Maria Bolena

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Maria Bolena

Maria Bolena, in inglese Mary Boleyn (Norfolk, 1497 circa – 19 luglio 1543), è stata una nobildonna inglese, dama alla corte Tudor di Enrico VIII, sorella della regina consorte Anna Bolena e zia della futura Elisabetta I. Nata senza titolo, divenne Lady Maria Bolena nel 1529, quando suo padre acquisì il titolo di Conte di Wiltshire e Ormond.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Le informazioni sulla vita di Maria Bolena sono lacunose. Prima dell'ascesa al potere di sua sorella Anna, Maria era stata la persona più famosa della sua famiglia, grazie alla sua relazione adulterina con il re Enrico VIII, ancora oggi ritenuto da alcune fonti il possibile padre dei suoi figli. Vi è stato grande dibattito sull'anno preciso della sua nascita[1], dividendo gli storici sul dubbio tra quale delle due sorelle Bolena fosse la più anziana. Maria sarebbe nata tra il 1497 e il 1502, mentre Anna sarebbe nata nel 1499 o 1500 secondo alcuni storici, mentre nel 1507 secondo altri. In una lettera al ministro della regina Elisabetta I, Burghley, lord Hundson (nipote di Maria Bolena) rivendicava la contea di Ormond sulla base «della maggiore età di sua nonna rispetto alla sorella Anna».

Maria nacque nel castello di Hever, da una famiglia fedele (per parte di padre, un Bolena) alla dinastia Tudor, ma allo stesso tempo legata (per parte di madre, una Howard) anche alla Casa di York. Sua madre era infatti Lady Elizabeth Howard, nipote del primo Duca di Norfolk, morto combattendo per Riccardo III di York contro Enrico VII Tudor.

Il soggiorno in Francia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1514, Maria, all'incirca sedicenne, partì per la Francia come dama di compagnia della sorella di Enrico VIII, Maria Tudor, che andò in sposa al re Luigi XII. Alla morte del marito, nel 1515, Maria Tudor lasciò la Francia avendo sposato segretamente il nobile inglese Charles Brandon, suo antico spasimante, mentre Maria Bolena si trattenne alla corte di Parigi come dama della nuova regina Claudia di Francia.

Nel 1519 Maria tornò alla corte inglese con una reputazione già compromessa, a causa anche della sua nota relazione col re Francesco I di Valois, nata probabilmente attorno al 1517. Per il resto della sua vita, il sovrano francese si riferì a lei come alla "puledra inglese che lui e altri avevano spesso cavalcato" e "una grandissima ribalda, infame sopra tutte".

Sposa, amante e madre[modifica | modifica wikitesto]

William Carey, primo marito di Maria Bolena.

Il 4 febbraio 1520 Maria, all'epoca poco più che ventenne, sposò William Carey, un giovane gentiluomo della camera privata del re. Sebbene egli fosse solo il terzo figlio di un nobile, e quindi un cadetto senza alcun titolo nobiliare, le sue funzioni lo portavano ad avere un contatto stretto e quotidiano col sovrano Enrico VIII. La sua collaborazione si sarebbe, quindi, rivelata preziosa per l'ascesa dei Bolena nelle grazie regali. Gli sposi ebbero dimora a corte, a diretto contatto con le informazioni politiche e con la possibilità di partecipare a tutte le manifestazioni del tribunale.

A circa due anni dal matrimonio Maria venne spinta dalla famiglia Bolena-Howard a diventare l'amante del re Enrico VIII, di cui rimase la favorita per circa quattro-cinque anni. In questo arco di tempo Maria ebbe due figli: Catherine nel 1524 e Henry nel 1526, quest'ultimo particolarmente somigliante al sovrano. Ma sulla paternità dei due bambini gli storici hanno dubbi: Enrico VIII, infatti, non li riconobbe mai (come invece fece con un altro figlio illegittimo, Henry Fitzroy, nato dalla relazione con Elizabeth Blount), facendo giungere alla conclusione che lui non ne fosse il padre.

Secondo un articolo di Anthony Hoskins, invece, entrambi i figli di Maria sarebbero stati concepiti con Enrico VIII, adducendo a prova di ciò diversi fatti, come le sovvenzioni e i doni al marito di Maria Bolena nel periodo tra il 1522 e il 1526; l'affettuoso interesse dimostrato dal sovrano nei confronti dei due ragazzi Carey anche dopo la caduta in disgrazia dei Bolena; la notevole rassomiglianza fisica tra il giovane Henry Carey; lo straordinario favore dimostrato loro da Elisabetta I e il regale funerale di Stato pagato da lei a entrambi.

Il declino e le nuove nozze[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1526 le attenzioni del re Enrico VIII si trasferirono da Maria alla sorella Anna. Maria, ormai abbandonata, non fu altro che un motivo d'imbarazzo per la sorella, il padre e lo stesso sovrano.

