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Raffaela Fazio (Arezzo1971) è una poetessa e traduttrice italiana.

Raffaela Fazio

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Raffaela Fazio è nata ad Arezzo nel 1971. A diciannove anni ha lasciato la Toscana per studiare all’estero (Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera e Belgio), dove ha trascorso dieci anni prima di rientrare in Italia e stabilirsi a Roma, città in cui attualmente lavora come traduttrice. I suoi titoli accademici comprendono una laurea in lingue e politiche europee (1994), presso l’Université Standhal di Grenoble (Francia), un diploma di interprete di conferenza (1997) dell’Ecole de Traduction et d’Interprétation di Ginevra (Svizzera), un diploma in scienze religiose (2003) e un master in beni culturali della Chiesa (2006) presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.

Raffaela Fazio ha pubblicato opere nel campo dell’iconografia cristiana, della narrativa, della poesia e della traduzione poetica. I suoi testi sono presenti in diverse antologie, riviste e blog letterari. La sua scrittura ha ricevuto vari riconoscimenti in premi letterari nazionali ed è stata apprezzata, nel corso del tempo, da molte voci critiche.

Giancarlo Pontiggia parla di “riflessione sul senso dell’esistere, costante pungolo della sua scrittura”, osservando: “L’instancabile messa a fuoco operata dall’autrice avviene sia grazie all’immersione nella propria coscienza, sia tramite il confronto con il mondo, con la storia, con l’arte...”.[1] E osserva: “Raffaela Fazio non ama le raccolte poetiche disorganiche… i suoi libri sono compatti e strutturati... A volte, come nel caso di Ti slegherai le trecce (in cui attinge al patrimonio del mito classico) e di Midbar (che affonda nell’oscura selva dei libri vetero­testamentari), dà vita a una galleria di figure e di personaggi che irrompono sulla pagina con tutta la loro carica archetipica, e la stratificata complessità di una storia che viene da lontano. Il compito dell’autrice è quello di interrogare, e di esigere una risposta che deve, prima ancora che a se stessa, al lettore”.[2].

Paolo Ruffilli fa notare che “Raffaela Fazio ricorre senza timori al giro luminoso delle immagini che, nulla perdendo dei tratti e delle forme del reale, recuperano gli echi dell’erotica affettuoso-passionale, le atmosfere più rarefatte del pensiero, certa figurazione teatrale, la colorata aggettivazione vedutista, la carnalità spirituale della mistica, in un incalzare poetico originale, …dal linguaggio ricco di una molteplicità di sfumature e capace di continue angolazioni anticonvenzionali”.

Giorgio Luzzi si sofferma sullo stile di Raffaela Fazio: “Niente toni sopra il rigo, ma nemmeno regressione sentimentale […]. Linguaggio certo non sperimentale, ma ricco […] di una sapienza anche autoironica, talora ritmico-gnomica, mai esibita. […] appunto l’equilibrio tra memoria e coscienza del quotidiano mantiene la situazione esistenziale al livello mai solipsistico, ma, al contrario, su un registro che definirei oblativo. Ritmo e metro sono affabilmente elastici, mai compressi né vistosamente istituzionalizzati.”[3].

Daniele Barbieri scrive: “Nell’uso della rima appare forte la passione per il contrasto e gli accostamenti imprevedibili, sorprendenti, quelli che costringono il lettore all’affiancamento anche a distanza, attraverso il richiamo sonoro, tra parole e concetti in sé diversissimi. E quando questa sorpresa si situa in finale di componimento, ecco che diventa sanzione definitiva, chiusa forte, netta e memorabile.”[4].

Plinio Perilli definisce la poesia di Raffaela Fazio “una poesia preziosa, un empito raro, un rito ispirato […] Raffaela ha, a tratti, la stessa infibrata, risolta e gnomica illuminazione; la stessa medicamentosa sintesi d’infinito e bagliore (o montaliano barlume) transeunte, che le parole, quasi affidate “al volo” (o la memoria, tutte le memorie degli uomini) fermano ma non rivelano, incidono e giurano fra la luce e il buio”. (“Gradiva” n.° 57).

Marco Guzzi, a proposito della raccolta Midbar, suggerisce: “Ogni parola segna, direi incide, un passo, lascia una traccia lungo un cammino che, dunque, non sussiste in sé, ma è proprio costruito parola dopo parola."[5].

Maria Lenti riassume la cifra dell’autrice: “Raffaela Fazio snoda in versi brevi una vicenda di consapevole interrogazione, di lunga e intensa, ma non in affanno, rincorsa verso la luce, nella modalità di un cammino interiorizzato, dunque da ritracciare o rintracciare in una lettura centellinata”.[6]

Vincenzo Guarracino, riprendendo la bibliografia di Raffaela Fazio in senso più ampio, evidenzia il legame tra i suoi campi di interesse: “Nello scorrere la bibliografia più recente di Raffaela Fazio, autrice di origine toscana, si nota come una drammatica accelerazione, un crescendo creativo e operativo, che negli ultimi anni l’ha vista attivarsi su diversi fronti, tra studi iconografici, traduzioni e libri di poesia, come esito necessario di un bagaglio di interessi e studi molto ampio e variegato [...]. Nel primo ambito, quello dell’iconografia, la sua indagine si è indirizzata verso una lettura della “foresta di simboli” costituita dall’iconografia cristiana delle origini, al di là dello stratificarsi del tempo e delle sue forme: una lettura dunque del symbolon, del “volto” stesso della Fede (e Face of Faith, si intitolava l’opera del 2011), teso a dare visibilità a un messaggio essenziale oltre i suoi codici, per trovare dai dettagli conferme a intuizioni e inquietudini, nella convinzione, come si diceva una volta, che è proprio nei dettagli che si annida la verità. Un discorso quanto mai intrigante e necessario. Ho indugiato su questa opera fondativa, non a caso: perché è, mi pare, il leitmotiv che indirizza e accompagna il lavoro successivo, soprattutto poetico, della Fazio, come ricerca di un qualcosa che attivi e fondi, oltre l’antico, la “vita” [...]”. (Avvenire, domenica 13 settembre 2020).

