Utente:Corrado Corradini/sanbox/Tsongkhapa

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Tsongkhapa (Tsong-kha-pa) nella quinta visione di Khedrub Jey (mkhas ’grub)

Tsongkhapa (Tshong-kha-pa) (13571419) letteralmente: "L'Uomo della Valle delle Cipolle". Maestro e studioso del buddhismo tibetano, le cui attività condussero alla formazione della scuola Gelugpa. È noto anche con il suo nome di ordinazione Lobsang Drakpa Tib. bLo bzang grags pa o semplicemente come Je Rinpoche (rje rin po che).

Corrado Corradini/sanbox/Tsongkhapa
Nome tibetano
Tibetanoཙོང་ཁ་པ།
Traslitterazione Wylietsong kha pa
Pronuncia in IPAtsoŋkʰapa
Trascrizione ufficiale (RPC)Zongkaba
THDLTsongkhapa
Altre trascrizioniTsongkapa, Zongkapa, Zongkhapa, Dzongkhapa
Nome cinese
tradizionale宗喀巴, 羅桑札巴
semplificato宗喀巴, 罗桑札巴
PinyinZōngkābā, Luosangzhaba

Incipit[modifica | modifica wikitesto]

Tsongkhapa udì gli insegnamenti di Buddha da maestri di tutte le tradizioni buddhiste tibetane, e ricevette i lignaggi trasmessi nelle migliori scuole.[1]

La sua principale fonte d'ispirazione fu la tradizione Kadampa, l'eredità di Atiśa. In base all'insegnamento di Tsongkhapa, le due caratteristiche distintive della tradizione Gelug sono:

  • l'unione di Sutra e Tantra, e
  • l'enfasi di Vinaya (il codice morale della disciplina).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Statua di Tsongkhapa, fondatore della scuola Gelugpa, sull'altare nel suo tempio (il suo luogo di nascita) nel Monastero di Kumbum, vicino a Xining, Qinghai (Amdo), Cina.

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1357 in una famiglia nomade a Shar Tsongkha nella provincia di Amdo, Tsongkhapa ricevette l'ordinazione da laico (sanscr. Upasaka) all'età di tre anni dal 4º Karmapa, Rolpa'i Dorje, e gli fu attribuito il titolo “Kunga Nyingpo” (kun dga’ snying po). All'età di sette anni prese l'ordinazione da novizio (sanscr. Sramanera, tib. Getsul) da Choje Dhondup Rinchen (chos rje don ’grub rin chen) che gli assegnò il nome “Lobsang Drakpa” (blo bzang grags pa) e gli conferì le iniziazioni di Heruka Chakrasamvara, Hevajra e Yamantaka, tre delle più importanti divinità irate del buddhismo tibetano.

Choje Dhondup Rinchen lo avviò allo studio dell'Ornamento delle Realizzazioni o Abhisamayalamkara,[2] inoltre lo avviò alla pratica di alcuna divinità di meditazione:

  • Yamantaka, per la continuità della propria pratica
  • Vajrapani, per non essere disturbato da interferenze
  • Manjushri, per l'accrescimento della saggezza e consapevolezza discriminate
  • Amitayus, per la lunga vita
  • e i tre Protettori in generale per ottenere le le condizioni necessarie alla pratica, Vaishravana, Mahakala e Dharmaraja.

Studiò e recitò moltissimi Sutra, dei quali il non meno importante era Manjushri-nama-samgiti. A Sakya, il centro della tradizione Sakyapa, fu in grado di sostenere e superare l'esame sulla Perfezione della Saggezza.

Il maestro Sakya Rendawa[modifica | modifica wikitesto]

File:Rendawa web.jpg
Venerabile Lama Rendawa Shonnu Lodro

Durante un viaggio nell'U.tsang a Tzechen Tsongkhapa incontrò Rendawa, maestro appartenente alla scuola Sakya, che insegnava il "Tesoro della Conoscenza" e dopo dibattiti e approfondimenti lo riconobbe come suo principale maestro, ed è appunto da Rendawa[3] che ricevette gli insegnamenti sulla filosofia della "Via di Mezzo" o Madhyamaka.[4] Sempre in quel periodo dimostrò di essere un grande studente del Vinaya, la dottrina del comportamento frequentando gli insegnamenti dell'abate Kashiwa Losal, qui ebbe modo di studiare anche i testi "Tesoro della Conoscenza", Abhidharma. Ritornato presso il centro Sakya da Dorje Rincen ricevette gli insegnamenti sul Tantra Radice di Hevajra,

Età adulta[modifica | modifica wikitesto]

