Utente:Sentruper/Sandbox/Gian Ruggero Manzoni

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Gian Ruggero Manzoni (Lugo, 22 marzo 1957) è un pittore, scrittore, critico d'arte italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Appartiene a un'antica famiglia comitale lombardo-veneta avente remote origini tedesche. Il ramo cui appartiene giunse in Romagna cinque secoli fa. Gian Ruggero è discendente diretto del bibliografo Giacomo Maria Manzoni (1816-1889). Il padre Giovanni era cugino di Piero Manzoni (1933-1963).

Nasce nella frazione San Lorenzo (900 abitanti), dove vive tutt'ora. Studia al liceo classico di Lugo; si forma sugli autori otto-novecenteschi russi, tedeschi e statunitensi[1] Dopo la maturità, nel 1975 si iscrive al DAMS (Dipartimento Arti, Musica e Spettacolo della Facoltà di Lettere) dell'Università di Bologna, fondato pochi anni prima. Conosce Pier Vittorio Tondelli, Francesca Alinovi, Enrico Palandri, Roberto Antoni e Andrea Pazienza, di cui diventa amico. Grazie a Tondelli conosce Giovanni Testori, legati dalla comune fede cattolica[2].
Dopo soli due anni, nel 1977 deve interrompere gli studi. Svolge il servizio militare come volontario, inquadrato nel corpo del Genio guastatori[1]. Nel dicembre 1977 fa domanda per entrare nel Battaglione San Marco, dov' è accettato. Reclutato dai Servizio d'Informazione Militare (SISMI) è addestrato a Verona e Vicenza, si congeda nel 1978 col grado di sergente[3]. Verrà in seguito richiamato per svolgere missioni sotto copertura in Libano, Cecoslovacchia ed ex Jugoslavia[2].

Nel 1979-80 concepisce il “Manifesto del Visceralismo”. Manzoni dà vita a un movimento poetico-artistico, di area romagnola e ferrarese, di cui è il portavoce.
Nel 1981 tiene la sua prima personale, “Il mercante di allodole/I sensi del visceralismo”. Sempre nel 1981 esce a Parigi Science (verb total) et classicisme (continué), Manifesto poetico firmato da Manzoni e da sei intellettuali e artisti ebrei: Joseph Lebacarre, Isaie Toaff, Yacov Fesira, Nathan Ferrara, Max Argov, Samgard Funaro[4]. Nello stesso anno incontra il pittore Omar Galliani col quale inizia una proficua collaborazione.

Nel 1980 apre il primo disco-pub della provincia di Ravenna, «Il Pipistrello», riadattando una cascina di sua proprietà nelle campagne di San Lorenzo[2]. Lo gestisce con la madre e con Luca Tarlazzi, suo cugino (oggi un disegnatore di fama nazionale). In pochi mesi diventa uno dei luoghi più frequentati dai giovani: romagnoli, emiliani e anche da fuori regione. Manzoni ascolta le espressioni gergali che caratterizzano il loro colorito linguaggio e le raccoglie in un volumetto, Pesta duro e vai trànquilo, che esce nel 1980 per Einaudi. È la sua prima pubblicazione. Il locale rimane aperto fino al 1984.
Nello stesso periodo Manzoni trova il modo di visitare le capitali europee facendosi dare dei passaggi dai camionisti in servizio nella sua zona. Grazie a questi viaggi conosce a Berlino A. R. Penck e Georg Baselitz[2]. Allaccia i primi contatti con gli artisti della Transavanguardia in particolare con Enzo Cucchi e con Mimmo Paladino, poi con Nino Longobardi[5].
Nel 1984, invitato dalla storica dell'arte Marisa Vescovo, commissaria della Biennale di Venezia Manzoni partecipa ai lavori della XLI edizione, curando assieme a Valerio Magrelli la Sezione Poesia per “Arte allo Specchio”.
Nel 1985 mette in scena “Filokalia”, testo poetico-teatrale da lui recitato. Dal quell'anno Manzoni comincia a interpretare teatralmente testi scritti da lui, accompagnato da musicisti jazz come Fernando Mencherini, Nicola Franco Ranieri, John De Leo e Stefano Scodanibbio[6]. Nel 1986 fa il suo primo viaggio extraeuropeo: si reca negli Stati Uniti; due anni dopo va a Cuba[3]. Nel 1990 perde il padre Giovanni. La sua scomparsa lascia nel figlio un vuoto profondo. Gian Ruggero ne esce per merito della scoperta della poesia, che diventerà una delle sue attività più feconde. Come scrittore, Manzoni pubblicherà per Feltrinelli, Scheiwiller, Il Girasole, Essegi, Campanotto, Moby Dick, Sansoni, Il Saggiatore, Crocetti e Matthes & Seitz Verlag. Nello stesso anno 1990 è chiamato ad insegnare a contratto all'Accademia di belle arti di Urbino «per titoli e meriti artistici»[2]. Rimarrà nella città ducale per un quinquennio. Inizia a frequentare gli ambienti milanesi e diventa uno dei responsabili delle pagine culturali di «Risk-Arte Oggi», rivista diretta da Lucrezia De Domizio Durini[4]. Tramite un amico scultore conosce l'editore Luca Formenton, il quale ha rilevato «il Saggiatore» ed inizia a collaborare con la prestigiosa casa editrice milanese. Il sodalizio durerà per tutto il decennio.

