Utente:Pirrica/Necropoli vaticana

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Necropoli vaticana
EpocaI-IV secolo
Localizzazione
StatoBandiera della Città del Vaticano Città del Vaticano
Dimensioni
Superficie1 242 mq 
Scavi
Data scoperta1939
Date scavi1939-1949
ArcheologoBruno Maria Apollonj Ghetti, Antonio Ferrua, Enrico Josi, Engelbert Kirschbaum
Amministrazione
PatrimonioCentro storico di Roma
EntePontificia Commissione di Archeologia Sacra
ResponsabileGianfranco Ravasi
Visitabilesì, su prenotazione

La Necropoli Vaticana, ubicata sotto la Basilica di San Pietro in Vaticano, sotto il livello delle grotte vaticane, in corrispondenza della porzione occidentale della navata centrale della stessa basilica, è un cimitero di epoca romana, posto accanto al circo di Nerone, dove coesistono tombe databili al periodo compreso tra I e IV secolo (sia pagane che cristiane). In epoca imperiale l'area del Vaticano era situata all'esterno delle mura cittadine e vedeva la presenza di aree cimiteriali poste in relazione con i due principali assi viari della zona: la Via Trionfale che, superato il Tevere tramite il Ponte Neroniano si dirigeva a nord, verso Monte Mario[1] e la via Cornelia che, dal Ponte Elio, si dirigeva a ovest, lungo un asse che grossomodo corrisponde all'attuale via della Conciliazione, passando poi a sud del colle Vaticano e del Circo di Nerone, in prossimità dell'attuale Aula Paolo VI[2]. Lungo un sentiero parallelo a questa via e al circo, tra I e IV secolo, sorse una necropoli, formata da tombe a camera (impropriamente, ma comunemente definite "mausolei") in laterizio e aree per la sepoltura entro fosse terragne[3].

Secondo un'antichissima tradizione[4], il sito è riconosciuto come luogo della sepoltura dell'apostolo Pietro, che dovrebbe aver subito il martirio proprio nei vicini Horti neroniani[5].

L'interramento[modifica | modifica wikitesto]

La necropoli si ritrovò interrata quando Costantino, per costruire la primitiva basilica di san Pietro, fece spianare il colle vaticano, in modo da avere un altopiano atto all'edificazione, demolendo le volte che fuoruscivano dalla quota prevista, interrando con materiale di riporto tratto dal colle le camere funerarie e livellando la piccola valle, ridotta ad una spianata detta platea Sancti Petri dove furono poste le fondamenta dell'edificio. L'interramento di un'area cimiteriale, presumibilmente ancora in uso nel IV secolo, inconsueto anche sotto il profilo religioso e giuridico ed effettuato con grandi spese, si giustifica con la grande importanza attribuita alla sepoltura dell'apostolo, riconosciuta come autentica[6].

Gli scavi[modifica | modifica wikitesto]

Gli scavi della necropoli furono eseguiti durante il pontificato di papa Pio XII (1939-1958), negli anni compresi tra il 1939 e il 1949. I lavori furono intrapresi a seguito della richiesta di Pio XI di essere sepolto in un luogo delle Grotte Vaticane il più vicino possibile alla tomba di San Pietro. Poiché l'ambiente scelto dal defunto papa era angusto, si decise di abbassare il pavimento per rendere più agevole il lavoro. E fu così che si scoprì quello che inizialmente sembravano resti di un sarcofago, ma che ad un più attento esame si rivelò essere il cornicione di un edificio.

All'inizio gli scavi apparve una duplice fila di edifici sepolcrali, disposti sul pendio del colle vaticano, erano posti l'uno accanto all'altro da ovest verso est, costruiti con muratura in laterizio e gli interni ricchi di stucchi, pitture e mosaici. Gli scavi portarono quindi alla luce una necropoli il cui nucleo principale risale al II secolo ma che risulta utilizzata per un lungo periodo compreso tra il I secolo e l'inizio del IV.