All'età di 24 anni, nel 1380, Tsongkhapa ricevette l'ordinazione a monaco regolare (sanscr. Bhikshu, tib. Gelong) a Namgyal, da Kashipa Tsultrim della scuola Jonagpa. In seguito si avvicinò agli insegnamenti sui Sei yoga di Naropa, ad opera di uno dei più importanti discepoli di Gampopa, del monastero di Drikung Kagyu nel Tibet centrale,[1] un importante centro Kagyü, e viaggiò estesamente alla ricerca della conoscenza. Dopo un ritiro nei pressi di Lhasa si recò a Nyetang dove decise di studiare il ciclo di Kalachakra ricevendo gli insegnamenti da Thunten Yesce Ghyaltsen, gli studi comprendevano elementi di astrologia e costruzione del mandala. TzongKhapa iniziò a conferire iniziazioni tantriche in particolar modo l'iniziazione - Tib. jenang - di Saraswati, una divinità femminile della saggezza, ritenuta la sua particolare protettrice.[5] Vista la sua grande popolarità molti monaci chiesero insegnamenti approfonditi secondo la tradizione di Ghesce Shantopa, durante la preparazione del corso ebbe modo di dare insegnamenti secondo la tradizione di Marpa e Milarepa. Il corso prevedeva la durata di tre mesi e la presentazione e commento di oltre diciassette testi, tra cui:

  • il Commentario sul Compendio della Cognizione Valida,
  • l'Ornamento delle realizzazioni,
  • Il Forziere della Conoscenza,
  • Il Sutra della Disciplina,
  • Le ultime quattro opere di Maitreya,
  • i cinque testi di Nagarjuna,
  • Il Trattato Fondamentale sulla Via di Mezzo,
  • le Quattrocento Strofe di Aryadeva,
  • la Guida allo Stile di Vita del Bodhisattva di Shantideva.

Nel frattempo, tra un insegnamento e l'altro, continuava le sue pratiche tantriche tra cui l'auto-iniziazione di Yamantaka. Terminati gli insegnamenti si ritirò per compiere la pratica di Heruka effettuando l'auto-iniziazione ogni notte. Tale pratica è ritenuta fondamentale nella scuola Kagyu integrandola con i Sei Yoga di Naropa e i Sei Yoga di Nigu. [6] Il profondo legame con il sakya Rendawa si trasformò in amicizia spirituale a tal punto che ognuno trasmetteva all'altro insegnamenti e iniziazioni, Rendawa presentò a TzongKhapa due famosi maestri: Dragpa Ghyaltzen e Choje Kyabchog. In quell'occasione gli furono trasmessi gli insegnamenti e l'iniziazione di Guhyasamaja, detto il "Re del Tantra".

Un sogno rivelatore[modifica | modifica wikitesto]

Le pratiche intensive e la forte volontà di concludere gli studi sul Kalachakra si manifestarono in un sogno in cui TzongKhapa sognò il lama Nyingma Kyumpo Lhepa, che "seduto su un grande trono, con una corona sulla testa e una campana e un dorje in mano, ripeteva la parola "karmavajra", forma sanscrita del nome mistico di TzongKhapa". [7] Ciò lo indusse a recarsi Zhalu dove ricevette una serie completa di fondamentali iniziazioni delle tre classi inferiori del Tantra. Questo incontro ebbe una grande trasformazione nella vita e nelle realizzazioni di TzongKhapa e ciò lo indusse ad approfondire le proprie esperienze mistiche per mezzo di ritiri e studi sempre più approfonditi. Durante uno di questi ritiri Manjushri apparve e trasmise direttamente al Lama gli insegnamenti stabilendo un legame diretto tra maestro e discepolo, così come vuole il suo biografo Kedrub Rimpoce.

File:Dzing-ji Ling.jpg
Dzing-ji Ling il tempio dove Lama TzongKhapa restaurò la statua di Maitreya.

Il grande ritiro[modifica | modifica wikitesto]

File:L'impronta-di-Lama-TzongKhapa.jpg
Impronta del piede di lama TzongKhapa nel monastero di Dzing-Ji Ling.

Dopo queste esperienze tra insegnamenti e ritiri Lama TzongKhapa decise, raccogliendo otto discepoli di entrare in ritiro per quattro anni. Durante la prima fase sia il maestro sia i discepoli si impegnarono in pratiche di purificazione delle oscurazioni mentali, Je Rimpoce, così chiamato affettuosamente dai suoi discepoli, fece personalmente tre milioni e mezzo di prosternazioni lunghe e offri un milione e ottocentomila mandala.[8] Le sue prosternazioni (prostrazioni) produssero un'impronta sul pavimento del tempio.[9] Durante il ritiro Je Rimpoche ebbe numerose realizzazioni spirituali di alto livello che descrisse in un ampio commentario. Il ritiro del lama e dei discepoli si svolse al tempio di Dzing Ji Ling, dove era conservata una statua di Maitreya, e visto il suo cattivo stato di conservazione vendettero tutti gli averi per restaurala coinvolgendo anche la popolazione locale, questa fu denominata la "La Prima delle Quattro imprese di TzongKhapa". Poco tempo dopo, nel 1395, scrisse una delle preghiere più famose per la rinascita nel reame puro di Sukhavati, la terra pura del buddha Amithāba.

