Turdus eremita

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Tordo delle Tristan
Turdus eremita
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Muscicapoidea
Famiglia Turdidae
Genere Turdus
Specie T. eremita
Nomenclatura binomiale
Turdus eremita
(Gould, 1855)
Sinonimi

Nesocichla eremita
Gould, 1855

Il tordo delle Tristan (Turdus eremita (Gould, 1855)) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia Turdidae[2] conosciuto anche come Nesocichla eremita.

Specie endemica dell’arcipelago di Tristan da Cunha, dove si trova con tre sottospecie distinte su ciascuna delle isole principali, a diverse centinaia di chilometri a ovest del Capo di Buona Speranza. Tordo scuro e robusto, è noto come predatore di uova e di pulcini di uccelli marini (albatros e procellarie) e terrestri. Ha subìto, infatti, adattamenti fisici che comprendono ali ridotte e gambe e piedi più grandi e più forti, un potente becco, con il quale rompe il guscio delle uova, ed una massiccia lingua con la punta a pennello, che gli permette di consumarne agevolmente il contenuto. Si nutre opportunisticamente anche di uccelli morti, frattaglie di pesce, piccoli invertebrati, oltre che di semi e bacche. Facile da osservare, territoriale e monogamo, vive da solo o in coppia e, occasionalmente, in piccoli gruppi. Nidifica da settembre a febbraio. La specie utilizza praticamente tutti gli habitat disponibili, frequenta valli riparate, radure erbose e brughiere umide, forteti di felci arboree, piantagioni e frutteti. Si nutre anche lungo le spiagge e anche all'interno delle colonie di pinguini. Predata dai ratti in passato, questa specie ha un ambiente limitato e rimane vulnerabile all'introduzione accidentale di predatori sulle isole Nightingale e Inaccessible, che ne sono prive, ed è compresa nella Categoria Quasi minacciata della Lista Rossa dell’IUCN delle specie minacciate.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È lungo fino a 23 cm e pesa da 72 a 110 g. Nell'adulto di razza nominata eremita, il becco, grande e forte, è nerastro, con la punta più chiara; gli occhi sono marrone scuro; le parti superiori marrone opaco con centro del mantello e dorso macchiati da marrone scuro a nerastro. La coda è marrone, a volte con bordi più chiari. Sulla nuca, le piume sono leggermente sfrangiate. Sulle parti inferiori, il mento è color cuoio chiaro, mentre la gola è screziata o striata di marrone scuro. Il petto è marrone scuro, con piume bordate di arancione pallido, che formano un motivo fortemente screziato o striato sul ventre e sui fianchi. L'ala ha due strette barre color cuoio. Cosce e copritrici sono color arancio pallido. Le gambe e i piedi vanno dal grigio scuro al marrone nerastro. I sessi sono simili. Il giovane assomiglia all’adulto, ma è più scuro superiormente, con macchie e striature color cuoio chiaro. La sottospecie procax ha dimensioni maggiori ed è più scura[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Predatore di uova e di pulcini di uccelli marini (albatros e procellarie) e terrestri, ha subìto, adattamenti fisici che comprendono ali ridotte e gambe e piedi più grandi e più forti, collegati a uno stile di vita da corridore, un potente becco (con il quale rompe il guscio delle uova) ed una particolare massiccia lingua con la punta a pennello, che gli permette di consumare agevolmente il contenuto delle uova[4]. La specie è comune, familiare e abbastanza facile da osservare. Questo tordo vive in media quattro anni. Sedentario, territoriale e monogamo, vive da solo o in coppia e, occasionalmente, in piccoli gruppi. Saltella e corre sul terreno nel modo caratteristico dei turdidi; spiegando elegantemente le ali e agitando la testa con gesti bruschi[3][5].

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Uccello onnivoro, predatore, cerca il cibo sul terreno, tra gli alberi, nelle radure erbose o nel folto dei cespugli di Phylica arborea. Si nutre opportunisticamente di uccelli morti, frattaglie di pesce, scarti di cucina, uova e pulcini di altri uccelli, nonché di lombrichi e piccoli invertebrati: insetti, zecche, lumache e semi e bacche, soprattutto delle piante erbacee con frutti rossi come Nertera depressa ed empetro rosso[3][4].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Nidifica da settembre a febbraio. Il nido è, di solito, posto alla base di un fitto ciuffo di vegetazione, a circa 30 centimetri dal suolo o nascosto sotto una roccia o su una sporgenza di una scogliera. È costruito, a forma di coppa, con materiale vegetale e rivestito internamente di muschio per accogliere da due a quattro uova verdastre, con macchie bruno rossastre. L'incubazione dura circa due settimane; entrambi i genitori alimentano i pulcini, che sono pronti all’involo dopo circa tre settimane dalla schiusa[3][6].

Voce[modifica | modifica wikitesto]

È l’unico uccello canoro di medie dimensioni nel suo ambiente. Come la maggior parte dei congeneri, possiede un canto melodioso, consistente in una ricca e fluida serie di frasi (chissik, chissik, chissik, trrkk), seguita da ripetuti swee-swee-swee, che lancia da un basso posatoio nel folto del bosco o dai cespugli di Phylica arborea, facendo schioccare spesso le ali aperte. Il suo verso di contatto è un cinguettio stridulo, il richiamo è un debole fischio (ssep)[3].

Distribuzione, migrazioni e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è endemica dell’arcipelago di Tristan da Cunha, dove si trova con tre sottospecie distinte su ciascuna delle tre isole principali, a diverse centinaia di chilometri a ovest del Capo di Buona Speranza. Sono ufficialmente riconosciute le sottospecie: N.e. eremita, la razza nominale (isola principale di Tristan da Cunha), N.e. gordoni (isola Inaccessible) e N.e. procax (Isole Nightingale, Middle e Stoltenhoff)[5].

