Buffalora

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Disambiguazione – Se stai cercando la frazione di San Cipriano Po in provincia di Pavia, vedi Buffalora (San Cipriano Po).
Buffalora
Chiesa della parrocchia della Natività di Maria Vergine a Buffalora.
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
Provincia  Brescia
Città Brescia
CircoscrizioneZona Est
Abitanti2 500 ab.
Coordinate: 45°29′58.2″N 10°16′39.36″E / 45.4995°N 10.2776°E45.4995; 10.2776

Buffalòra (Bofalòra in lingua lombarda[1], pronunciato localmente [bofaˈloɾɑ]) è un quartiere[2] all'estrema periferia di Brescia e conta circa 2500 abitanti. Un tempo si chiamava Villa Buffalora.[senza fonte]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il quartiere, pianeggiante, è circondato dalla campagna confinante con il quartiere bresciano di Sant'Eufemia della Fonte. Si trova a sud/ovest di Rezzato, da cui dista circa 2 km, a nord/ovest di Castenedolo, il quale è posto a circa 3 km di distanza, e a nord-est di Borgosatollo. Dista inoltre circa 6 km dal centro ed è la località più estrema di Brescia est.

Parte del quartiere, denominato Bettole di Buffalora o più semplicemente Bettole, si trova diviso tra i territori del comune di Brescia e di Castenedolo. Della località appartengono alcune cascine come la Fuserino, la Fenarola, la Pezzora, la Preferita e San Benedetto.

Il territorio è attraversato dalla seriola Vescovada che deriva dal Naviglio Grande Bresciano.

Singolare la costituzione del terreno che indica in epoche geologiche l'esistenza del mare, giacché già a 7 metri di profondità si trovano strati di sabbia, di ghiaia, anche di formazione corallina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Antica cappella privata annessa ad una delle cascine delle sorelle Guaineri

Il toponimo compare già nel 1273 e sembra derivi dal dialettale "bòfa" (dal verbo bofà), cioè "soffia" e ora, contrazione del latino aura ("aria" o "vento"), cioè luogo in "aperta campagna" e perciò spesso battuto dal vento. Secondo una leggenda, tale toponimo sarebbe collegato a una brezza che in passato soffiava alla stessa ora di ogni giorno.

Su un'antica carta geografica, esposta nella "Galleria delle Carte Geografiche" presso i Musei Vaticani, Buffalora compare già, vista la presenza, all'epoca, di un monastero di frati benedettini (attuale via San Benedetto).

Bettole-Buffalora è parte del Comune di Brescia dal 31 dicembre 1928. Prima era parte di Sant'Eufemia e Caionvico, a loro volta resi autonomi il 1º maggio 1816, secondo l'ordinamento napoleonico allora vigente. Alla fine del 1928 la popolazione di Bettole-Buffalora sommava a circa 1200 anime; molte per quel tempo, ma che certamente non costituivano più di 200 famiglie.
Bettole-Buffalora divenne quartiere di Brescia, in senso amministrativo, dal 24 marzo 1974, in occasione della elezione del primo consiglio di quartiere, ai sensi di una delibera del Comune. Tale situazione durò fino al 1978, quando il consiglio comunale nominò i consigli di circoscrizione.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Ex chiesa di Santa Maria[modifica | modifica wikitesto]

La ex chiesa di S. Maria ora privata sala conferenze Don Andrea Recaldini

L'antica chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria risalente al XVI secolo, era annessa al monastero di frati benedettini. Fu consacrata il 5 giugno del 1573. Questa chiesa ebbe una sua fabbriceria e quasi sempre un cappellano con beni e legati propri. Facevano corona ad essa oratori privati quali: quelli del Redentori in località Santi, di S. Rosa in località Fenarola, dei Santi Martino e Francesco dei signori Facchi-Guaineri, di San Gaetano in località Fusera, del Crocifisso zona cimitero e San Michele dei signori Borra (alcuni di questi oratori nel corso dei secoli hanno cambiato titolo).