L'incontro con il lama nyingma Lodrag Kenchen[modifica | modifica wikitesto]

Su invito del lama nyingma Lodrag Kenchen Namkha Ghyaltsen, Je Rimpoche si recò in visita a Nyan per soddisfare alcune domande e durante l'incontro Lodrag Kenchen si manifestò sotto forma di Vajrapani e Je Rimpoche sotto forma di Manjushri, tra i due si instaurò un profondo legame karmico che continuava dalle loro quindici vite precedenti. Je Rimpoche ricevette insegnamenti sul guru yoga e l'iniziazione di Vajrapani, inoltre compose una lode in onore al lama nyingma compresa nella Ghirlanda dei Nettari.[10] Lodrag Kenchen trasmise a Je Rimpoche i due lignaggi più importanti del buddhismo tibetano: il Lignaggio delle Istruzioni Essenziali provenienti da Atisha e la Guida allo Stile di Vita del Bodhisattva di Shantideva, già ricevuto precedentemente. Nel frattempo il lama stava prendendo in considerazione la possibilità di andare in India a per incontrare Nagabodhi e il mahasiddha Maitripa, ma Lodrag Kenchen in sogno ebbe la visione di Vajrapani che consigliava la permanenza di TzongKhapa in Tibet per il bene di coloro che si stavano avvicinando al Dharma e che avevano necessità di insegnamenti avanzati. Per rispetto al maestro lama TzongKhapa desistette dall'intento. La permanenza presso Nyan durò circa sei mesi, durante i quali approfondì lo studio de La Grande Esposizione degli Stadi degli Insegnamenti di Ghesce Drinlay, opera fondamentale sul Lam Rim. Questa composizione letteraria non venne creata da Je Rimpoche né da Atiśa, ma "trae la sua origine dal Buddha stesso".[11]

Le nuove opere[modifica | modifica wikitesto]

File:Tokden-jampel-gyatso.jpg
Tokden Jampel Gyatso

Raggiunta la totale comprensione di tutti i cinque i sentieri TzongKhapa sentiva l'esigenza di comporre un'opera per il beneficio di tutti i praticanti. Il progetto prevedeva il guru-yoga come fondamento del sentiero, per poi illustrare il calmo dimorare e concludere con la visione superiore. L'opera avrebbe dovuto basarsi sulle opere di Nagarjuna e di Atiśa. Il completamento del lavoro prevedeva anche un testo sull'approccio graduale ai vari stadi del tantra. Decise quindi di ritirarsi in una zona poco frequentata insieme ad una trentina di monaci dove ebbe la visione di Maitreya che gli confermava che stava divulgando la dottrina come il Buddha Sakyamuni. In un'altra occasione, durante un ritiro di

Kalachakra, ebbe la visone della divinità gli predisse che sarebbe diventato un secondo Dharmaraja Chadrabhadra, il famoso re che da Vajradhara aveva ricevuto gli insegnamenti sul Kalachakra. Praticante assiduo del Vinaja illustrò in molte occasioni il valore dei voti monacali e ne diffuse l'importanza. Saraswati si manifestò e gli comunicò che sarebbe vissuto solo fino a cinquantasette anni e che sino a quel momento avrebbe dovuto impegnarsi sempre di più per diffondere il Dharma per il bene di tutti gli esseri senzienti, così iniziò un ciclo di preghiere ed offerte a Ushnishavijaya a otto braccia, divinità di lunga vita. Uno dei discepoli di Je Rimpoche, Tokden Jampel Ghyatso, addolorato per la notizia si rivolse a Manjushri offrendo preghiere di lunga vita per il maestro e la sua richiesta fu accolta.[12] Ritornato sul luogo del ritiro dei quattro anni ebbe la visione di Nagarjuna in compagnia dei suoi cinque discepoli principali, apparizione nota come "Il santo padre e figli". Buddhapalita, uno dei discepoli di Nagarjuna, appoggiò sulla testa del lama un testo sacro concedendogli l'ispirazione necessaria alla stesura di nuove opere. Il "Buddha Ispiratore" è il miglior commentario delle Strofe Fondamentali sulla Via di Mezzo di Nagarjuna. Nello stesso periodo scrisse l'"Essenza dell'Eloquenza" e "La Lode a Buddha Sakyamuni".

