GBR (rete televisiva)

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GBR
Logo dell'emittente
Logo dell'emittente
StatoBandiera dell'Italia Italia
Linguaitaliano
VersioniGBR (analogico)
(data di lancio: 1974)
GBR (satellite)
(data di lancio: 2002 (in digitale satellitare))
Data chiusura1996 (analogico)
2013 (in digitale satellitare)

GBR è stata un'emittente radiotelevisiva romana, che ebbe grande popolarità negli anni settanta. Nacque nel 1974 come radio e nel 1976 come televisione.

Storia

1974-1984: nascita e chiusura di GBR Radio ed affermazione di GBR TV

L'emittente GBR nacque per iniziativa dell'imprenditore Giovanni Del Piano, proprietario di una piccola catena di negozi di elettronica di Roma e degli impianti di ripetizione laziali della TV Svizzera, Telemontecarlo e TV Koper-Capodistria.

Il nome GBR (inizialmente Gi.Bi.R.) fu scelto come acronimo di Giovanni (il nome dell'imprenditore), Bianca (il nome della moglie) Radio; in seguito - dopo la separazione dalla moglie - Del Piano dirà che l'acronimo derivava dai colori del logo (un pellicano sullo sfondo di una bandiera tricolore verde, blu e rossa, in inglese Green - Blue - Red, che sono i colori delle linee che compongono lo schermo catodico RGB). Dopo un primo blocco dell'attività, dovuto all'intervento dell'autorità giudiziaria (allora la Rai deteneva il monopolio dell'etere), GBR riprese presto a trasmettere sulla frequenza 102.500 MHz. La sede era posta al settimo piano dell'Hotel Hilton di Roma, sulla collina di Monte Mario.

Dai suoi microfoni venivano trasmessi programmi di musica, intrattenimento e notizie con una impostazione nazional-popolare. Molte professionalità fecero le loro prime importanti esperienze nella fucina di GBR: non a caso il principale talent-scout dell'emittente - oltre alla star del genere Elia Jezzi - era Ugo Porcelli (in seguito autore televisivo Rai, padre insieme ad Enrico Ghezzi di Blob), principale consulente e collaboratore nello scoprire talenti di Renzo Arbore. Jezzi e Porcelli 'scoprirono' alcuni personaggi che, quasi tutti, si affermarono poi nello spettacolo, nella musica, nel giornalismo o in altri campi dell'espressione. Tra essi vanno segnalati: Gianni Ippoliti, Irene Gattinara, Federico Biagione e Antonello Baranta, che poi ebbero una brillante carriera radiofonica di intrattenitori RAI, Franco Alfano, che approderà in video al TG2, Elena Blasi, scomparsa presto dalle ribalte, Fernando Silori, che invece diventerà un medico e un imprenditore di successo, Milly Carlucci, Viviana Antonini, Stefania Mecchia, Mimma Nocelli, che parteciperanno anche all'avvio della GBR TV e, in seguito, diventeranno, soprattutto la Carlucci, star di fama nazionale.

L'emittente radiofonica nel 1980 tentò anche l'espansione a livello nazionale con il marchio GBR Antenna Italia, installando una rete che ne veicolava i programmi attraverso altre stazioni: Radio Grattacielo FM 90 MHz di Milano, Radio Monte Pizzorne FM 100 MHz di Lucca, Radio Express 2 FM 96 MHz di Bologna e Radio Antenna Capri FM 100 MHz a Napoli. Le radio affiliate, cosa inusuale per l'epoca, erano collegate via ponte radio e quindi in diretta (attraverso le sottoportanti della rete televisiva TVS Express - Elefante di Guelfo Marcucci, imprenditore toscano attivo soprattutto nel campo degli emoderivati che di Del Piano divenne socio). Il progetto tuttavia non ebbe successo (anche in considerazione del fatto che eccedere dall'ambito locale con trasmissioni in diretta era del tutto illegale, stante il contenuto della sentenza 202/1976 della Corte Costituzionale che legittimava ad operare in regime di concorrenza RAI solo su scala areale) e fu presto accantonato con l'ampia risonanza avuta dalla televisione del gruppo. Sul finire degli anni settanta, mentre la tv cresceva a dismisura, l'immagine della radio progressivamente si appannava, fino a ridurre la stazione a testa di ponte per lo sbarco a Roma della milanese Radio 105 (di cui GBR trasmetteva durante la giornata diversi programmi preregistrati) e a concludere poco dopo la propria avventura con la cessione della frequenza romana (102,5 MHz a Monte Mario) a Radio Radicale, che la esercisce tuttora (a 102,4 MHz).

Caso Moro

Il telegiornale di GBR, chiamato Video Giornale si è più volte distinto per competitività e professionalità, sotto la direzione di Franco Alfano negli anni settanta ed Osman Mancini negli anni ottanta e nei primi anni novanta. Il pubblico ricorda i servizi in esterna, molti ad effetto, per degli avvenimenti di cronaca romana, dove a volte non riusciva la televisione nazionale, ad esempio l'intervista a dei rapinatori appena arrestati.

Il 9 maggio 1978 il Video Giornale di GBR mise a segno uno scoop storico: le prime immagini del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, riprese utilizzando le finestre di una casa religiosa che si trova su via delle Botteghe Oscure, proprio in corrispondenza della Renault 4 rossa posta in via Caetani, e le quali furono acquistate dalla RAI in usufrutto con la condizione che fossero diffuse con il logo dell'emittente romana ben evidente sullo schermo.

