Valerio Piccioni

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Valerio Piccioni al Torre Spaccata Comics 2016

Valerio Piccioni (Roma, 4 maggio 1967) è un fumettista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Roma, diventando disegnatore da autodidatta.[1] Esordisce in una storia di Max Living del 1995, edita da L'Arca Perduta[2], per passare poi alla Scuola Romana del Fumetto con cui disegna due episodi per Intrepido.

In seguito si trasferisce a Genova, dove collabora con Maurizio Mantero in un episodio di Zona X, intitolato Il segreto della magia.

Dal 1999 fa parte dello staff dei disegnatori di Julia - Le avventure di una criminologa.[3]

Nel febbraio 2016, sul Maxi Dylan Dog 26, viene pubblicata una storia da lui disegnata, dal titolo Il lago nero.[4]

Dal 2019, assieme a Maurizio Di Vincenzo ed Emiliano Tanzillo, realizza le copertine della serie Samuel Stern, edita dalla casa editrice Bugs Comics.[5][6]

Il suo stile di disegno viene descritto elegante, morbido e preciso, rimanendo al tempo stesso essenziale.[7]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Valerio Piccioni (a destra) e Maurizio Di Vincenzo al Romics, aprile 2022.

Storie per Julia


Storie per Dylan Dog

Storie per Zagor

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Valerio Piccioni - Sergio Bonelli, su sergiobonelli.it, Sergio Bonelli editore. URL consultato il 26 aprile 2016.
  2. ^ (EN) Valerio Piccioni, su lambiek.net. URL consultato il 26 aprile 2016.
  3. ^ Collaboratori - Sergio Bonelli, su sergiobonelli.it. URL consultato il 26 aprile 2016 (archiviato il 12 febbraio 2021).
  4. ^ Maxi Dylan Dog n°26 - Dylan Dog - Sergio Bonelli, su sergiobonelli.it. URL consultato il 26 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2016).
  5. ^ Samuel Stern #1 – Il nuovo incubo – Recensione | | Senza Linea, su senzalinea.it, 3 dicembre 2019. URL consultato il 6 novembre 2020.
  6. ^ Chi è Samuel Stern? Da Novembre in fumetteria, su Horror Italia 24, 18 novembre 2019. URL consultato il 6 novembre 2020 (archiviato il 12 febbraio 2021).
  7. ^ Julia, il “Cadavere in trasferta” e l’italiano innamorato, su lospaziobianco.it, 14 marzo 2013. URL consultato il 26 aprile 2016 (archiviato il 12 febbraio 2021).

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