A Reting con Rendawa[modifica | modifica wikitesto]

Monastero di Reting
Statue votive di lama Tzong Khapa presso il Monastero di Reting.

Rendawa, suo principale maestro e amico, decise di raggiungerlo a Gawa Dong, il luogo del ritiro dei quattro anni, i biografi scrissero che si scambiarono molti insegnamenti e Je Rimpoche fece offerte e prosternazioni al suo maestro in accordo con il guru-yoga. Decisero quindi di recarsi a Reting, monastero fondato da Drom Tompa, grande ghesce Kadam. A Reting Lama TzongKhapa scrisse la "Grande Esposizione degli Stadi del Sentiero". In sogno ricevette da Atiśa tutti ilignaggi che iniziando dal Buddha si dipanavano fino ai suoi maestri. IMpegnato nella scrittura della Grande esposizione si fermò al quarto capitolo che riguardava la visione profonda, temendo l'incomprensibilità da parte di chi avrebbe letto l'opera scrisse altre due versioni una breve ed una intermedia . Nel frattempo Rendawa tenne lezioni su testi tantrici di Nagarjuna. La fama dei due maestri aveva ormai raggiunto tutti i monasteri e furono invitati dal lama Jamkawa della scuola Drikung Kagyu. In quell'occasione Je Rimpoche ricevette insegnamenti sui Sei Yoga di Naropa secondo la tradizione Kagyu e un particolare insegnamento sul Grande Sigillo o Mahamudra. I due restarono presso il monastero alcuni mesi e dispensarono insegnamenti sulla Disciplina il Pramana e la Via di Mezzo. Ritornato a Reting Lama TzongKhapa terminò la Grande Esposizione.

studiando con più di 100 maestri di tutte le tradizioni buddhiste esistenti tutti gli argomenti della dottrina, compreso lo Dzogchen.

Tsongkhapa, che era considerato da molti come un'emanazione di Atiśa,[1] ricevette i lignaggi Kadam, e studiò i principali Tantra Sarma (gsar ma) (i Tantra della "Scuola della Nuova Traduzione") sotto i maestri Sakya e Kagyü.[1] Studiò anche con Nyingma siddha Legpey Dorje (Wylie: legs gyi rdo rje) e con lo Zalupa Chökyi-pal (zha lu pa chos kyi dpal),[1] e il suo principale maestro Dzogchen fu Lodrak Drupchen Kekyi Dorje (lho brag grub chen las kyi rdo je), noto anche come Namkha Gyaltsen (nam mkha' rgyal mtshan, 1326-1401).[13]

In aggiunta ai suoi studi, fu impegnato in lunghi ritiri di meditazione, Si ritiene che abbia eseguito milioni di prostrazioni, offerte mandala e altre forme di pratiche di purificazione. Tsongkhapa ebbe spesso visioni delle divinità meditative e specialmente di Manjusri, con il quale, secondo la tradizione, avrebbe comunicato direttamente per chiarire alcuni difficili punti delle scritture.

Fu un efficace maestro del buddhismo tibetano e divenne una figura dominante tra i suoi pari come pure tra i suoi studenti. Molti dei suoi insegnanti alla fine si unirono a lui come studenti, come Rendawa, Umapa, il Nyingma Lama Lhodrak, insegnandosi e onorandosi a vicenda. Venerato per la sua forte influenza, la sua compassione e la sua saggezza, Tsongkhapa è considerato come un secondo Buddha.

Otto Grandi Punti Difficili[modifica | modifica wikitesto]

Le Note sugli Otto Grandi Punti Difficili del Mūlamadhyamakakārikā' (Wylie: ba shes rab kyi dka’ gnad chen po brgyad kyi brjed byang) dettate da Tsongkhapa furono trascritte dal suo discepolo rGyal-tshab-rje. Il quinto punto tratta dell'"appercezione", (Wylie: rang rig).

Eredità[modifica | modifica wikitesto]

Bronzo raffigurante Tsongkhapa, che è conosciuto e venerato dai Mongoli come Bogd Zonkhov.