Alla metà degli anni novanta scopre di essere affetto dal morbo di Crohn, una malattia infiammatoria cronica dell'intestino. Lascia l'insegnamento fisso e da allora tiene seminari sui rapporti tra letteratura e arti visive dalla Rivoluzione francese ai giorni nostri. Riallaccia i contatti con la Germania: spesse volte si reca a Berlino o ad Amburgo per incontrare gli artisti locali, oppure visita le collettive della Mulheimer Freiheit renana tra Colonia e Dusseldorf[2]. Espone, tra gli altri, con Martin Disler e Jörg Immendorff.
Nel 2000 esce in Germania la raccolta di liriche “Il digiuno imposto”. Le poesie sono accompagnate da trenta opere dell’amico artista Mimmo Paladino intitolate “I Digiuni”, espressamente realizzate per l'occasione. Il libro viene presentato a Merano e a Brunnenburg, poi alla Fiera del libro di Francoforte e in altre città tedesche[4]. Manzoni conosce il pittore di fama mondiale Anselm Kiefer; alla sua arte dedica una raccolta di poesie.

Nella primavera del 2001 esce Tango croato. Manzoni era stato in Bosnia per una missione militare negli anni novanta, durante la guerra civile. Per promuovere il libro fa pubblicare una fotografia risalente a quegli anni in cui viene ritratto in posa da combattente. L'azzardo gli costa l'esclusione da parte dei grandi editori nazionali. Da allora Manzoni pubblica con editori indipendenti[7]. Conosce Alessandro Scansani, direttore della casa editrice Diabasis, con la quale avvia un sodalizio professionale.

Nel primo decennio del nuovo secolo lavora pittoricamente e criticamente con la Galleria Gasparelli Artecontemporanea di Fano. Nel 2011 tiene, come docente, un corso di pittura e scultura presso l’Espace Polychrome di Liegi, in Belgio[5].

Nel 2014 si candida sindaco nella sua Lugo, non riuscendo ad essere eletto.

Ha una figlia, Maria Virgilia, nata a Cattolica il 22 ottobre 1995[8]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Gian Ruggero Manzoni ha vinto i seguenti premi letterari[6]:

  • Savignano 1986, per la raccolta inedita di poesie “Discorsi Latini”,
  • Todaro-Faranda 1996, per la narrativa inedita, con “Il morbo” (i partecipanti erano 264).
  • Confesercenti-Bancarella 2003, con Il morbo
  • Francesco Serantini, per la narrativa, 2004 (sempre con Il morbo).