Punto centrale della necropoli intorno al quale furono disposte tutte le successive sepolture è l'area in cui gli archeologi hanno ritrovato il cosiddetto «Trofeo di Gaio», ossia un'edicola votiva costruita nel II secolo sul luogo della sepoltura di San Pietro. È definita così questa edicola perché la prima notizia storica che si ha risale appunto al presbitero Gaio, che esalta la Chiesa che è in Roma in quanto fondata dagli Apostoli Pietro e Paolo. I loro trofei, ossia sepolcri, Gaio li colloca rispettivamente sul colle vaticano e sulla via Ostiense. La testimonianza di Gaio è giunta sino a noi tramite Eusebio di Cesarea che la cita nella sua Storia ecclesiastica.

I mausolei e le aree della necropoli sono:


A. Mausoleo di C. Popilius Heracla
B. Mausoleo di Fannia Redempta
C. Mausoleo di L. Tullius Zethus
D. Mausoleo D, detto ad Opus Reticolatum
E. Mausoleo degli Aelii
F. Mausoleo dei Tulli e dei Caetenni
G. Mausoleo del Docente
H. Mausoleo dei Valeri
I. Mausoleo della Quadriga
L. Mausoleo dei Caetenni Minori
M. Mausoleo dei Iulii
N. Mausoleo degli Aebutii
O. Mausoleo dei Matucci
P. Campo P
Q. Area per inumazioni
R. Mausoleo R
R1. Mausoleo R1
S. Mausoleo S
T. Mausoleo di Trebellena Flaccilla
U. Mausoleo U detto di Lucifero
V. Mausoleo V
Z. Mausoleo degli Egizi
X. Mausoleo Chi
Φ. Mausoleo dei Marci
Ψ. Mausoleo Psi

La profondità della necropoli varia dai 12 ai 5 metri rispetto al livello del pavimento dell'attuale basilica. Gli scavi non hanno portato alla luce tutta la necropoli: gran parte di essa è ancora interrata ed inesplorata. I mausolei che furono rinvenuti appartenevano a famiglie di ricchi liberti, ed erano costituiti da grandi stanze coperte a volta, spesso con un recinto antistante, e dotati di terrazzo, a cui si accedeva tramite scala esterna. I defunti ivi sepolti potevano essere sia cremati che inumati. L'interno delle stanze sepolcrali era interamente ornato: pitture, stucchi, e talvolta anche mosaici.

Gli scavi vennero condotti su un'area complessiva di metri 69x18. Il cimitero che venne riportato alla luce era "a cielo aperto". Un'angusta stradina risaliva il colle vaticano, e ai suoi lati si trovano gli edifici dalle eleganti facciate in laterizio. Tutti gli edifici erano rivolti verso il circo di Nerone, che verosimilmente fu il luogo del martirio dell'Apostolo Pietro.

La tomba di Pietro[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Tomba di Pietro.

La tomba di Pietro fu individuata presso il "Campo P", nella zona ovest della necropoli, dove la pietà dei cristiani aveva edificato, già intorno alla metà del II secolo, quello che è conosciuto come il "muro rosso" e il cosiddetto "Trofeo di Gaio". Di esso parla lo storico Eusebio di Cesarea.

A parte la tomba di Pietro, l'elemento più significativo, più grande e più lussuoso della necropoli è il mausoleo dei Valerii. È una tomba romana decorata con eccellenti stucchi, colori vivaci, e affreschi che imitano il marmo policromo. Eretto poco dopo la metà del II secolo, si trova al centro della necropoli.

