Torre dei Baldovinetti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Torre dei Baldovinetti
La torre dei Baldovinetti
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
IndirizzoBorgo Santi Apostoli 4r angolo via Por Santa Maria 21r
Coordinate43°46′08.45″N 11°15′13.63″E / 43.769014°N 11.253786°E43.769014; 11.253786
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXII secolo

La torre dei Baldovinetti è un antico edificio civile del centro di Firenze, situato in Borgo Santi Apostoli 4r all'angolo con via Por Santa Maria 21r.

La torre appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Macerie di via Por Santa Maria con le torri degli Amidei e dei Baldovinetti, dopo le esplosioni del 1944

La torre, che veniva chiamata anche "del Bigo", è annessa alla casa che determina la cantonata con borgo Santi Apostoli. Fu probabilmente costruita nel XII secolo e appartenne ai conti Guidi, che avevano numerosi edifici in questa zona. Almeno dal Seicento è documentata come abitata dalla famiglia Baldovinetti (discesa proprio dai Guidi), passò poi ai Salvetti e quindi ai Piacenti, che la possedevano negli anni di Federico Fantozzi, e ancora ai Pandolfini (nel 1904).

Fu così descritta da Guido Carocci nel suo Illustratore fiorentino: "La torre appartenne per il corso dei secoli ai Baldovinetti insieme alla vicina casa e ad un grandioso palagio del quale restano tuttora le tracce nella casa al n. 2 in Borgo SS. Apostoli. In origine tutto questo ceppo di case, con questa ed altre torri delle quali sussistono presentemente appena pochi resti in via delle Terme, erano dei Guidi, potente famiglia di parte Ghibellina. Nel 1204 un ramo dei Guidi, si staccò dalla famiglia; da un Baldovinetto trasse il nuovo nome, si fece di popolo e poi di Parte Guelfa, acquistando in breve autorità e potenza. Per il corso non interrotto di sei secoli torre e palazzo non uscirono mai dal possesso di quella famiglia della quale ricordano la storia gloriosa ed i personaggi illustri e benemeriti".

Durante le distruzioni operate nella zona dalle truppe tedesche in ritirata nella notte del 3 agosto del 1944 la fabbrica resistette fortunosamente alle esplosioni, grazie alla sua posizione arretrata e alla massiccia muratura: "le mine la spogliarono dalle costruzioni d'attorno, e la resero dritta e pulita, come uno stollo, sul quale fu più agevole un accurato restauro"[1]. Tale restauro, resosi necessario per le pericolose lesioni determinate dai violenti spostamenti d'aria provocati dalle esplosioni, fu condotto tra il 1945 e il 1946, su incarico della Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, dall'architetto Nello Baroni, al quale si devono la maggior parte degli interventi di ripristino sulle torri trecentesche danneggiate di qua e di là d'Arno.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La torre nel panorama cittadino

Come la descrisse Carocci, è una costruzione "solidissima", con grosse mura rivestite di filaretto, senza ornamentazioni, senza cornici di ricorso, con poche e strette finestrelle destinate a portare un modesto raggio di luce nei diversi ripiani. Al primitivo coronamento merlato che è stato distrutto, è oggi sostituita una semplice tettoia.

Il paramento di pietra è regolare fino a circa 5 metri di altezza, dopodiché è sbozzato in maniera più grezza; una finestra di forma quadrata con inferriate si trova al di sopra della porta, mentre nella parte più alta, quasi al termine della torre, un'altra finestra di forma quadrata risulta essere di più recente costruzione. Il portale al piano terreno (oggi accesso a un esercizio commerciale) è sormontato da un arco a doppia ghiera, cioè formato da due archi sovrapposti, uno molto ribassato e uno più alto.

Il fronte prospettante in direzione di Por Santa Maria è pressoché compatto ed è caratterizzato soltanto dalla presenza di tre piccole finestrelle di forma quadrata, di cui la prima caratterizzata dalla presenza di un alto architrave in pietra e da un piccolo archivolto[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bargellini-Guarnieri.
  2. ^ Mercanti-Straffi

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Portale
  • Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, p. 60, n. 116;
  • L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, 1880, pp. 33-35;
  • Emilio Bacciotti, Firenze illustrata nella sua storia, famiglie, monumenti, arti e scienze dalla sua origine fino ai nostri tempi, 3 voll., Firenze, Stabilimento Tipografico Mariani e Tipografia Cooperativa, 1879-1886, III, 1886, p. 458;
  • Guido Carocci, Firenze scomparsa. Ricordi storico-artistici, Firenze, Galletti e Cocci, 1897, p. 138; Elenco 1902, p. 257;
  • L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, (1904) 1903, pp. 39-41;
  • Guido Carocci, Una vecchia strada di Firenze: Borgo SS. Apostoli, in "Rivista Fiorentina", I, 1908, 1, pp. 8-14.
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 66; Garneri 1924, p. 79, n. XXX;
  • Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 66; Palazzi 1972, p. 89, n. 159;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Firenze delle torri, Firenze, Bonechi, 1973, p. 77;
  • Touring Club Italiano, Firenze e dintorni, Milano, Touring Editore, 1974, p. 289;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, I, 1977, p. 73; III, 1978, p. 165;
  • Giampaolo Trotta, Gli antichi chiassi tra Ponte Vecchio e Santa Trinita. Storia del rione dei Santi Apostoli, dai primi insediamenti romani alle costruzioni postbelliche, Firenze, Messaggerie Toscane, 1992, p. 20;
  • Loris Macci, Valeria Orgera, Architettura e civiltà delle torri. Torri e famiglie nella Firenze medievale, Firenze, Edifir, 1994, pp. 115-117;
  • Lara Mercanti, Giovanni Straffi, Le torri di Firenze e del suo territorio, Firenze, Alinea, 2003, pp. 54-59;
  • Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 255;
  • Fortunato Grimaldi, Le "case-torri" di Firenze, Edizioni Tassinari, Firenze 2005.
  • Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza Archivistica per la Toscana, Guida agli archivi di architetti e ingegneri del Novecento in Toscana, a cura di Elisabetta Insabato e Cecilia Ghelli, con la collaborazione di Cristina Sanguineti, Firenze, Edifir, 2007, p. 34;
  • Guido Morozzi, Relazione sui danni sofferti a causa della guerra dal patrimonio artistico monumentale di Firenze (1946), a cura di Claudio Paolini, Firenze, Polistampa, 2009, pp. 39-40.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]