Con la fondazione del monastero di Ganden nel 1409, Tsongkhapa gettò le basi per quello che fu in seguito chiamato l'ordine Gelug ("i virtuosi"). Al tempo della fondazione del monastero, i suoi seguaci divennero noti come "Gandenbas." Tsongkhapa stesso non annunciò mai l'istituzione di un nuovo ordine monastico.[14] Gli insegnamenti di Tsongkhapa attingevano alla dottrina di Atiśa, enfatizzando lo studio di Vinaya, del Tripiṭaka e degli Shastra.[1] Il Lamrim di Atisha ispirò il Lamrim Chenmo di Tsongkhapa, che diventò un testo fondamentale tra i suoi seguaci. Praticò ed insegnò estesamente anche il Vajrayana, specialmente su come riunire gli insegnamenti Sutra e Tantra, scrisse opere che riassumevano gli insegnamenti basilari delle scuole filosofiche buddhiste, nonché commentari sul Pratimoksha, sul Prajnaparamita, sul Madhyamakavatara di Candrakirti, sulla logica e sui Sarma Tantra.[1] Tsongkhapa enfatizzava un forte Sangha monastico.[1] Inoltre, promosse lo studio della logica, incoraggiò dibattiti formali come parte degli studi sul Dharma,[1] ed istruì di discepoli nei Tantra Guhyasamaja, Kalacakra ed Hevajra.[1][15]

Tsongkhapa fu una delle più eminenti autorità del buddhismo tibetano al tempo. Compose una preghierea devozionale chiamata Preghiera di Migtsema per il suo maestro Sakya Rendawa, che fu riofferta a Tsongkhapa, con un biglietto del suo maestro che diceva che questi versi erano applicabili più a Tsongkhapa che a lui stesso.[16] Dopo la dipartita di Tsongkhapa, furono scritte varie biografie da Lama di diverse tradizioni, e tutte concordarono che egli era stato un insegnante senza eguali.[17] Il 9º Karmapa, Wangchuk Dorje, lodò Tsongkhapa come uno "spazzò via le opinioni sbagliate con quelle corrette e perfette."[17] L'8º Karmapa, Gyalwa Mikyö Dorje, scrisse nella sua poesia In Lode dell'Incomparabile Tsong Khapa:

Quando gli insegnamenti delle sette Sakya, Kagyue, Kadam
E Nyingma in Tibet stavano declinando,
Tu, O Tsong Khapa, facesti rivivere la Dottrina di Buddha,
Perciò io canto questa lode a te dalla Montagna di Ganden.[18]

Inoltre, si dice che il Buddha Sakyamuni parlasse della sua venuta come un'emanazione del Bodhisattva Manjusri nel breve verso dalla Radice Tantra di Manjushri (tib. Jam-dpal rtsa-rgyud):

Dopo che io mi sarò spento
E la mia pura dottrina sarà assente,
Tu apparirai come un normale essere umano,
Svolgendo gli atti di un Buddha
E istituendo la Terra Gioiosa, il grande Protettore,
Nella Terra delle Nevi.[19]

Sebbene Tsongkhapa si fosse spento nel 1419 all'età di 62 anni, lasciò al mondo 18 volumi di insegnamenti raccolti, la maggior parte dei quali sul Guhyasamāja tantra. Questi 18 volumi contengono centinaia di titoli relativi a tutti gli aspetti degli insegnamenti buddhisti e chiariscono alcuni dei temi più difficili degli insegnamenti Sutrayana e Vajrayana.

Le opere principali tra di esse sono:

  • La Grande Esposizione degli Stadi del Sentiero (lam rim chen mo),
  • La Grande Esposizione dei Tantra (sngags rim chen mo),
  • L'Essenza dell'Eloquenza sugli Insegnamenti Interpretativi e Definitori (drang nges legs bshad snying po; titolo completo: gsung rab kyi drang ba dang nges pai don rnam par phye ba gsal bar byed pa legs par bshad pai snying po),
  • L'Elogio della Relatività (rten ’brel bstod pa),
  • La Chiara Esposizione dei Cinque Stadi del Guhyasamaja (gsang ’dus rim lnga gsal sgron) e
  • Il Rosario Dorato (gser phreng).

Queste scritture costituiscono la fonte primaria per gli studi della tradizione Gelugpa: questi e altri insegnamenti di Tsongkhapa hanno resistito fino all'età moderna e sono visti come una protezione contro le errate concezioni nel buddhismo Mahayana e Vajrayana.

Il 14º Dalai Lama ha messo in evidenza la fedeltà dell'opera di Tsongkhapa al significato che si ritrova nell'opera di Buddhapalita. L'opera di Tsongkhapa è lodata come profonda e fedele alla tradizione, essenzialmente un chiarimento e un compendio degli insegnamenti trasmessi, che, dopo tutto, sono destinati a contenere la verità.[20]

Dopo Tsongkhapa ebbe fondato il monastero di Ganden nel 1409, esso divenne la sua sede principale. Egli ebbe molti studenti, tra i quali Gyaltsab Dharma Rinchen (13641431), Khedrup Gelek Pelzang (1385-1438), Togden Jampal Gyatso, Jamyang Choje, Jamchenpa Sherap Senge e il primo Dalai Lama, Gyalwa Gendün Drup (13911474), furono quelli di maggior spicco. Dopo la scomparsa di Tsongkhapa i suoi insegnamenti furono posseduti e custoditi da Gyaltsab Dharma Rinchen e Khedrub Gelek Pälsang. Da allora in poi, il suo lignaggio è stato detenuto dai Ganden Tripa, i detentori del trono del Monastero di Ganden, tra i quali l'attuale è Thubten Nyima Lungtok Tenzin Norbu, il 102º Ganden Tripa.