1984-1993: la grande stagione di GBR

Nel 1984, GBR venne acquistata dalla Roma CineTV; gli studi si trasferirono negli stabilimenti di via Panama 11, nel quartiere Parioli. L'attrice e conduttrice Ania Pieroni, all'epoca molto vicina a Bettino Craxi, venne incaricata di dirigere la rete e, a dispetto delle attese di molti, si dimostrò una manager capace ed intraprendente dando al canale televisivo un'impronta nazional-popolare con film, telefilm, cartoni animati ma anche programmi d'intrattenimento, d'informazione e sportivi prodotti in proprio; GBR diventò in quel periodo l'emittente televisiva più seguita del Lazio, seconda solo ai grandi canali nazionali. Come direttore dei programmi venne nominato Pierardo Davini, mentre il responsabile dell'informazione era divenuto Osman Mancini che diede al notiziario della rete un'impronta marcatamente "craxiana". Nel marzo del 1988 GBR entrò nel consorzio televisivo nazionale Cinquestelle divenendo presto capofila della syndication.

1993-1999: la crisi

Tutto crollò in coincidenza di Mani pulite: GBR entrò infatti in crisi nell'annata 1993-1994. Nel 1995, dopo un periodo assai critico nel quale si registrano diverse giornate di sciopero con interruzione totale delle trasmissioni e il naufragio delle trattative per l'acquisizione da parte della potentissima emittente messicana Televisa, GBR lasciò il circuito Cinquestelle di cui era una capofila per riprendere una programmazione in proprio, gestita dall'imprenditore uruguagio Gustavo Spangenberg.

In questo periodo fu trasmesso in prima tv italiana il cartone animato giapponese di Rumiko Takahashi Ranma ½ (versione censurata) e fu trasmessa, con cadenza settimanale, la trasmissione WWF Superstars, appena sfrattata da Italia 1. Dagli Stati Uniti giunse anche la trasmissione religiosa Per Lodare te importata in Italia dal network Trinity Broadcasting Network Europe.

Nella trasmissione calcistica Domenica Tutto Goal, partito per il network rivale Super 3 col conduttore Eolo Capacci, esordirono come presentatori Marco Liorni e Cristina Bianchino. In questo periodo l'emittente raccolse un po' di successo con la trasmissione delle partite di calcio sudamericano curate e distribuite in esclusiva in tutta Italia: Futbol Argentino, Campeonato Carioca e Futbol Uruguayo, uniche alternative a Latin Futbol trasmesso allora dalla criptata Tele+2. Queste tre trasmissioni erano condotte da Massimiliano Arrichiello, giornalista sportivo dell'emittente (nonché voce di molti suoi spot pubblicitari) e conduttore del suo Video Giornale, notoriamente appassionato di futbol (curerà una trasmissione simile anche per il gruppo Europa Tv), telecronista all'epoca su GBR delle partite della Lazio in Serie A, che venivano ritrasmesse integralmente in differita serale.

Nel 1996 la televisione romana venne dichiarata fallita[1] e per un certo periodo il segnale scompare, nonostante speculazioni circa un possibile acquisto sia da parte dei presidenti di Roma e Lazio di allora, Franco Sensi e Sergio Cragnotti, sia di una fantomatica cordata capeggiata da Francesco Di Stefano, già editore di un'altra storica emittente romana, TVR Voxson (capofila della famosa syndication nazionale Italia 7). Ancora oggi molte delle frequenze appartenute a GBR in Umbria, Lazio e Toscana risultano non assegnate.

Nel settembre 1997 un'emittente con l'acronimo G.B.R. riapparve nell'etere romano. Non era però il marchio storico ma uno completamente diverso (il cui logo subisce una miriade di modifiche): fatto sta che l'acronimo significava Global Broadcasting Releases. A capo della nuova emittente c'era il gruppo di Europa Tv, da cui dipendevano anche la reincarnazione di Telesimpaty ed Europa 2.

La nuova tv vivacchiò nell'etere capitolino senza sussulti affiancata anche da una seconda rete, GBR 2, gravitando nell'orbita della syndication nazionale Supersix, finché nel 2002 il vero marchio GBR fu acquistato dal gruppo Caltagirone (già proprietario di due famose emittenti romane, T9 e Teleroma 56) e le false GBR furono costrette per ingiunzione legale ad assumere i marchi Canale Zero e Supernova Tv, che detengono tuttora. Va detto che Supernova Tv occupa un canale, il 47 UHF, detenuto proprio dalla storica GBR (sull'altra frequenza della vecchia GBR, 33 UHF, oggi opera invece l'emittente partenopea Tele A+).

Anni 2000

Nell'aprile del 2002 un tuffo al cuore per gli spettatori di Teleroma 56: in alto a sinistra dei teleschermi arrivò anche il marchio originale a tre colori di GBR, ex grande rivale. Il marchio GBR, più tardi, venne trasferito via satellite per riformare una propria TV: GBR Sat, che raccoglie il meglio dei palinsesti delle altre due TV della Caltagirone S.p.A.: Teleroma 56 e T9. Il 24 dicembre 2013 il canale ha cessato le trasmissioni per motivi contrattuali.

Note

  1. ^ Archivio Corriere della Sera, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 3 gennaio 2018.

Voci correlate

Collegamenti esterni