Poldo Bendandi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
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Studente di [[agraria]] all'università di [[Bologna]] in epoca imprecisata abbandona gli studi e si trasferisce a [[Roma]], dove per molti anni gestisce un ristorante nella zona di piazza del Popolo. Alto, corpulento oltre i 130 chili, col viso rovinato dal [[vaiolo]] contratto da bambino e con un abbigliamento e una capigliatura oltremodo particolari, nel [[1964]] viene notato dal regista [[Louis Malle]], che pochi mesi dopo, alla ricerca di un forzuto da circo per la parte di Werther in [[Viva Maria! (film)|Viva Maria]], chiede al suo aiuto regista di volere un tipo come quello visto a [[Roma]]. Su indicazione di quest'ultimo si convince a ingaggiare proprio Bendandi, che inizia da allora una proficua carriera da caratterista che, affiancata a quella di ristoratore, gli vale il soprannome "''ost-attore''". Tornato in [[Italia]], infatti, il suo volto particolare inizia ad essere familiare al pubblico grazie alla partecipazione in tre film di [[Franco e Ciccio]], in particolare il ruolo del [[mancino]] ne [[I due pericoli pubblici]] (uno dei pochi da comprimario della sua carriera) e ad una lunga serie di [[western]] all'italiana.
Studente di [[agraria]] all'università di [[Bologna]] in epoca imprecisata abbandona gli studi e si trasferisce a [[Roma]], dove per molti anni gestisce un ristorante nella zona di piazza del Popolo. Alto, corpulento oltre i 130 chili, col viso rovinato dal [[vaiolo]] contratto da bambino e con un abbigliamento e una capigliatura oltremodo particolari, nel [[1964]] viene notato dal regista [[Louis Malle]], che pochi mesi dopo, alla ricerca di un forzuto da circo per la parte di Werther in [[Viva Maria! (film)|Viva Maria]], dice al suo aiuto regista di volere un tipo come quello visto a [[Roma]]. Su indicazione di quest'ultimo si convince a ingaggiare proprio Bendandi, che inizia da allora una proficua carriera da caratterista che, affiancata a quella di ristoratore, gli vale il soprannome "''ost-attore''". Tornato in [[Italia]], infatti, il suo volto particolare inizia ad essere familiare al pubblico grazie alla partecipazione in tre film di [[Franco e Ciccio]], in particolare il ruolo del [[mancino]] ne [[I due pericoli pubblici]] (uno dei pochi da comprimario della sua carriera) e ad una lunga serie di [[western]] all'italiana.


Sposato con un'avvocatessa, con la quale ha provato a competere iscrivendosi all'università di [[Urbino]] senza completare gli studi in [[giurisprudenza]], ha avuto due figli, Maria Clelia (1951) e Giulio (1955).
Sposato con un'avvocatessa, con la quale ha provato a competere iscrivendosi all'università di [[Urbino]] senza completare gli studi in [[giurisprudenza]], ha avuto due figli, Maria Clelia (1951) e Giulio (1955).


== Filmografia ==
== Filmografia ==

Versione delle 10:24, 30 gen 2016

Leopoldo Bendandi

Leopoldo Bendandi detto Poldo (Ravenna, 8 giugno 1920 – ...) è stato un attore italiano.

Biografia

Studente di agraria all'università di Bologna in epoca imprecisata abbandona gli studi e si trasferisce a Roma, dove per molti anni gestisce un ristorante nella zona di piazza del Popolo. Alto, corpulento oltre i 130 chili, col viso rovinato dal vaiolo contratto da bambino e con un abbigliamento e una capigliatura oltremodo particolari, nel 1964 viene notato dal regista Louis Malle, che pochi mesi dopo, alla ricerca di un forzuto da circo per la parte di Werther in Viva Maria, dice al suo aiuto regista di volere un tipo come quello visto a Roma. Su indicazione di quest'ultimo si convince a ingaggiare proprio Bendandi, che inizia da allora una proficua carriera da caratterista che, affiancata a quella di ristoratore, gli vale il soprannome "ost-attore". Tornato in Italia, infatti, il suo volto particolare inizia ad essere familiare al pubblico grazie alla partecipazione in tre film di Franco e Ciccio, in particolare il ruolo del mancino ne I due pericoli pubblici (uno dei pochi da comprimario della sua carriera) e ad una lunga serie di western all'italiana.

Sposato con un'avvocatessa, con la quale ha provato a competere iscrivendosi all'università di Urbino senza completare gli studi in giurisprudenza, ha avuto due figli, Maria Clelia (1951) e Giulio (1955).

Filmografia

Televisione

Bibliografia

Collegamenti esterni