Dopo la fondazione del Monastero di Ganden da parte di Tsongkhapa, furono fondati il Monastero di Drepung da Jamyang Choje e il Monastero di Sera da Chöje Shakya Yeshe, mentre Gendun Drup fondò il Monastero di Tashilhunpo. Furono costruiti molti monasteri Gelug in tutto il Tibet, ma anche in Cina e Mongolia. Tsongkhapa trascorse qualche tempo come un eremita nell'Eremo di Pabonka, costruito durante l'epoca di Songsten Gampo, approssimativamente 8 chilometri a nord ovest di Lhassa. Oggi, anch'esso fa parte di Sera.

Tra i molti detentori del lignaggio della Tradizione dei Berretti Gialli (Gelugpa) ci sono le successive incarnazioni del Panchen Lama nonché Chagkya Dorje Chang, Ngachen Könchok Gyaltsen, Kyishö Tulku Tenzin Thrinly, Jamyang Shepa, Phurchok Jampa Rinpoche, Jamyang Dewe Dorje, Takphu Rinpoche, Khachen Yeshe Gyaltsen, Trijang Rinpoche, Domo Geshe Rinpoche[21] e molti altri.

Il festival annuale della preghiera tibetana di Monlam fu istituito da Tsongkhapa. Là egli celebrò la funzione per diecimila monaci. L'istituzione del Grande Festival della Preghiera è vista come una delle Quattro Grandi Imprese di Tsongkhapa. Esso celebra le imprese miracolose del Buddha Shakyamuni.

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Il Madhyamaka di Tsongkhapa ha significative deviazioni rispetto ad altri autori indiani e tibetani, malgrado esso asserisca di seguire la tradizione di Buddhapalita e di Candrakīrti.[22][23] Il Madhyamaka di Tsongkhapa fu ampiamente condannato,[senza fonte] al punto che uno studioso tibetano, Gorampa, insinuò che Tsongkhapa fosse stato ispirato non da Manjusri ma da un demone malvagio.[24] Karl Brunnhölzl afferma ulteriormente:

«Per prima cosa, con poche eccezioni, la maggioranza dei libri o degli articoli sul Madhyamaka di studiosi occidentali - particolarmente nordamericani - è basata sulle spiegazioni della scuola Gelugpa del buddhismo tibetano. Deliberatamente o no, molte di queste presentazioni occidentali danno l'impressione che il sistema Gelugpa sia più o meno equivalente al buddhismo tibetano in quanto tale e che il modo di questa scuola di presentare il Madhyamaka sia quello normale o unico di spiegare questo sistema, il che ha condotto all'assunzione ancora prevalente che sia effettivamente così. Dalla prospettiva del buddhismo indiano e tibetano in generale, niente potrebbe essere più sbagliato. Infatti, la peculiare versione Gelugpa del Madhaymaka è una posizione minoritaria nel buddhismo indo-tibetano, dal momento che su caratteristiche non comuni non si trovano in alcun testo indiano né sono accettate da nessuna delle altre scuole tibetane.[23]»

Opere[modifica | modifica wikitesto]