Habitat[modifica | modifica wikitesto]

La nominata eremita vive sopra i 300 metri di altitudine e scende verso le zone più basse solo negli inverni più rigidi. La specie utilizza praticamente tutti gli habitat disponibili; frequenta valli riparate e pendii disseminati di massi, radure erbose e brughiere umide, forteti di felci arboree, macchia, piantagioni e frutteti. Sulle isole Nightingale e Inaccessible, si nutre lungo le spiagge e anche all'interno delle colonie di pinguini[3][6].

Predatori e parassiti[modifica | modifica wikitesto]

Predata dai ratti in passato, questa specie ha un ambiente limitato e rimane vulnerabile all'introduzione accidentale di predatori su Nightingale e Inaccessible, che ne sono prive[3].

Status e conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1972-1974, le dimensioni della popolazione delle isole furono stimate come segue (in coppie): Tristan 40-60; Inaccessible 100-500; Nightingale 300-500; Middle 20-40; e Stoltenhoff 10-20. Negli anni '80, la popolazione di Inaccessible è stata rivista a 850 coppie e la popolazione totale a 1.500 - 7.000 individui. Più recentemente, la popolazione di Tristan è stata stimata (in modo molto approssimativo, ma prudente) in almeno diverse centinaia di uccelli. Questa specie è compresa nella Categoria Quasi minacciata della Lista Rossa dell’IUCN perché ha una piccola popolazione, che occupa un areale ristretto. Al momento, non vi è alcuna seria minaccia per la specie e nessuna prova di diminuzione, né della sua popolazione, né del suo areale, quindi si assume che la sua popolazione sia stabile. In un passato relativamente recente, il tordo di Tristan è stato seriamente minacciato dalla proliferazione di popolazioni di gatti Inselvatichiti. Questa minaccia è ora completamente eliminata, tuttavia, questo uccello è ancora vittima dei ratti neri, ancora numerosi sull'isola principale. Sull'isola principale, la specie è indubbiamente in pericolo di estinzione, mentre su Inaccessible il suo numero è stimato in oltre 800 coppie. Su Nightingale e Middle Islands, la popolazione si avvicina a 500 coppie[5]. Le eventuali azioni di conservazione comprendono il monitoraggio delle tendenze della sua popolazione attraverso indagini periodiche, la valutazione dell’'impatto della predazione da parte dei ratti e la prevenzione di ulteriori introduzioni di predatori[7].

Posizione nell'ecosistema[modifica | modifica wikitesto]

Come tutti i membri del genere Turdus, questo tordo è onnivoro. Esso è anche un predatore di uova e pulcini di uccelli marini quali albatros, procellaria, prione beccolargo e berta minore fosca, così come di uova e di pulcini di uccelli terrestri, quali il fringuello di Nightingale e il rallo dell'isola Inaccessibile (specie a rischio). Inoltre, attacca e uccide anche gli adulti di fregetta grallaria e dell’uccello delle tempeste facciabianca, rappresentando un fattore di rischio per l'avifauna dell'arcipelago[4].

Rapporti con l'uomo[modifica | modifica wikitesto]

Il Territorio britannico d'oltremare di Tristan da Cunha ha emesso vari francobolli che riportano l'immagine di questo tordo.

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

Tre sono le sottospecie distribuite nelle isole dell'arcipelago[8]:

  • T. e. eremita Gould (1855) - Tristan da Cunha.
  • T. e. gordoni Stenhouse (1924) - Isola Inaccessible.
  • T. e. procax Elliott (1954) - Isole Nightingale, Middle e Stoltenhoff.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International, 2012, Turdus eremita, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Turdidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato l'8 luglio 2014.
  3. ^ a b c d e f g (EN) Tristan Thrush, su oiseaux-birds.com. URL consultato il 17 maggio 2021.
  4. ^ a b c (EN) Peter G. Ryan and Robert A. Ronconi, "The Tristan Thrush Nesocichla eremita as Seabird Predator" pp. 247-250, su doi.org, Ardea 98(2), 1º October 2010. URL consultato il 21 maggio 2021.
  5. ^ a b c (FR) Grive de Tristan da Cunha, su oiseaux.net. URL consultato il 7 maggio 2021.
  6. ^ a b (EN) "Turdus eremita" (amended version of 2016 assessment), su The IUCN Red List of Threatened Species 2017, BirdLife International. 2017.. URL consultato il 21 maggio 2021.
  7. ^ (EN) "Turdus eremita", su datazone.birdlife.org, BirdLife International (2021) Species factsheet. URL consultato il 21 maggio 2021.
  8. ^ Avibase - Il Database degli Uccelli del Mondo, su avibase.bsc-eoc.org.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) del Hoyo, J.; Elliott, A.; Christie, D., Handbook of the Birds of the World, vol. 10: Cuckoo-shrikes to Thrushes, Barcelona, Spain, Lynx Edicions, 2005.
  • (EN) Fraser, M. W.; Ryan, P. G.; Dean, W. R. J.; Briggs, D. J.; Moloney, C. L., Biology of the Tristan Thrush Nesocichla eremita, in Ostrich, vol. 65, 1994, pp. 14-25.
  • (EN) Richardson, M. E., Aspects of the ornithology of the Tristan da Cunha group and Gough Island, 1972-1974, in Cormorant, vol. 12, 1984, pp. 123-201.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Turdus eremita, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.