È stato incluso nella cinquina finalista dei premi[6]:

  • Mont Blanc 1993, per la narrativa inedita (con il romanzo Caneserpente),
  • Città di Bari-Costiera di Levante 2003 (con il romanzo Il morbo),
  • Viareggio-Repaci narrativa 2015 (con il romanzo Acufeni).

Mostre pittoriche[modifica | modifica wikitesto]

Elenco delle più rappresentative:[9]

  • «Del visceralismo», Provinvia di Ravenna e comprensorio Lughese, mostra itinerante, 1981.
  • «Ribelli nella tradizione» (con Enrico Calderoni). Sala R. Verde, Faenza, 1982.
  • «Dooks» (collettiva). Vecchia Dogana del Porto, Marsiglia, 1983.
  • «Mito e furia» (collettiva). Palazzo del Senato, Milano, 1983.
  • «Science (verb total) et classicisme (continué)» (collettiva). Gall. Picop e Comunità Europea, Parigi e Bruxelles, 1984.
  • XLI Biennale di Venezia, 1984.
  • «Faust. Teatro G. Freytag e Case Occupate di Fasanenstrasse». Monaco di Baviera e Berlino, 1985.
  • «Apocalisse Identitaria» (collettiva). Gall. Cleto Polcina, Roma, 1986.
  • XLII Biennale di Venezia, 1986.
  • «Waffe. Magazzini del Porto», Amburgo, 1987.
  • «Il Principio della libertà» (collettiva). Presso le sedi della Fondazione Hirtsch, Boston, New York, Chicago, 1988.
  • «GRM - Espressione/tradizione/trasgressione». Galleria Gian Ferrari, Milano, 1990.
  • «L'Impresa» (con Enzo Cucchi). Gall. Modidarte, Ferrara, 1992.
  • «Risk ad Atene» (collettiva). Rostand Art Center, Atene, 1993.
  • «Racconti popolari». Galleria Sumithra, Ravenna, 1993.
  • «Bomber». Galleria Michael Werner, Colonia, 1994.
  • «Malattia mentale». Saletta Comunale d'Esposizione, Castel San Pietro Terme, 1994.
  • «Gian Ruggero Manzoni, opere recenti». Galleria Riposati, Roma,1995.
  • «L'evento». Galleria Enrico Astuni, Fano, 1997.
  • «Percorsi barbari». Antiche Pescherie della Rocca, Lugo, 1998.
  • «Omaggio a GRM». Arte Fiera, Forlì, 1998.
  • «Paesaggi Italiani». Galleria Enrico Astuni, Fano, e Tropico del Cancro, Bari, 1999.
  • «GRM». Galleria Michael Werner, Colonia, 1999.
  • «Guerrieri». Galleria 360°, Montecchio Emilia, 2000.
  • «Piloti, aviatori, cosmonauti, motociclisti». Galleria Enrico Astuni, Fano, 2000.
  • «Santo manganello-santa falce e martello» (con Iller Incerti). Exsalumificio/Gall. Artipici, Modena, 2000.
  • «Il patriota esteta». Italian Veterans Association, New York, 2001.
  • «Il Giardino dei Semplici». Galleria Gasparelli, Fano, 2001.
  • «Il digiuno imposto» (con Mimmo Paladino). Museo Nazionale di Buenos Aires, Buenos Aires, 2002. Tradotto in spagnolo dal poeta Pablo Anadon, il libro verrà distribuito in Argentina, Uruguay, Cile e in Spagna.
  • «Carte recenti». Emeroteca del Museo del Louvre, Parigi, 2004.
