Tyrimnus leucographus: differenze tra le versioni

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==Descrizione==
==Descrizione==
Questa pianta può raggiungere un'altezza di 2 – 10&nbsp;dm. La forma biologica è [[Sistema Raunkiær#Terofite|terofita scaposa]] (T scap), ossia in generale sono piante [[Erba (botanica)|erbacee]] che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo [[Pianta annuale|annuali]], superano la stagione avversa sotto forma di [[seme]] e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. È una pianta più omeno spinosa sia sulle foglie che nel fusto. Tutta la pianta è bianco-ragnatelosa.<ref name=Pign>{{cita|Pignatti 1982|Vol. 2 - pag. 164}}.</ref><ref>{{cita|Pignatti 1982|vol.3 pag.1}}</ref><ref>{{cita|Strasburger 2007|pag. 860}}</ref><ref>{{cita|Judd 2007|pag.517}}</ref><ref name=KJ/><ref name=FS/><ref name=HERR/>
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===Radici===
===Radici===
Le [[Radice (botanica)|radici]] sono di tipo secondario.
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==Sistematica==
==Sistematica==
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===Filogenesi===
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Il gruppo "Carduus-Cirsium Group" comprende i seguenti generi:
Il gruppo "Carduus-Cirsium Group" comprende i seguenti generi:

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Come leggere il tassobox
Tyrimnus leucographus
Il capolino
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Carduoideae
Tribù Cardueae
Sottotribù Carduinae
Genere Tyrimnus
(Cass.) Bosc, 1819
Specie T. leucographus
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cardueae
Sottotribù Carduinae
Genere Tyrimnus
(Cass.) Bosc, 1819
Specie T. leucographus
Nomenclatura binomiale
Tyrimnus leucographus
(L.) Cass., 1828
Specie

Il cardo variegato (nome scientifico Tyrimnus leucographus (L.) Cass.) è una pianta erbacea spinosa e perenne, appartenente alla famiglia delle Asteraceae. È anche l'unica specie del genere Tyrimnus (Cass.) Bosc, 1819.[1][2][3]

Descrizione

Questa pianta può raggiungere un'altezza di 2 – 10 dm. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. È una pianta più omeno spinosa sia sulle foglie che nel fusto. Tutta la pianta è bianco-ragnatelosa.[4][5][6][7][8][9][10]

Radici

Le radici sono di tipo secondario.

Fusto

La parte aerea del fusto è eretta e alato-spinosa nella parte bassa (le spine sono robuste). La parte terminale è lungamente nuda e cilindrica.

Foglie

Le foglie sono lungamente decorrenti e spinose. La forma è pennatopartita (dimensioni: larghezza 2 – 4 cm; lunghezza 8 – 20 cm). La parte adassiale è variegata di bianco.

Infiorescenza

Le infiorescenze sono formate da capolini (diametro di 1,5 - 2,5 cm) isolati su lunghi peduncoli nudi. I fiori sono racchiusi in un involucro piriforme formato da diverse squame (o brattee) lesiniformi terminanti terminanti con una debole spina. All'interno dell'involucro un ricettacolo fa da base ai fiori tubulosi. I fiori periferici sono sterili; talvolta sono assenti.

Fiore

I fiori del capolino sono tutti tubulosi (il tipo ligulato, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono inoltre ermafroditi, tetraciclici (a 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi).

  • /x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti al minimo (una coroncina di scaglie).
  • Corolla: il colore della corolla è purpureo o bianco.
  • Androceo: gli stami sono 5 ed hanno dei filamenti concresciuti. Le antere sono caudate alla base.
  • Gineceo l'ovario è infero; gli stigmi sono glabri (hanno un ciuffo di peli solo all'apice dello stilo che sporge rispetto alla corolla). La superficie stigmatica è posta all'interno degli stigmi.[12]
  • Fioritura: da maggio a luglio.

Frutti

I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio è obovoide-compressa con 2 - 4 rigonfiamenti ellittici callosi su entrambi i lati. All'apice gli acheni hanno una coroncina emisferica. La superficie è liscia e glabra. Il pappo, lungo quasi quanto la corolla, è formato da setole (o peli) piumosi; il colore è bianco o bianco-giallastro.

Riproduzione

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Steno Mediterraneo.
  • Distribuzione: in Italia questa specie è rara ed è presente al centro e al sud (Sicilia esclusa). Altrove è presente nell'areale del Mediterraneo.[2]
  • Habitat: l'habitat tipico per questa specie sono gli incolti e i ruderi.
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1200 m s.l.m..

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[13] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti).[14] La sottofamiglia Carduoideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Cardueae è una delle 4 tribù della sottofamiglia. La tribù Cardueae a sua volta è suddivisa in 12 sottotribù (la sottotribù Carduinae è una di queste).[2][8][9][10][15]

Filogenesi

Il genere di questa voce è inserito nel gruppo tassonomico della sottotribù Carduinae. In precedenza provvisoriamente era inserito nel gruppo tassonomico informale "Carduus-Cirsium Group".[9] La posizione filogenetica di questo genere nell'ambito della sottotribù, è abbastanza centrale vicina al genere Carduus.[10][15][16]

Il gruppo "Carduus-Cirsium Group" comprende i seguenti generi:

Questo gruppo, comprendente specie distribuite soprattutto nella regione mediterranea, è caratterizzato da piante erbacee spinose (raramente senza spine) a ciclo biologico annuale, bienne e perenne. Le foglie sono decorrenti e spesso i fusti sono alati. I capolini sono caratterizzati da fiori omogamici (raramente quelli esterni sono sterili). Il colore delle corolle è generalmente porpora, ma anche giallo o bianco (meno spesso giallo). Le antere hanno delle corte code con filamenti papillosi. I frutti acheni hanno una superficie liscia e sono strettamente ob-ovoidi, ob-lunghi o orbicolati.[8]

Il numero cromosomico di questa specie è: 2n = 34.[8]

Sinonimi

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[2]

  • Acarna leucographa (L.) Hill
  • Carduus leucographus L.
  • Cirsium maculatum Lam.
  • Cnicus leucographus (L.) Roth

Note

  1. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'8 febbraio 2021.
  3. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'8 febbraio 2021.
  4. ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 164.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  6. ^ Strasburger 2007, pag. 860
  7. ^ Judd 2007, pag.517
  8. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 133.
  9. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 300.
  10. ^ a b c Herrando et al. 2019
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Judd 2007, pag. 523.
  13. ^ Judd 2007, pag. 520.
  14. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  15. ^ a b Barres et al. 2013.
  16. ^ Ackerfield et al. 2020.

Bibliografia

Altri progetti

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