L'elenco non è completo e rappresenta le opere utilizzate da Pabonka Rinpoche per scrivere La liberazione sul Palmo della Tua Mano. Ed. Pomaia.
    Il Fondamento di Tutte le Qualità.
    Yon tan bzhi gyur ma
    Ristampato anche in Bla ma'i mal 'byor
    La Breve Essenza dell'Eloquenza
    (Vedi anche In Lode dell'Origine Dipendente)
    P6016 vol. 153
    Sangs rgyas bcom Idan 'das ... la zab mo rten cing 'brel bar 'byung ha gsung ba'i sgo nas bstod pa legs par bshad pa'i snying po shes bya ha.
    Incluso nel volume 2 dell'edizione4 di Guru Deva, nei Miscellanea (thor bu)
    da 13 a 4 a 16 a 3
    Tradotto con il titolo di: Lode della relatività in Thurman. Ed. Pomaia.
    Le opere riunite di Tzong Khapa
    Da P6001 a P6210 voll. da 152 a 161
    rGgyal ba tsong kha pa chen po'ibka' 'bum.
    Ristampato inoltre da Lama Guru Deva col titolo rJe'i gsung 'bum in stile 'poti', nell'edizione completa di riproduzioni fotografiche tratte dall'edizione di Lhasa, con preghiera di dedica composte espressamente da Kyabje Trijang Rimpoce, non datata.
    La grande Esposizione degli Stadi del Sentiero
    P6001 vol. 152
    Lam Rim chen mo
    Traduzione delle sezioni sulla profonda visione interiore: Napper, Elisabeth, Dependent Arising and Emptiness. Wisdom. Boston. 1999.
    In Lode dell'Origine Dipendente
    rTen 'brel bstod pa
    (Vedi La Breve Essenza dell'Eloquenza.)
    La Preghiera del Lam Rim
    dGe rtsa mams ring 'bad ma
    Le preghiere di dedica alla fine della Grande Esposizione degli Stadi del Sentiero
    Media Esposizione degli Stadi del Sentiero
    P6002 vol. 152
    Lam Rim chug ba
    Traduzione della sezione sulla profonda visione interiore nel capitolo:La Profonda visione Interiore di media lunghezza nel libro di Thurman. Ed. Pomaia.
    Domande sul migliore degli altruismi
    P6070 vol. 153
    dGe sbyor gyi gnad kyi dri ba snyan bskul lhag bsam rah dkar shes bya ba
    Inno all'esperienza Spirituale ovvero Gli Stadi del Sentiero in versione concisa nyams mgur (o Lam Rim bsdus don)
    Incluso nel vol. 2 dell'edizione di Guru Deva, in Miscellanea (thor bu) da 55 b1 a 58 a 2
    Tradotto con il titolo Linee Guida di Esperienza in Thurman. Ed. Pomaia.
    I Tre Aspetti Principali del Sentiero
    P6087 vol. 153
    Lam gyi gtso bo mam gsum
    Incluso nel vol. 2 dell'edizione di Guru Deva, in Miscellanea (thor bu) da 193 b 5 a 194 b 5.
    Tradotto col titolo Three Principal Paths in Tsong Khapa, The Principal Teaching of Buddhism. Howell. N.J., MSTP. 1988.
    Thurman. Ed. Pomaia.
    Il Rosario dell'Ambrosia della Suprema Guarigione
    P6068 vol, 153.
    Lho brag mkhan chen phyag rdot la zhu lan sman mchog bdud rtsi'i phreng pa
    Tradotto col titolo Supremely Healing Nectar Garland in Thurman A.F., in Life and Teaching of Tzong Khapa. Dharamsala. LTWA. 1982.
    Thurman. Ed. Pomaia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j Tulku (1984), p. 464.
  2. ^ Thurman, pp. 21. Ed. Pomaia.
  3. ^ In onore a Rendawa TsongKhapa scrisse alcuni versi che diventeranno famosi come Mitzema, ma Rendawa disse che quei versi erano più adatti a TzongKhapa e li perfezionò a sua volta :
    "Manjushri, Signore di incorruttibile onniscenza,
    Avalokitesvara, possente tesoro di immacolato amore,
    O Rendawa schonue Lodro, gemma della corona dei saggi tibetani,
    prosternato alle tue estremità faccio questa richiesta:
    concedi la tua protezione a me, che sono solo una mosca alla ricerca della liberazione.
    Avalokitesvara, possente tesoro di immacolato amore,
    Manjushri, Signore dalla conoscenza incorruttibile,
    Vajrapani, distruttore di tutte le forze demoniache,
    O Je Tzong Khapa, Losang Dragpa,
    gemma della corona dei saggi della Terra delle Nevi,
    umilmente ti chiedo di concedermi la tua energia ispiratrice"
    ". Thurman, pp. 23. Ed. Pomaia.
  4. ^ Madyamika - Madyamaka o Via di Mezzo, che si rifà agli insegnamenti originali del Buddha Sakyamuni. La filosofia Madyamaka afferma la Vacuità del sé e dei fenomeni. Cornu, pp. 337.
  5. ^ Thurman, pp. 28, Ed. Pomaia.
  6. ^ I Sei Yoga comportano la meditazione sul processo respiratorio e sull sviluppo del "calore" mistico. TzongKhapa per mezzo di una pratica intensa ottenne le relative realizzazioni. Thurman, pp. 29. Ed. Pomaia.
  7. ^ Thurman, pp. 31. Ed. Pomaia.
  8. ^ Thurman, pp. 32. Ed. Pomaia.
  9. ^ Thruman, pp. 33. Ed. Pomaia..
  10. ^ Thruman, pp. 260. Ed. Pomaia., La Ghirlanda del Nettare Sommamente Salutare. Un dialogo tra Karmavajra, il maestro Myingma Lodrag Kenchen, e il Bodhisattva Vajrapani, alla presenza di Je TzongKhapa. Lo Drag anno 1396.
  11. ^ Cit. Ghesce Nawang Dhargye, in Thurman, pp. 36. Ed. Pomaia.
  12. ^ Thurman, pp. 37. Ed. Pomaia.
  13. ^ Źabs-dkar Tshogs-drug-raṅ-grol, Matthieu Ricard, The Life of Shabkar: The Autobiography of a Tibetan yogin, State University of New York Press, 1994, p. 25. ISBN 0-7914-1835-9.[1]
  14. ^ Daniel Cozort, Craig Preston, Buddhist Philosophy: Losang Gonchok's Short Commentary to Jamyang Shayba's Root Text on Tenets, Snow Lion Publications, 2003, pp. VIII-IX. ISBN 978-1-5593-9198-6
  15. ^ Tucci, pp. 53., Mandala.
  16. ^ Thurman (2009), p. 9.
  17. ^ a b Thurman (2009), p. 34.
  18. ^ Thurman (2009), p. 243.
  19. ^ Kelsang Gyatso (1997), p. 3.
  20. ^ Gelug Conference
  21. ^ Kyabje Domo Geshe Rinpoche
  22. ^ Thupten Jinpa, Self, Reality and Reason in Tibetan Philosophy: Tsongkhapa's Quest for the Middle Way (Routledge Critical Studies in Buddhism), Routledge 2002, p. 17. ISBN 978-0-4154-0605-5.
  23. ^ a b Karl Brunnholzl, The Center of the Sunlit Sky, Snow Lion Publications, 2004, p. 17.
  24. ^ Jinpa (2002), p. 18.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

