Coordinate: 43°45′50.27″N 11°15′22.59″E

Villa Bardini

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Villa Bardini, lato giardino

Villa Bardini, già villa Manadora, si trova sulla costa San Giorgio 2 a Firenze. Oggi è un centro espositivo che ospita mostre temporanee, il Museo Capucci e il Museo Annigoni. Il giardino della villa è lo scenografico giardino Bardini, oggi visitabile a parte con lo stesso biglietto del Giardino di Boboli. Inoltre c'è lo spazio Bardinicontemporanea sempre aperto con ingresso gratuito, che propone mostre di arte contemporanea e visual art in abbinamento con Terrazza Bardini.

Storia

L'originaria Villa Manadora venne costruita nella prima metà del Seicento su progetto dell'architetto Gherardo Silvani. Il nome derivava da quello del committente, Francesco Manadori. Il giardino della villa, abbellito da sculture, sfruttava il declivio della collina con numerosi punti panoramici sulla città di Firenze, in particolare verso la zona di Santa Croce.

Nell'Ottocento Giacomo Le Blanc venne in possesso della villa e trasformò il parco in un giardino all'inglese, con boschi, vialetti tortuosi, statue e fontane. Risalgono a questo periodo la Kaffeehaus con grotta, ancora esistente.

Villa Bardini, lato strada

All'inizio dell'Ottocento la tenuta venne acquistata dai Mozzi, proprietari anche, poco più a valle, di palazzo Mozzi con il relativo giardino confinante con questa proprietà. Non vennero però ancora intrapreseri sostanziali lavori di modifica, mantenendo il carattere peculiare di ciascuna zona. Nel corso dell'Ottocento alcune relazioni testimoniano come la proprietà incorresse in un inesorabile declino, con una sempre maggiore sensazione di abbandono e con le pessime condizioni dell'impianto idraulico nella zona superiore. Con l'estinzione della famiglia, nel 1880 i principi austriaci zu Carolath-Beuthen acquistarono la proprietà, arricchendo il giardini di alcuni dettagli secondo la moda vittoriana.

Nel 1913 il complesso del Palazzo Mozzi, della Villa Manadora, del giardino barocco e all'inglese, oltre ad alcuni terreni agricoli, vennero acquistati dall'antiquario Stefano Bardini, il quale diede il via a una serie di grandi rinnovi e modifiche, in quella che fu la stagione più intensa del complesso. Costruì un viale per raggiungere la villa e sacrificò i giardini murati di impianto medievale che ancora esistevano, mentre gli edifici sulla Costa San Giorgio venivano unificati in quella che sarà chiamata semplicemente Villa Bardini.

Panorama dalla villa

Alla morte di Stefano, la proprietà passò al figlio Ugo. Con la morte di Ugo Bardini, senza eredi (1965), iniziò un lungo iter burocratico sull'eredità, conclusasi solo nel 1996 grazie all'interessamento di Antonio Paolucci, allora Ministro per i Beni Culturali, che fece adempiere alle condizioni del defunto il quale aveva destinato le sue proprietà alla città di Firenze.

Dopo vari anni di incuria e abbandono, la villa è stata completamente ristrutturata dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e riaperta al pubblico nel 2006, con uno spazio per esibizioni temporanee al pian terreno. Nel corso del 2007 e 2008 sono stati aperti anche il Museo Roberto Capucci e il Museo Annigoni, un ristorante e uno spazio per mostre di arte contemporanea.

Descrizione

La villa dispone di sessanta tra stanze e saloni, per una superficie totale di 3800 metri quadrati su quattro livelli. Oltre alle sedi espositive, la villa ospita anche gli uffici della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e la Società Toscana di Orticoltura, oltre a spazi per convegni, servizi ristorativi e accessori.

Mostre

  • “D'improvviso i musei di Firenze” è un evento che fa parte di un progetto che coinvolge alcuni artisti contemporanei il cui scopo è confrontare le loro foto di musei e paesaggi con le fotografie storiche del Gabinetto Fotografico. In questo caso è stato assegnato a Lucia Bardini un percorso all'interno dei musei fiorentini dai quali ricavare 22 fotografie in bianco e nero. L'obbiettivo è illustrare i cambiamenti avvenuti nella fruizione dei musei a partire dal 1850.
  • A quattrocento anni dalla morte di Caravaggio, a Villa Bardini si è tenuta una mostra che ha celebrato il pittore (e i suoi seguaci) e chi lo ha reso noto al grande pubblico: Roberto Longhi. Il gruppo di dipinti proveniva, infatti, dalla Fondazione di Studi e Storia dell'Arte Roberto Longhi e vantava la presenza di opere come Ragazzo morso dal ramarro e di autori quali Carlo Saraceni, Orazio Borgianni, Angelo Caroselli, Battistello Caracciolo, Matthias Stomer, Dirck van Baburen, Valentin de Boulogne, Jusepe de Ribera e Bartolomeo Manfredi.

Bibliografia

  • Il giardino Bardini, uno specchio della storia fiorentina, Fondazione parchi monumentali Bardini e Peyron, Cd Rom interattivo, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, 2001.

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