Nel 1845, alla chiesa di Santa Maria fu affiancata, per iniziativa della Fabbriceria e per legato di Lorenzo e Caterina Seccamani, anche di una scuola par i ragazzi poveri della zona, dotata nel 1846 di un edificio apposito, e si presume che da quell'anno abbia avuto inizio il servizio scolastico a Buffalora, anche se limitato ai maschi. Infatti questo trova conferma il 2 dicembre 1853 nella relazione scritta del vice parroco di Caionvico don Bortolo Gagliardi in occasione della visita pastorale del vescovo di Brescia Mons. Girolamo Verzeri, effettuata sia a Caionvico che a Buffalora.

Dopo anni di abbandono e adibita anche per un po' di anni come ditta di manutenzione pese industriali, è stata restaurata alla fine del XX secolo e trasformata in una sala conferenze, denominata "Sala Don Andrea Recaldini", nella quale vengono anche ospitate mostre o concerti di vario genere.

Chiesa parrocchiale[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni cinquanta del XX secolo, su impulso del parroco don Andrea Recaldini, fu costruita la nuova chiesa parrocchiale, al posto della precedente del XIV secolo. La nuova chiesa fu consacrata l'8 settembre 1957.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista della religione cattolica, Buffalora è sottoposta alla parrocchia della Natività di Maria. L'istituto ecclesiale è nato come rettoria nel 1900 dallo smembramento di parte del territorio delle parrocchie di Caionvico, di Sant'Eufemia, di Rezzato e di Castenedolo, a cui in precedenza erano sottoposte la località e le cascine dei dintorni. Nel 1916 l'istituto fu elevato a parrocchia[3].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Il romanzo di Tiziano Sclavi (creatore del noto personaggio a fumetti Dylan Dog) Dellamorte Dellamore, da cui poi è stato tratto l'omonimo film di Michele Soavi (1994, con Rupert Everett, Anna Falchi e François Hadji-Lazaro), è ambientato in una località di fantasia, un comune del nord Italia chiamato Buffalora, che non ha nulla a che fare con la Buffalora realmente esistente. Ispirato sempre allo stesso romanzo, ed ambientato sempre in Buffalora, esiste poi anche un albo speciale di Dylan Dog, il numero 3, intitolato Orrore nero ed edito nel 1989.[4][5] A Buffalora è ambientato anche un altro romanzo di Tiziano Sclavi, Apocalisse, e l'autore, che all'epoca non conosceva la cittadina realmente esistente, credeva che il nome fosse di sua invenzione. Nel romanzo Dellamorte Dellamore è anche esplicitato che il nome significa "L'ora buffa", a indicare una festa in cui i cittadini dell'immaginario paesino andavano in giro mascherati.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La località è servita dallo svincolo di Via Serenissima della tangenziale sud di Brescia. La zona Bettole è inoltre attraversata dalla ex strada statale 236 Goitese lungo la quale, nel 1884, fu inaugurata una stazione lungo la tranvia Brescia-Mantova-Ostiglia, relazione esercita a vapore che venne soppressa nel 1933. La tratta fino Brescia-Carpenedolo rimase tuttavia in esercizio quale tranvia elettrica suburbana, a cura della Provincia, fino al 1952[6].

Il 2 marzo 2013 è stata inaugurata ed aperta all'esercizio la metropolitana di Brescia, che ha come capolinea proprio la stazione di Sant'Eufemia-Buffalora. La località è inoltre servita da un'autolinea urbana.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La denominazione lingua lombarda invece che dialetto bresciano è usata per seguire le linee guida dell'UNESCO e di Wikipedia. La lingua lombarda è inserita nello standard ISO 639-3.
  2. ^ Comune di Brescia - Statuto
  3. ^ LombardiaBeniCulturali - parrocchia della Natività di Maria1916 - [1989], su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 2 giugno 2010.
  4. ^ Dellamorte Dellamore - scheda su cinema.castlerock.it Archiviato il 27 settembre 2007 in Internet Archive.
  5. ^ MYmovies.it, Dellamorte dellamore, su MYmovies.it. URL consultato il 30 marzo 2022.
  6. ^ Giancarlo Ganzerla, Binari sul Garda. Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia, Brescia, Grafo, 2004, ISBN 88-7385-633-0.

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