Thomas West, III barone De La Warr

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Lord De La Warr.
L'arrivo di Lord De La Warr a Jamestown in una rappresentazione filmica d'inizio Novecento

Thomas West, III barone De La Warr (9 luglio 15777 giugno 1618), è stato un nobile inglese, da cui presero il nome la Delaware Bay, il fiume Delaware, la tribù indiana Delaware, e lo Stato Delaware degli Stati Uniti d'America, tutti riportanti il suo nome.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Vi furono due Barone De La Warr, e West fu il secondo. Egli era figlio di Thomas West, II barone De La Warr, di Wherwell Abbey nella contea dell'Hampshire, e di sua moglie Anne figlia di Sir Francis Knollys e Catherine Carey. West venne educato alla Queen's College di Oxford. Servì nell'esercito inglese sotto Robert Devereux, II conte d'Essex, e nel 1601, gli venne addebitato di sostenere l'insurrezione fallita degli Essex contro Elisabetta I, ma venne assolto.[1] Succedette a suo padre nel titolo nel 1602, e divenne un membro del Consiglio Privato di Sua Maestà.[2]

Dopo l'uccisione del governatore Lord Ratcliffe, in un attacco alla colonia da parte degli indiani nell'ambito della seconda guerra anglo-powhatan, Lord De La Warr guidò il contingente di 150 uomini che sbarcò a Jamestown, nella Colonia della Virginia il 10 giugno 1610, giusto in tempo per persuadere i coloni a non tornare in Inghilterra. Quale veterano delle campagne inglesi contro gli irlandesi, De La Warr impiegò le "Irish tactics"[3] contro gli indiani: le truppe razziarono i campi indiani, bruciarono le tende, bruciarono i raccolti e rubarono le provviste; queste tattiche, identiche a quelle utilizzate dai Powhatan, raggiunsero lo scopo. Egli fu nominato governatore a vita e comandante in capo della Virginia, ed egli attrezzò le loro tre navi ed arruolò gli equipaggi a sue spese. Lasciando il suo sostituto Sir Samuel Argall (circa 1580 – circa 1626) al suo posto, Lord De La Warr ritornò in Inghilterra e pubblicò un libro sulla Virginia, The Relation of the Right Honourable the Lord De-La-Warre, of the Colonie, Planted in Virginia, nel 1611. Egli rimase nominalmente governatore, e ricevette dalla Virginia le proteste dei coloni per la tirannia di Argall nella veste di governatore. Lord De La Warr ripartì allora per la Virginia nel 1618, per appurare la verità. Morì lungo la rotta e si disse, per molti anni, che era stato tumulato alle isole Azzorre o gettato in mare.[1]

Nel 2006, alcune ricerche conclusero che la sua salma era stata portata a Jamestown per la sepoltura. Una tomba che sembrava contenere le spoglie del capitano Bartholomew Gosnold, potrebbe invece contenere quelle del barone De La Warr.[4]

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 25 novembre 1602, Cecily Shirley (?-1662), figlia di Sir Thomas Shirley e Anne Kempe. Ebbero quattro figli:

  • Henry West, IV barone Delaware (3 ottobre 1603-1º giugno, 1628)
  • Lady Cecilia West (?-1638), sposò Sir Francis Bindlosse, ebbero un figlio;
  • Lady Lucy West, sposò Sir Robert Byron, ebbero una figlia;
  • Lord Robert West, sposò Elizabeth Coch, non ebbero figli.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
George West Thomas West, VIII barone De La Warr  
 
Eleanor Copley  
William West, I barone De La Warr  
Elizabeth Morton Robert Morton  
 
Jane Warham  
Thomas West, II barone De La Warr  
Thomas Strange John Strange  
 
Anne le Strange  
Elizabeth Strange  
 
 
 
Thomas West, III barone De La Warr  
Robert Knollys Robert Knollys  
 
Elizabeth Troutbeck  
Francis Knollys  
Lettice Penystone Thomas Penystone  
 
Alice Bulstrode  
Anne Knollys  
William Carey Thomas Carey  
 
Margaret Spencer  
Catherine Carey  
Mary Boleyn Thomas Boleyn, I conte del Wiltshire  
 
Elizabeth Howard  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Stephen, Leslie (1899). Dictionary of National Biography, Vol. LX, pp. 344-45. New York: The Macmillan Company.
  2. ^ Fiske, John (1897). Old Virginia and Her Neighbours, Vol. I, pp. 146-47. Boston and New York: Houghton, Mifflin and Company.
  3. ^ Tattiche irlandesi.
  4. ^ Artico di giornale sulla scoperta.[collegamento interrotto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN32731215 · ISNI (EN0000 0000 8112 2982 · CERL cnp00378778 · LCCN (ENnr92032211 · GND (DE115637516 · J9U (ENHE987010649231905171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr92032211
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