo e Concesio, a ovest con quello di Collebeato. A sudovest confina coi quartieri di San Bartolomeo e Casazza e a sudest con Mompiano, delimitato rispettivamente dalla tangenziale detta Montelungo, da via Triumplina (parte dell'ex statale delle Tre valli) e da via Conicchio, parte dell'ex statale del Caffaro[2].

Presso la cascina «Miracampo» avviene la derivazione del canale "Bova" dal fiume Grande.

Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo deriva dalla contrazione del nome originario dell'area residenziale. Inizialmente si chiamava Villaggio Famiglia Prealpina, dal nome delle due cooperative, legate a Ottorino Marcolini, che l'avevano costruito: «La Famiglia» e «Prealpina»[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fino alla prima metà degli anni Cinquanta del Novecento, l'area del futuro quartiere del Villaggio Prealpino era per la maggior parte rurale, tra le località abitate della Stocchetta e Conicchio[3]. La prima era suddivisa fra Brescia e Concesio, mentre la seconda era condivisa con il comune di Bovezzo.

Tra il 1958 e il 1971 su quest'area agricola fu edificato un "villaggio" secondo i principi espressi da padre Ottorino Marcolini. La costruzione fu effettuata da due cooperative a lui legate: «La Famiglia» e «Prealpina»[3]. Da subito furono costruite le scuole elementari, che per i primi anni funzionarono anche da centro aggregativo con l'attivazione di un cinema provvisorio nello scantinato. Nel 1960 fu aperto l'Oratorio e nel 1961 la chiesa di Santa Giulia. Qualche anno più tardi fu aperto il Cinema-Teatro «Excelsior», con 600 posti, che a partire dagli anni Ottanta assunse il nome di Teatro Santa Giulia[4]. Fu ristrutturato negli anni Duemila.

Nel 1965, la mancanza di servizi, come le linee di trasporto urbano, e di infrastrutture adeguate, spinsero alcuni abitati a organizzare un comitato. L'esperienza fu di breve durata, ma tre anni dopo fornì l'esperienza per costituire nella vicina Mompiano un comitato di quartiere. Nel 1970, quello del Prealpino si ricostituì e si tennero nuove elezioni. Solo nel luglio 1972, il consiglio comunale diede una struttura organizzata e ufficiale agli organismi di rappresentanza locale, istituendo i consigli di quartiere e suddividendo la città in trenta quartieri, tra cui quello denominato "Villaggio Prealpino"[5]. Il primo consiglio di quartiere fu eletto il 27 ottobre 1974[6].

Nell'aprile 1977, il consiglio comunale approvò il regolamento predisposto dalla Giunta Trebeschi per l'attuazione delle circoscrizioni secondo quanto stabilito dalla legge 278/1976. Il Villaggio fu assegnato alla Seconda circoscrizione. Trent'anni dopo, con la riforma voluta dalla Giunta Corsini, il quartiere divenne parte della Circoscrizione Nord[7].

Nel 2014, a seguito dell'abolizione delle circoscrizioni per i nuovi limiti imposti dalla legge 191/2009, la Giunta Del Bono decise di riattivare i consigli di quartiere: le prime elezioni del nuovo organismo si tennero il 14 ottobre[8] Con l'occasione furono ridefiniti i confini di alcune suddivisioni: la località della Stocchetta, fino a quel momento suddivisa tra il quartiere del villaggio e quello di Casazza, fu assegnato completamente al primo[9].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa San Giovanni Battista di Stocchetta.

All'interno del territorio sono presenti due chiese parrocchiali:

  • santa Giulia, a servizio del villaggio Prelpino. All'interno si conservano la maggior parte delle reliquie della martire. Nei pressi del complesso parrocchiale è presente il Teatro Santa Giulia, gestito da un'associazione culturale di quartiere.
  • san Giovanni Battista, a servizio della frazione della Stocchetta, eretta nel 1860 e situata nel limite ovest del quartiere.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il quartiere è collegato al centro cittadino dalla linea 10 (Concesio - Poncarale) della rete di trasporti urbani, mentre la frazione Stocchetta è servita dalla linea 11 (Collebeato - Botticino). Prealpino, capolinea della linea metropolitana, formalmente si trova nel territorio del quartiere Casazza, ma è anche a servizio del Villaggio[10].

È presente inoltre una stazione di Bicimia all'incrocio tra via Tovini e traversa Decima.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Il quartiere ha una società di calcio, due di pallavolo ed una di atletica: la Running Prealpino che annovera una settantina di tesserati. Nel 2012 è nata una nuova società calcistica con denominazione USO UNITED che ha raggruppato le società dell'USO Bovezzo, dell'oratorio della Stocchetta e dell'Uso Prealpino Santagiulia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elezioni Quartieri 2014, p. 4
  2. ^ Comune di Brescia - Mappa della città con visualizzazione dei quartieri (PDF), su comune.brescia.it, 2018 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2022).
  3. ^ a b c Lisa Cesco, Diego Serino, p. 24.
  4. ^ Lisa Cesco, Diego Serino, p. 25.
  5. ^ Lisa Cesco, Diego Serino, p. 44.
  6. ^ Maurillio Lovatti, Marco Fenaroli, p. 35.
  7. ^ Lisa Cesco, Diego Serino, pp. 45-46.
  8. ^ Elezioni Quartieri 2014, p. 5.
  9. ^ Ortofoto dei Quartieri della città di Brescia (PDF), su comune.brescia.it. URL consultato il 28 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2016).
  10. ^ Brescia Mobilità - Mappa delle linee bus e della Metropolitana (PDF), su cms.bresciamobilita.it, 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lisa Cesco, Diego Serino, 30 anni di partecipazione: l'esperienza delle circoscrizioni a Brescia. Circoscrizione Nord, Brescia, Comune di Brescia, 2010.
  • Maurillio Lovatti, Marco Fenaroli, Governare la città. Movimento dei quartieri e forze politiche a Brescia 1967-77, Brescia, Nuova ricerca editrice, 1978.
  • Le elezioni dei Consigli di Quartiere a Brescia nel 2014 (PDF), su comune.brescia.it. URL consultato il 28 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2022).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]