Roberto Deidier si riferisce alla traduzione poetica di Raffaela Fazio in questi termini: “L’attenzione al ritmo (Fazio è anche poeta in proprio) è il dato primario, accanto al rispetto di alcuni termini che vengono alla luce come veri e propri indizi, in un tracciato lirico che resta, nel complesso, fisico e mentale insieme. Questa duplicità dimensionale è còlta e direi particolarmente seguita durante tutto il lavoro di traduzione. E se la forma (come in tutti gli autori che sembrerebbero negarla) resta una questione imprescindibile, il lavoro di Raffaela Fazio è ancor più meritorio, avendo tenuto in conto proprio quel «tracciato armonico», come lei stessa riconosce, che è alla base del verso di Poe. Nel complesso è un’operazione felice, oltre che una scommessa davvero ardua. La resa italiana, infatti, si svincola dal traduttese di servizio per approdare a una compiutezza autonoma; insomma, abbiamo un Poe poeta nella nostra lingua”.[7]

Viviana Agostini Ouafi scrive in una sua recensione: “Secondo noi, abbiamo a che fare con una traduzione d’autore, anzi d’autrice, che in uno slancio generoso di empatica identificazione ha dato la sua voce italiana a Renée Vivien. La sapienza verbale indiscussa della traduttrice è quella di una poetessa matura e dallo stile inconfondibile: siamo quindi dinanzi ad una interpretazione modernizzante di queste poesie francesi d’inizio Novecento che esprimono una sofferta, ma talentuosa sensibilità decadente. La musicalità malinconica, l’appello dolente se non disperato di Renée Vivien alla felicità, tanto agognata quanto per lei illusoria e sfuggente, sono accentuati proprio dal respiro musicale leggermente sincopato del testo italiano che ce li trasmette”.[8]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Poesia[modifica | modifica wikitesto]

Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]

Narrativa e saggistica[modifica | modifica wikitesto]

Progetti collettivi[modifica | modifica wikitesto]

  • L’età delle parole è finita per sempre? Una kermesse dedicata ad Antonia Pozzi. Autori vari. A cura di Gianni Criveller (Fara Editore, 2022)
  • Connessioni. Autori vari. A cura di Gabriella Musetti e Claudia Zironi (Vita Activa, 2022)
  • Cuaderno de traducción: veinte voces de la poesía italiana contemporánea (1949-2001).  A cura di Marisol Bohorquez Godoy (Colección Anverso,  Colombia, 2021)
  • Poesia, cosa m’illumina il tuo sguardo? Atti del Convegno. Smerillo (Fermo), 19-20 luglio 2018. A cura di Massimo Morasso (Contatti, 2020)
  • Il fiore delle lacrime. Autori vari. A cura di Vincenzo Guarracino (puntoacapo Editrice, 2020)
  • La via. Autori Vari. A cura di Alessandro Ramberti (Fara Editore, 2019)
  • I Poeti del Centro Italia – (Volume secondo). Dario Bellezza: “poeta per vocazione”. A cura di Bonifacio Vincenzi (Macabor, 2019)
  • Distanze. Autori Vari. A cura di Alessandro Ramberti (Fara Editore, 2018)
  • Perdono dal rancore al ricordo. Autori Vari. A cura di Alessandro Ramberti (Fara Editore, 2017)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gli spostamenti del desiderio, su morettievitali.it.
  2. ^ La meccanica dei solidi di Raffaela Fazio, su perigeion.wordpress.com.
  3. ^ L'arte di cadere, su literary.it.
  4. ^ A grandezza naturale, su poesiadelnostrotempo.it.
  5. ^ Marco Guzzi legge Raffaela Fazio, su golfedombre.blogspot.com.
  6. ^ Midbar di Raffaela Fazio, su cartesensibili.wordpress.com.
  7. ^ Due libri su Edgar Allan Poe, su robertodeidier.blogspot.com.
  8. ^ Transalpina, su journals.openedition.org.
  9. ^ Il sito della casa editrice Cosmopoli, su cosmopoli.linkberri.com.
  10. ^ Gli spostamenti del desiderio di Raffaela Fazio, su fabriziobregoli.com.
  11. ^ Gli spostamenti del desiderio di Raffaela Fazio, prefazione e videopoesie, su alfredorienzi.wordpress.com.
  12. ^ Il sito della Raffaelli Editore, su raffaellieditore.com.
  13. ^ Franca Alaimo su "La meccanica dei solidi", su larosainpiu.org.
  14. ^ Recensione di Carlo Giacobbi, su arcipelagoitaca.it.
  15. ^ Midbar tra deserto e parola, su rivistaclandestino.com.
  16. ^ Jerzy Szymik su "Midbar" di Raffaela Fazio, su almanaccopunto.com.
  17. ^ Il sito della Raffaelli Editore, su raffaellieditore.com.
  18. ^ Il sito della Casa Editrice, su lavitafelice.it.
  19. ^ Il sito della Casa Editrice, su cartacantaeditore.it.