Flaminio (Roma): differenze tra le versioni

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Nei decenni successivi l'articolato sistema di residenze, impianti e attrezzature sorto nel settore orientale dell'ansa del Tevere si consolida con ulteriori piccoli interventi. Le opere di [[Adalberto Libera|Libera]], [[Vittorio Cafiero|Cafiero]], [[Luigi Walter Moretti|Moretti]], [[Vincenzo Monaco|Monaco]], [[Amedeo Luccichenti|Luccichenti]], [[Annibale Vitellozzi|Vitellozzi]] e [[Pier Luigi Nervi|Nervi]] formano così un insieme omogeneo, un manifesto complesso, articolato e riconoscibile del linguaggio architettonico e delle forme contemporanee. Tuttavia è con l'avvio del concorso per il nuovo [[Auditorium Parco della Musica|Auditorium]], nel [[1994]], che il quartiere Flaminio affronta una terza fase di riqualificazione urbana di grande respiro. Una fase che si svilupperà per quasi un decennio, quando la realizzazione del progetto di [[Renzo Piano]], con i suoi insoliti volumi zoomorfi, porterà nell'area nuove funzioni e qualità urbane.
Nei decenni successivi l'articolato sistema di residenze, impianti e attrezzature sorto nel settore orientale dell'ansa del Tevere si consolida con ulteriori piccoli interventi. Le opere di [[Adalberto Libera|Libera]], [[Vittorio Cafiero|Cafiero]], [[Luigi Walter Moretti|Moretti]], [[Vincenzo Monaco|Monaco]], [[Amedeo Luccichenti|Luccichenti]], [[Annibale Vitellozzi|Vitellozzi]] e [[Pier Luigi Nervi|Nervi]] formano così un insieme omogeneo, un manifesto complesso, articolato e riconoscibile del linguaggio architettonico e delle forme contemporanee. Tuttavia è con l'avvio del concorso per il nuovo [[Auditorium Parco della Musica|Auditorium]], nel [[1994]], che il quartiere Flaminio affronta una terza fase di riqualificazione urbana di grande respiro. Una fase che si svilupperà per quasi un decennio, quando la realizzazione del progetto di [[Renzo Piano]], con i suoi insoliti volumi zoomorfi, porterà nell'area nuove funzioni e qualità urbane.


==Stemma==
===Stemma===
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Versione delle 16:28, 28 set 2009

Q. I Flaminio
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lazio
Provincia  Roma
CittàFile:Comuneroma.png Roma
CircoscrizioneMunicipio II
Data istituzione20 agosto 1921
Codice201
Superficie1,1 877 km²
Abitanti13,018[1] ab.
DensitàErrore nell'espressione: carattere di punteggiatura "" non riconosciuto ab./km²
Mappa dei quartieri di
Mappa dei quartieri di

Coordinate: 41°55′34.7″N 12°28′09.72″E / 41.926306°N 12.469367°E41.926306; 12.469367

Flaminio è il nome del primo quartiere di Roma, indicato con Q.I.

Il toponimo indica anche la zona urbanistica 2c del II Municipio. Popolazione della zona urbanistica: 12.692[1] abitanti.

Prende il nome dalla via Flaminia.

Confini

Si trova nell'area nord della città, a ridosso delle Mura Aureliane e del fiume Tevere. Rientra interamente nel territorio amministrato dal municipio II del Comune.

Il quartiere confina:

Storia

Palazzetto di Paolo IV e fontana lungo Via Flaminia

Il Flaminio è fra i primi 15 quartieri nati nel 1911, ufficialmente istituiti nel 1921. Negli anni si è accresciuto il prestigio di questo quartiere, che è diventato una sorta di contenitore culturale, grazie ai numerosi musei, teatri e centri multifunzionali (come l'Auditorium). È considerata una delle zone più chic ed intellettuali di Roma. Negli ultimi anni il valore degli immobili è aumentato a tal punto da parificare la zona al centro storico.