  • «Resistere fino all’ultimo uomo» (con Iller Incerti). Museo del Senio, Alfonsine, 2005.
  • «La capitale dell’Impero» (con Roberto Cornacchia). Atelier R. Cornacchia, Lugo, 2005.
  • «La rabbia dei Santi 1». Spazio 9 Artecontemporanea, Faenza, 2006.
  • «La rabbia dei Santi 2». Galleria Exhibition Art, Fano, 2006.
  • «Gian Ruggero Manzoni». Zentralbibliothek, Zurigo, 2007.
  • «Ciao favole, ciao natura». Palazzo dei Congressi, Jesi, 2007.
  • «Miracoli». Palazzo del Commercio, Sale Lino Longhi, Lugo. 2008.
  • «Elogio alla diversità». Galleria Portfolio, Senigallia, 2008.
  • «La sindrome di Icaro» (collettiva). Borgo Storico Seghetti Panichi, Castel di Lama, 2008.
  • «Appartenere» (collettiva). Dimore e Chiese Storiche delle città di Imola, Faenza e Lugo, 2008.
  • «Io divinità - Opere su carta». Bookshop Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Praga, 2008.
  • «Selvatico» (collettiva). Palazzo Sforza, Cotignola, 2008.
  • «L'ombra della parola». Fondazione Tito Balestra, Longiano, 2008.
  • «Di ritorno dalla Bosnia». Galleria Exhibition Art, Fano, 2009.
  • «Fango Rumori Zanzare Cookies e Rock in Road». Station Gallery, Tortoreto, 2010.
  • «L'Arca di Noè fa il diavolo a quattro» (collettiva). Pharmacy Industry Art Venice, Mestre, 2010.
  • «Twenty Pounds of Therica». Ex Convento SS.Cosma e Damiano, Venezia, 2011.
  • «Fine corso» (collettiva). Espace Polychrome. Namur, Belgio, 2011.
  • «UBU sotto tutti gli aspetti», Lato & Figurato (collettiva). Palazzina Azzurra. S.Benedetto del Tronto, 2012.
  • «Apokalips» (collettiva). Grattacielo Pirelli - Palazzo della Region Milano, 2012.
  • «Magie Barbare». A x A Palladino Company. Campobasso, 2012.
  • «Opere sacre di sabotaggio». Pescherie della Rocca. Lugo, 2013.
  • «Corrispondenze» (collettiva). Loggetta del Trentanove. Faenza, 2014.
  • «PescaraArt» (collettiva). Loft Box&Office. Pescara, 2014.
  • «Pagine ad arte». Biblioteca civica. Cervia, 2014.
  • «Gian Ruggero Manzoni». Museo d'Arte Moderna “Vittorio Colonna”. Pescara, 2015.
  • «V International Forum - Creative Life» (collettiva). Bolognano di Pescara, 2015.
  • «Propositum Artis» (collettiva itinerante). Ancona, Ascoli Piceno, Gubbio, Macerata, L'Aquila. 2016.
  • «Le mutevoli forme». Bottega Gollini Arte Contemporanea, Imola, 2016.
  • «Artisti in permanenza» (collettiva). Gall. Il Melograno, Livorno, 2016.
  • «Artistes Italiens sur l'affichage» (collettiva). Chambre de Commerce Italianne pour la France, Marsiglia, 2016.
  • «Eroi barbari». Galleria Il Vicolo, Cesena, 2016.
  • «II Biennale d'Arte della Croazia». Museo Città di Labin, 2016.
  • «L'equilibrio del guerriero». Fortezza di Radicofani, Siena, 2016.