William Carey morì il 22 giugno 1528 durante l'epidemia del cosiddetto sudore inglese; Enrico VIII prontamente concesse ad Anna Bolena la custodia del nipote Henry Carey, di appena due anni. Malgrado i legami familiari e la rapida ascesa della sorella avrebbero potuto permetterle di stringere un matrimonio vantaggioso, nel 1534 Maria diede scandalo sposando segretamente William Stafford, un gentiluomo di corte, figlio più giovane di Humphrey Stafford di Blatherwick (Northampton) che aveva incontrato a Calais durante un viaggio al seguito dei sovrani. Dal momento che William Stafford era solo il secondogenito e, malgrado una lontana parentela con Buckingham, non aveva origini nobiliari, tutto lascia supporre che si sia trattato di un matrimonio dettato unicamente da ragioni sentimentali, come peraltro la stessa Maria ammise successivamente in diverse lettere indirizzate al sovrano e al suo segretario Thomas Cromwell:

«Considerate questo, Signor Segretario, che egli era giovane e l'amore prevalse sulla ragione; e per parte mia, vidi in lui tale onestà che lo amai così come egli mi amava ed ero vincolata [a lui] e fui lieta di poter decidere; così che per parte mia vidi che il mondo si curava tanto poco di me ed egli invece così tanto, così che pensai che non avrei potuto prendere miglior decisione che scegliere lui e dimenticare ogni altra strada e vivere una vita povera ed onesta assieme a lui [...] Sebbene potessi prendere un uomo più ricco o di più alti natali, non avrei potuto trovare alcuno che mi amasse tanto o che fosse più onesto [...] E se fossi ancora libera e potessi scegliere di nuovo, Signor Segretario, vi assicuro che in questo poco tempo ho trovato in lui tanta onestà che preferirei anzi andare a mendicare il pane assieme a lui che non essere la più grande regina della cristianità e lui lo stesso, poiché so per certo che egli non mi abbandonerebbe neppure per diventare re[2][3]»

L'unione rimase segreta fino a quando Maria non fu costretta a renderla pubblica di fronte a una nuova gravidanza.

Tutta la sua famiglia, insignita di nuove nobiltà grazie al matrimonio tra Anna e il re d'Inghilterra, e consapevole del proprio status, reagì con sdegno e Maria e il marito furono allontanati dalla corte.

L'esilio in campagna e la morte[modifica | modifica wikitesto]

La vita di Maria tra il 1534 e il 1536, anno dell'esecuzione di sua sorella, è difficile da ricostruire. Sembra che la donna abbia risieduto insieme al marito a Rochford, nell'Essex, nella tenuta di famiglia, ereditata nel 1538 alla morte dei genitori. Nonostante numerosi romanzi e film abbiano ricamato sul tema, Maria non andò mai a fare visita alla sorella Anna durante la sua prigionia nella Torre, né visitò il fratello Giorgio, anche lui condannato a morte. Non vi è alcuna prova che abbia cercato di intercedere per loro presso il re, ma è anzi probabile che, come lo zio, il duca di Norfolk, abbia ritenuto più saggio evitare di associarsi alla disgrazia dei propri parenti.

È da supporre che Maria Bolena abbia condotto una vita appartata presso la tenuta di Rochford fino alla morte, avvenuta il 19 luglio 1543, a poco più di quarant'anni, un'età per l'epoca già avanzata. Venne sepolta nella Chiesa di San Pietro a Hever, nel Kent.

I suoi figli non furono esenti da quel favore reale che tanto a lungo la sua famiglia aveva ricercato. Sua figlia Catherine, da adolescente, fu nominata cameriera d'onore di Anna di Clèves, quarta moglie di Enrico VIII. Nel 1540 fece un buon matrimonio sposando Francis Knollys, noto membro della corte di Enrico. Catherine divenne anche una delle amiche più intime della cugina Elisabetta I. Henry Carey, la cui paternità è stata oggetto di tante speculazioni, fu nominato Signore di Hunsdon durante il regno di Elisabetta I e di quest'ultima fu Lord Ciambellano.

Matrimoni e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Catherine Carey
Henry Carey

Maria Bolena contrasse due matrimoni e mise al mondo due figli certi.

Il 4 febbraio 1520 sposò William Carey (1495 - 22 giugno 1528). Dall'unione, o forse dal legame con Enrico VIII, nacquero:

Nel 1534 sposò in seconde nozze William Stafford (m. 5 maggio 1556). Sebbene non certo, da questo matrimonio potrebbe aver avuto altri due figli:

  • Edward Stafford (1535 - 1545)
  • Anna Stafford (n. 1536)

Letteratura, cinema e televisione[modifica | modifica wikitesto]

Il cinema e la letteratura e anche la televisione si sono occupati della storia di Maria Bolena, sebbene spesso orientati verso le vicende della ben più nota sorella Anna Bolena.

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Versioni romanzate del personaggio compaiono nei seguenti romanzi:

Tre sono invece i romanzi nei quali Maria svolge un ruolo da protagonista:

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Geoffrey Boleyn Geoffrey Boleyn  
 
Alice Bracton  
William Boleyn  
Anne Hoo Thomas Hoo, I barone Hoo  
 
Elizabeth Wychingham  
Thomas Boleyn, I conte del Wiltshire  
Thomas Butler, VII conte di Ormond James Butler, IV conte di Ormond  
 
Joan de Beauchamp  
Margaret Butler  
Anne Hankford Richard Hankford  
 
Anne Montacute  
Mary Boleyn  
John Howard, I duca di Norfolk Robert Howard  
 
Margaret de Mowbray  
Thomas Howard, II duca di Norfolk  
Katherine de Moleyns William de Moleyns  
 
Anne Whalesborough  
Elizabeth Howard  
Frederick Tilney Philip Tilney  
 
Isabel Thorpe  
Elizabeth Tilney  
Elizabeth Cheney Lawrence Cheney  
 
Elizabeth Cockayne  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maria Bolena, di Karen Harper per British Heritage
  2. ^ E. W. Ives, Anna Bolena, pag. 33 e nota 25, Oxford, 1986
  3. ^ Mary Anne Everett Wood (a cura di), Letters of Royal and Illustrious Ladies of a Great Britain, vol II, pag. 194, 1846

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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