Stelbel

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Stelbel
Logo
Logo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazione1973 a Rodano
Fondata daStelio Belletti
Sede principaleBergamo
ProdottiTelai per biciclette da corsa
Slogan«Telai originali dal 1973»
Sito webwww.stelbel.it

Stelbel (acronimo di Stelio Belletti) è un marchio italiano di telai per biciclette da corsa, creato nel 1973 da Stelio Belletti.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal secondo dopoguerra Stelio Belletti affianca il padre Antenore nell'officina di famiglia nel quartiere Ortica a Milano in via Giovanni Antonio Amadeo. L'attività era specializzata nel settore meccanico della costruzioni di telai e strutture in tubazioni metalliche. L'Officina Belletti durante gli anni 50 e 60 vanta collaborazioni di rilievo con importanti aziende italiane del settore aeronautico[1] e motociclistico[2] È fra le prime aziende in Italia a dotarsi di un macchinario per la saldatura TIG.

Fondazione del marchio[modifica | modifica wikitesto]

Stelio Belletti è da sempre grande appassionato di ciclismo e fin da ragazzo corre in squadre amatoriali locali. A partire dai primi anni 70[3], forte dell'esperienza maturata come saldatore e costruttore di telai per motociclette da corsa e fusoliere di aeroplani, si cimenta nella realizzazione di telai per bicicletta, unendo le tubazioni in acciaio con saldatura TIG, tecnica del tutto nuova per il settore ciclistico. Incoraggiato dal padre e dai risultati ottenuti, nella primavera del 1973 decise di fondare il marchio Stelbel, identificando così la propria produzione di telai per biciclette da competizione, separandola dall'attività dell'officina di famiglia. La sede produttiva era localizzata in provincia di Milano, nel paese di Rodano, frazione Lucino, Via Alessandro Manzoni 1.

Il primo brevetto Stelbel[modifica | modifica wikitesto]

Foto allegata alla documentazione originale del primo brevetto Stelbel - Modello Integrale
Stelio Belletti nel 1979

Sfruttando le conoscenze acquisite in campo meccanico come costruttore e saldatore, e l'esperienza in campo ciclistico da corridore, Stelio lavorò alla realizzazione di un modello di telaio per bicicletta da corsa che racchiudesse tutte le evoluzioni tecnologiche da lui sperimentate negli anni. Questo modello di telaio per ciclo, denominato “Integrale”, venne brevettato nel 1975.

Il titolo del brevetto recita: Telaio per bicicletta particolarmente da competizione con almeno parte dei tubi costituenti uniti direttamente fra loro per saldatura.[4]

La descrizione del brevetto illustra dettagliatamente come l'unione fra le tubazioni che costituiscono il telaio avvenga con tecnica di saldatura TIG ad elettrodo infusibile in tungsteno e atmosfera di gas Argon.

La vittoria ai mondiali di ciclismo del 1975[modifica | modifica wikitesto]

Nell'agosto del 1975, si sono disputati a Mettet e Yvoir, in Belgio, i campionati mondiali di ciclismo su strada. Per quell'occasione la nazionale polacca venne fornita con biciclette Stelbel[5] costruite appositamente per l'evento. Era l'esordio dei prodotti di Stelio Belletti in una competizione di livello internazionale.

Per la prova di cronometro a squadre, il telaista consegnò 6 telai (4 ufficiali più altri 2 di riserva), ed altri 6 telai per la prova di Corsa su strada in linea [6].

Correndo su telai Stelbel il quartetto polacco composto dai corridori Tadeusz Mytnik, Mieczysław Nowicki, Ryszard Szurkowski e Stanisław Szozda vinse la prova della cronometro a squadre ottenendo la medaglia d'oro.

La seconda metà degli anni 70[modifica | modifica wikitesto]

Forte dei risultati ottenuti, Stelio Belletti rinunciò completamente all'impegno in altri settori concentrandosi sulla sola costruzione di telai per bicicletta da competizione. In questi anni vennero realizzati telai sempre più evoluti e rifiniti, sia nella tecnica che nell'estetica. Venne particolarmente sviluppato il concetto di forcella con testa autocostruita[7], un segno distintivo della produzione Stelbel, che prevedeva la costruzione artigianale di quel particolare, senza l'ausilio di componenti prefabbricati.

Viene fatta risalire al 1979 la costruzione dei primi modelli chiamati Strada, che concludono l'epoca della serie di modelli chiamati “Integrale[8].

Gli anni 80[modifica | modifica wikitesto]

Modello "Punta dell'Est" in mostra allo stand Stelbel alla fiera del ciclo di Milano nel 1985
Tandem Stelbel

Negli anni 80 la richiesta per i prodotti Stelbel crebbe ulteriormente, nuovi modelli vennero aggiunti alla gamma e l'azienda assunse i primi dipendenti.

Venne dedicato un impegno particolare nella costruzione di telai destinati alle prove a cronometro, con l'utilizzo di soluzioni all'epoca ritenute aerodinamiche e di grande impatto estetico. Sono gli anni della generazione di modelli Dynamic (con caratteristiche aerodinamiche) e del modello sperimentale chiamato Punta dell’Est[9] che presentava una forma del telaio atipica per l'epoca[10].