Il restauro[modifica | modifica wikitesto]

Mosaico rinvenuto nella necropoli vaticana, rappresentante Cristo come Sol Invictus

Nel 1998 furono avviati i lavori di restauro nella necropoli vaticana, sotto la responsabilità della Fabbrica di San Pietro e con il contributo dell'Enel. Scopo dei lavori era quello di conservare le strutture murarie, gli stucchi e gli affreschi, e di installare un impianto di illuminazione che valorizzasse gli edifici sepolcrali e in particolare la tomba di Pietro. Particolare cura venne posta nel generare un'illuminazione che riproducesse la situazione originaria della necropoli all'aperto.

Il restauro è stato preceduto da un'accurata indagine rivolta allo studio del microclima, all'individuazione dei microrganismi biodeteriogeni presenti, e all'analisi delle salificazioni rinvenute sui muri e sugli affreschi.

Allo scopo di proteggere l'equilibrio termoigrometrico tra l'interno delle strutture e l'ambiente circostante, alcuni mausolei sono stati chiusi con porte di cristallo. Barriere simili ma capaci di aprirsi automaticamente sono stati collocate presso l'ingresso degli scavi e lungo il percorso della necropoli. Flussi di aria filtrata ed umidificata, spinti all'interno attraverso apposite botole, hanno migliorato altresì le condizioni microclimatiche degli scavi.

Durante il restauro sono stati individuati gli agenti migliori per evitare l'aggressione microbiologica (batteri, funghi e alghe) e chimica (sali, più precisamente solfati, nitrati e cloruri). Inoltre gli affreschi hanno ricevuto interventi consolidanti agli intonaci, e i pigmenti sono stati riancorati al loro substrato.

La visita alla necropoli[modifica | modifica wikitesto]

Il flusso di visitatori non è stato interrotto durante i lavori di restauro.
Oggi i visitatori sono ammessi in piccoli gruppi attorno alle quindici persone accompagnate da una guida. Occorre prenotarsi[7] con dovuto anticipo, perché le condizioni imposte per la conservazione limitano il flusso giornaliero di visitatori.

La visita guidata dura circa un'ora e mezza, e termina presso la tomba di Pietro. Da lì si risale quindi alla basilica vaticana.

È responsabile della conservazione e del restauro della necropoli la Fabbrica di San Pietro, presieduta dal cardinal Angelo Comastri.

Elenco pontefici sepolti nella Necropoli vaticana[modifica | modifica wikitesto]

Escludendo la Tomba di Pietro, la Necropoli ospita a tutt'oggi 11 sommi pontefici, di cui 7 probabili:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nella topografia moderna, questa porzione del tracciato della via Trionfale corrisponde alla via del Pellegrino, situata all'interno della Città del Vaticano, a via dei Bastioni di Michelangelo e a via Leone IV.
  2. ^ P. Zander, La Necropoli Vaticana, in Roma Sacra. Guida alle chiese della città eterna 25, Elio De Rosa editore, Roma 2002, p. 5; P. Liverani, L'area vaticana e la necropoli prima della basilica, in Petros eni. Pietro è qui (cat. mostra a cura di M.C. Carlo-Stella, P. Liverani, M.L. Polichetti), Edindustria, Monterotondo 2006, p. 175.
  3. ^ Pasquale Testini, Archeologia Cristiana, Edipuglia, Bari 1980, pp. 164-166.
  4. ^ La testimonianza più antica che attesta la sepoltura di Pietro in Vaticano sono le parole di Gaio, un presbitero della fine del II secolo, riportate da Eusebio di Cesarea, che afferma: ".... io posso mostrarti i trofei degli apostoli. Se vorrai recarti nel Vaticano o sulla via Ostiense, troverai i trofei di coloro che fondarono questa Chiesa."
  5. ^ Lorenzo Bianchi, Ad limina Petri: spazio e memoria della Roma cristiana, Donzelli, Roma 1999 ISBN 9788879895163
  6. ^ Su questa pietra. La Fabbrica di San Pietro in Vaticano, catalogo della mostra, 2000
  7. ^ Le istruzioni si trovano in un'apposita pagina del sito della Città del vaticano.

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