Si sono interessati all'opera di Manzoni i critici: Harald Szeemann, Maurizio Calvesi, Achille Bonito Oliva, Marisa Vescovo, Catherine David, Heinz Ohff, Lucrezia De Domizio Durini, Werner Haftmann, Giovanni Testori e altri[10]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Opere di Gian Ruggero Manzoni sono state tradotte e pubblicate in Grecia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Uruguay, Argentina e Spagna[3].

Poesia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il mercante di allodole, con serigrafie dell'autore. Mazzotti, Bagnacavallo, 1981.
  • Filokalia, con disegni di Sergio Monari. Cervo Volante, Roma, 1983.
  • Le tavole dei reziari, con opere di Sergio Monari. I Telai del Bernini, Modena, 1983.
  • L'orizzonte dei baratti, con disegni di Tommaso Cascella. Cervo Volante, Roma, 1984.
  • La religione del suono, con disegni di Tommaso Cascella. Le parole gelate, Roma, 1985 (verrà musicata dal compositore Fernando Mencherini)
  • Il sicario della Tiade, con disegni di Garouste, Barni, Monari, Bonechi, Galliani. Cleto Polcina, Roma, 1985.
  • Seth, Walberti, Lugo, 1986.
  • Discorsi Latini, Ed. Premio di Poesia Savignano, Savignano sul Rubicone , 1986.
  • Il tredicesimo mese/Il tempo abbandonato, con disegni di Tommaso Cascella. Ellequadro, Genova, 1990.
  • Il codice, Origini/La Scaletta, San Polo d'Enza, 1991 (verrà musicato da Fernando Mencherini; esecuzione al contrabbasso di Stefano Scodanibbio).
  • Il dolore, con disegni di Omar Galliani. All'Insegna del Pesce d'Oro/Scheiwiller, Milano, 1991.
  • Le battane di bronzo, con disegni di Bruno Ceccobelli. La Stamperia dell'Arancio, Grottammare, 1994.
  • L'evento, Moby Dick, Faenza, 1997.
  • Nell'abbraccio dell'io, con acquarelli di Luigi Ontani. Enrico Astuni, Fano, 1998.
  • Il digiuno imposto, con opere di Mimmo Paladino. Matthes & Seitz Verlag, Monaco di Baviera, 2000, e Emede, Buenos Aires, 2002.
  • Deserti di quiete, con disegni di Aldo Mondino. I Quaderni del Circolo degli Artisti, Faenza, 2001.
  • Gli addii, Moretti & Vitali, Bergamo/Milano, 2003. Verrà messo in scena con la cantante e musicista Miranda Cortes, famosa in Francia, Spagna e Germania per il suo repertorio di musiche etniche, e con il gruppo “La Frontera”.
  • Resistere fino all’ultimo uomo, con opere di Iller Incerti. Diabasis, Reggio Emilia, 2004.
  • Scritture scelte Volume I e II, Edizioni del Bradipo, Lugo, 2006 (il volume raccoglie l'opera prima di Manzoni).
  • Elogio alla diversità, con opere dell'autore. Arte Com, Avellino, 2008.
  • Tutto il calore del mondo, con opere di Mimmo Paladino. Skirà/Rizzoli, 2013.
  • Nel vortice delle acque superiori, con tavole di Omar Galliani. Raffaelli, 2015.

Molte opere poetiche di Gian Ruggero Manzoni sono state messe in scena in teatri italiani e stranieri e musicate dal compositore Fernando Mencherini (1949-1997), dal saxofonista Giorgio Ricci Garotti, dal pianista-compositore Guido Facchini, dal cantante John De Leo dei Quintorigo, dal chitarrista jazz Nicola Franco Ranieri, dal Trio Jazz Gennari, da Miranda Cortes e dal maestro Salvatore Accardo[3].

Narrativa[modifica | modifica wikitesto]

  • Gotthold Nysa, Edizioni del Bradipo, Lugo, 1989, poi Feltrinelli, Milano, 1996.
  • L'impresa, con serigrafie di Enzo Cucchi. Essegi, Ravenna, 1991.
  • Caneserpente, Il Saggiatore, Milano, 1993.
  • Il Francese Edizioni del Girasole, Ravenna, 1995.
  • Autoritratti, con opere dell'autore. Essegi, Ravenna, 1998.
  • Gli sfidanti metafisici, con disegni di Lucio Del Pezzo. Corraini, Mantova, 1999.
  • Tango Croato, con disegni dell'autore. Ed. Campanotto, Pasian di Prato, 2001.
  • Il Morbo, Diabasis, Reggio Emilia, 2002. Premio Città di Bari–Riviera di Levante 2003
  • La Banda della Croce, Diabasis, Reggio Emilia, 2005.
  • L'albero di Maehwa, Gruppo Albatros (nella collana da lui diretta), Roma, 2008.
  • Una macchia nel sole, Edizioni del Girasole, Ravenna, 2009.
  • I teatranti perduti, Gruppo Albatros (nella collana da lui diretta), Roma, 2013.
  • Acufeni, Guaraldi, Rimini, 2014.
  • La voce, Carteggi Letterari, Messina, 2016.