Il modello Punta dell’Est è stato l'attrazione principale dell'esposizione Stelbel presenta alla fiera del ciclo di Milano del 1985.

Presso lo stand campeggiava lo slogan: "Stelbel” - Telai saldati Argon T.I.G. senza giunzioni.

Il classico disegno della forcella con testa autocostruita venne aggiornato più volte[11] nel corso di questa decade, ma rimase comunque uno dei segni più distintivi di tutta la produzione Stelbel.

Risalgono al 1983-1984 i primi esperimenti sulla costruzione di telai in acciaio inossidabile. Le tubazioni nei diametri e spessori adeguati per il settore ciclistico non erano disponibili sul mercato, e vennero pertanto realizzate su misura da una trafileria della provincia di Milano.

A partire dal 1983 viene adottata una numerazione seriale dei telai, 5 numeri consecutivi erano punzonati sotto la bussola del movimento centrale, dove i primi 2 numeri indicavano l'anno di costruzione[12][13].

Il numero seriale del telaio non va confuso con le misure principali del telaio, anch'esse punzonate sulla bussola del movimento centrale già a partire dalla metà degli anni 70[14].

La chiusura nel 1990[modifica | modifica wikitesto]

L'evoluzione dei modelli di telaio Stelbel è continuata senza sosta fino al 1990, arrivando a sperimentare la costruzione di telai in alluminio e producendo le prime mountain bike in Italia. In quell'anno, problemi di natura privata costrinsero Stelio Belletti alla chiusura dell'attività senza particolare preavviso.

La produzione[modifica | modifica wikitesto]

Modelli storici noti[modifica | modifica wikitesto]

Modello Intervallo di produzione
Integrale dal 1973 al 1980
Pista dal 1975 al 1990
Strada dal 1979 al 1990
Strada Super dal 1982 al 1990
Cronotime dal 1982 al 1985
Punta dell'Est dal 1983 al 1988
Dynamic dal 1983 al 1990[15]
Cronosquadra dal 1984 al 1990[16]
Inox dal 1983 al 1988[17]
Cross dal 1975 al 1990
Tandem dal 1977 al 1990[18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Stelio Belletti#Nel settore aeronautico
  2. ^ Stelio Belletti#Nel settore motociclistico
  3. ^ Stelio Belletti decise di cimentarsi nella costruzione di telai per biciclette dopo uno spiacevole inconveniente con una bicicletta da corsa acquistata da un rivenditore milanese. Il telaio di quella bicicletta, a detta di Stelio Belletti, risultava non equilibrato e non propriamente allineato. Dato che il rivenditore non era di quella stessa opinione, il Sig. Belletti decise di risolvere il problema costruendosi un telaio per proprio conto.
  4. ^ Fonte: Ufficio centrale brevetti - Pratica N° 166907
  5. ^ Il meccanico della nazionale polacca era originario di Gorgonzola(MI)
  6. ^ I telai da cronometro forniti alla squadra polacca nel 1975 per correre al campionato mondiale erano stati costruiti con tubazioni estremamente sottili e leggere appositamente per quella specialità. Stelio Belletti si raccomandò di non usare quei telai per la prova su strada in linea, che presentava un percorso più lungo ed accidentato rispetto alla prova a cronometro, infatti Belletti fornì altri 6 telai più robusti per quell'occasione. La squadra, ignorando le raccomandazioni, corse entrambe le prove con le biciclette da cronometro, in quanto stupiti della loro leggerezza, non pensando ad un rischio di rottura, che comunque non si verificò.
  7. ^ si tratta di una costruzione complessa, composta da diversi componenti ricavati da tubi o profilati in acciaio saldati fra loro con rinforzi opportuni
  8. ^ La principale differenza fra i modelli era data dalla saldatura dei forcellini posteriori, ma con eccezioni
  9. ^ Il nome del modello Punta dell’Est è ispirato al luogo di allenamento delle squadre vicine al marchio Stelbel specialiste in prove a cronometro degli anni 80. Durante quel periodo gli allenamenti si svolgevano frequentemente sui viali attorno all'idroscalo di Milano. La parte nord-est del lago artificiale era nota all'epoca come Punta dell'est, ed utilizzata dai ciclisti come punto di incontro.
  10. ^ il tubo orizzontale e verticale non si univano direttamente, ma tramite un elemento diagonale che reggeva la sella
  11. ^ classificato in 5 distinte generazioni
  12. ^ formato tipico "84 123"
  13. ^ esistono eccezioni in merito
  14. ^ Esempi di formato "55,5 54" - "55.5 X 54" - "555 54"
  15. ^ disponibile in diverse versioni. Strada, Cronometro, Pista, Pista inseguimento
  16. ^ disponibile in versione Cronometro e Pista
  17. ^ Le tubazioni possono variare in forma, spessore e diametro esterno
  18. ^ esistono diverse versioni

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]