Fino alla fine del XIX secolo il lungo rettilineo di via Flaminia raggiungeva l'antico ponte Milvio attraverso una piatta distesa di campi periodicamente allagati dalle piene del fiume, che rendevano poco favorevole l'insediamento nell'area.
È in questa situazione di territorio vergine che nel 1905 la Società Automobili Roma individua l'area dell'ansa del Tevere come luogo idoneo per la localizzazione dei suoi stabilimenti e impianti di produzione industriale. Gli anni successivi vedono il completamento e il consolidamento dell'insediamento industriale, mentre si compie la prima sostanziale trasformazione e urbanizzazione dell'intera area, tra il fiume e le pendici della collina dei Parioli. Nascono i primi complessi di edilizia pubblica e iniziano a prendere corpo i primi tracciati stradali che disegnano l'ansa del fiume. Con l'Esposizione Internazionale del 1911 l'area definisce il suo carattere prevalente, ancora attuale, di polo culturale, per l'intrattenimento sportivo e il tempo libero: vengono realizzati l'Ippodromo dei Parioli, lo Stadio Nazionale, le diverse sedi espositive di Valle Giulia, con la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e i padiglioni stranieri.

L'inizio del primo conflitto mondiale cambia il destino dell'area industriale, riconvertendola a usi militari. Il grande stabilimento Società Automobili Roma viene trasformato nella Reale Fabbrica di Armi, ospitando le caserme e le officine, edifici minuti a tipologia essenziale e caratteri architettonici lineari. Dopo la pausa del secondo conflitto mondiale, l'assegnazione a Roma dei Giochi Olimpici del 1960 apre una nuova fase di profonda trasformazione urbana dell'area. La costruzione del Villaggio Olimpico, gli impianti sportivi – Palazzetto dello Sport e Stadio Flaminio – e le sedi delle Federazioni riconfermano la vocazione sportiva che l'area aveva avuto fin dall'inizio del secolo.

Nei decenni successivi l'articolato sistema di residenze, impianti e attrezzature sorto nel settore orientale dell'ansa del Tevere si consolida con ulteriori piccoli interventi. Le opere di Libera, Cafiero, Moretti, Monaco, Luccichenti, Vitellozzi e Nervi formano così un insieme omogeneo, un manifesto complesso, articolato e riconoscibile del linguaggio architettonico e delle forme contemporanee. Tuttavia è con l'avvio del concorso per il nuovo Auditorium, nel 1994, che il quartiere Flaminio affronta una terza fase di riqualificazione urbana di grande respiro. Una fase che si svilupperà per quasi un decennio, quando la realizzazione del progetto di Renzo Piano, con i suoi insoliti volumi zoomorfi, porterà nell'area nuove funzioni e qualità urbane.

Stemma

D'azzurro al pileo del flamine d'argento ornato d'oro.[6]

Piazze e vie

  • via Flaminia
  • lungotevere Thaon di Revel
  • lungotevere Flaminio
  • lungotevere delle Navi
  • lungotevere Arnaldo da Brescia
  • piazzale Flaminio
  • piazza Mancini
  • viale del Vignola

Costruzioni

Luoghi d'interesse

Edifici pubblici

Edifici di culto

Impianti sportivi

  • Stadio Flaminio
  • Circoli di canottaggio sul Tevere
  • Impianti di piazza Mancini

Teatri

Monumenti

Musei

Ponti

Collegamenti

È raggiungibile dalla stazione Flaminio - Piazza del Popolo.

La linea tramviaria "2" attraversa il quartiere da sud a nord, da Porta del Popolo a Ponte Milvio e a piazza Mancini; il percorso è tutto all'interno del quartiere.

Note

  1. ^ a b Comune di Roma, iscritti in anagrafe al 31-12-2006. Dato provvisorio in quanto non ancora confrontato con quello censuario
  2. ^ Separato dal fiume Tevere, da Ponte Matteotti fino a Ponte Milvio
  3. ^ Separato da via Flaminia, dal fiume Tevere (Ponte Milvio) a viale Maresciallo Pilsudski
  4. ^ Separato dalla via Flaminia, da viale Maresciallo Pilsudski a piazzale Flaminio (Porta del Popolo)
  5. ^ Separato dalle Mura Aureliane (via Luisa di Savoia), da piazzale Flaminio (Porta del Popolo) al fiume Tevere (Ponte Matteotti)
  6. ^ Insegne e stemmi…, pag. 192

Bibliografia

  • Giorgio Carpaneto, AA.VV, I quartieri di Roma, Roma, Newton & Compton, 1997, ISBN 978-88-818-3639-0.
  • Alberto Manodori in: G. Carpaneto, C. Cerchiai, et al.: I quartieri di Roma, Newton Compton editori, Roma 20062
  • Alessandra Vittorini (a cura di): Dalle armi alle arti. Trasformazioni e nuove funzioni urbane nel quartiere flaminio, Gangemi 2004.
  • Carlo Pietrangeli, Insegne e stemmi dei rioni di Roma in «Capitolium», n. 6, 1953 (XXVIII)

Altri progetti

Collegamenti esterni

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