Per il Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • Penteo, Altri Termini, Napoli, 1987.
  • Cutman (con Raffaele Rago), Walberti, Lugo, 1987.
  • Il sonno di Macbeth (con Nicola Macolino). Edizioni del Bradipo, Lugo, 2009.
  • Per colui che è, con disegni dell'autore. Il Vicolo, Cesena, 2016.

Saggistica[modifica | modifica wikitesto]

  • Pesta duro e vai trànquilo. Dizionario del linguaggio giovanile (con Emilio Dalmonte). Feltrinelli, Milano, 1980.
  • Pelàsgi. I poeti romagnoli in lingua (con Davide Argnani). Maggioli, Rimini, 1986
  • I manifesti. Gli scritti di un sicario, Walberti, Lugo, 1989.
  • La guerra dei poeti, con opere di Marco Pellizzola. Essegi, Ravenna, 1992.
  • Peso vero sclero.Dizionario del linguaggio giovanile di fine millennio, Il Saggiatore, Milano, 1997
  • Piloti, aviatori, cosmonauti, motociclisti, con opere pittoriche dell'autore. Essegi, Ravenna, 1999.
  • Guerrieri, con opere pittoriche dell'autore. Essegi, Ravenna, 2000.
  • Teatri per la memoria (con Giosetta Fioroni). Essegi, Ravenna, 2000.
  • Il giardino dei giusti, un dialogo con Giacinto Cerone, Essegi, Ravenna, 2001.
  • Oltre il tempo, 11 poeti per una Metavanguardia, Diabasis, Reggio Emilia, 2004.
  • Esodo (biblico, traduzione e cura). Raffaelli, Rimini, 2010.
  • Magie Barbare, Palladino, Campobasso, 2012.
  • Nuova Vandea (con Adernò, Zanin, Baj). Officine Ultranovecento, Pordenone, 2013.
  • Briganti, Saracca & Archibugio. Il Ponte Vecchio, Cesena, 2015.
  • La torre, Il Ponte Vecchio, Cesena, 2016.
  • Lunga vita al Genius Loci, I Libri da Bruciare, Modena, 2016.
  • Francesca Alinovi, in suo ricordo (con Antonella Colaninno). Edizioni Di Felice, Teramo, 2017.
  • Romagna alla garibaldina!, Il Ponte Vecchio, Cesena, 2018.

Collaborazioni a riviste[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b L’arte è nel DNA della famiglia Manzoni, su mpnews.it. URL consultato il 13 giugno 2019.
  2. ^ a b c d e f Pier Paolo Giannubilo, Il risolutore, Rizzoli, Milano 2019.
  3. ^ a b c d Gian Ruggero Manzoni. Bio-curriculum (PDF), su santacroceonline.com. URL consultato il 13 giugno 2019.
  4. ^ a b c ”10 domande a” Gian Ruggero Manzoni, su digilander.libero.it. URL consultato il 13 giugno 2019.
  5. ^ a b Gian Ruggero Manzoni, su gallerialivorno.it. URL consultato il 14 giugno 2019.
  6. ^ a b c Gian Ruggero Manzoni - "ENERGIE ARCANE", su biblioteca.comunecervia.it. URL consultato il 14 giugno 2019.
  7. ^ P. P. Giannubilo, op.cit., pp. 400-401.
  8. ^ Gian Ruggero Manzoni, su guzzardi.it. URL consultato il 14 giugno 2019.
  9. ^ Con l'opera non si bara. La dignità nell'arte e nella vita, su gabriellagrandeblog.wordpress.com. URL consultato il 13 giugno 2019.
  10. ^ «L'aperitivo illustrato», inverno 2013, Anno V, N. 60 (versione digitalizzata).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]