    Pubblicazioni in italiano
    • Robert A. F. Thurman, Vita e Insegnamenti di Lama Tzong Khapa, Chiara Luce Edizioni, Pomaia. Poliartes, Milano, 2003.
    • Philippe Cornu. Dizionario del Buddhismo. Bruno Mondadori. Milano. 2001. ISBN 8842493740
    • Pabonka Rimpoche. La liberazione sul Palmo della Tua Mano.Chiara Luce Edizioni. Pomaia. 1998.
    • Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama. Lo Yoga del Tibet. Ubaldini. Roma. 1982.
    • G. Tucci. Teoria e pratica del Mandala. Ubaldini. Roma. 1969.
    • TzongKhapa. La Compassione nel Buddhismo Tibetano. Hopkins Jeffrey, a cura di. Ubaldini. Roma. 1981.
    Pubblicazioni in inglese
    • Sonam Thakchoe. The Two Truths Debate: Tsongkhapa and Gorampa on the Middle Way. Wisdom Publication. 2007
    • Ringu Tulku, The Ri-Me Philosophy of Jamgon Kongtrul the Great: A Study of the Buddhist Lineages of Tibet, Shambhala Publications, 1997. ISBN 978-1-5903-0464-8.
    • Bsod-Nams-Rgya-Mtsho, Selected Works of the Dalai Lama III: Essence of Refined Gold, 2ª ed., Snow Lion Publications, 1985. ISBN 978-0-9379-3829-4.
    • Tarthang Tulku (a cura di), Crystal Mirror, Vol. VI, Dharma Publishing, 1984. ISBN 0-913546-59-3.
    • Robert Thurman, Life & Teachings of Tsongkhapa, Library of Tibetan Works & Archives, 2009, ISBN 978-8-1864-7044-2.
    • Geshe Kelsang Gyatso, Heart Jewel: The Essential Practices of Kadampa Buddhism, 2ª ed., Tharpa Publications, 1997. ISBN 978-0-948006-56-2.
    • Kelsang Gyatso, Great Treasury of Merit: How to Rely Upon a Spiritual Guide, Tharpa Publications, 1992. ISBN 978-0-948006-22-7.
    • Robert Thurman, Life & Teachings of Tsongkhapa, Library of Tibetan Works & Archives, 2009, ISBN 978-8-1864-7044-2.
    • Geshe Kelsang Gyatso, Heart Jewel: The Essential Practices of Kadampa Buddhism, 2ª ed., Tharpa Publications, 1997. ISBN 978-0-948006-56-2.
    • Kelsang Gyatso, Great Treasury of Merit: How to Rely Upon a Spiritual Guide, Tharpa Publications, 1992. ISBN 978-0-948006-22-7.
    • Commentaries to Lama Tsongkhapa’s major works
    • B. Alan Wallace, The Cultivation of Sustained Voluntary Attention in Indo-Tibetan Buddhism, tesi, 1995. Fonte: [2] (URL consultato il 31 gennaio 2010). N.B.: questa tesi offre un'ampia trattazione su Tsongkhapa ed include una traduzione e l'originale tibetano della Piccola Esposizione degli Stadi del Sentiero per l'Illuminazione (Wylie: byang chub lam gyi rim pa chung ba).

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