Giacomo Vaciago: differenze tra le versioni

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Dopo aver vinto una [[borsa di studio]] per il [[Collegio Augustinianum]], nel [[1964]] si laurea in economia e commercio presso l'[[Università Cattolica del Sacro Cuore|Università Cattolica di Milano]] e nel [[1968]] consegue il "Master of Philosophy" in Economia all'[[Università di Oxford]]. Tra il [[1970]] e il [[1989]] è prima [[professore incaricato]] e successivamente ordinario di [[Economia Politica]] presso l'[[Università di Ancona]], ricoprendo per diversi anni il ruolo di direttore dell'istituto di economia. In seguito è diventato ordinario di [[politica economica]] e direttore dell'istituto di economia e finanza dell'Università Cattolica di Milano. Nel dicembre [[2016]] viene nominato professore emerito, sempre all'Università Cattolica di Milano dove ha continuato ad insegnare "economia monetaria". Vaciago era tra i fondatori di ''Ref Ricerche'', di cui era presidente dal [[2013]]. Dal [[1983]] era editorialista de ''[[Il Sole 24 Ore]]''. Dal [[1987]] al 1989 è consigliere economico del [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana|Ministro del tesoro]], dal [[1992]] al [[1993]] consigliere del [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]], dal gennaio [[2003]] al marzo [[2005]] è consigliere scientifico del [[Ministero per i Beni e le Attività Culturali]]. Dal 1983 al [[1991]] è "presidente di [[Citinvest]]". Dal [[1985]] al 1989 è direttore del "Progetto Finalizzato Economia" del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]]. Nel 1985 è ''visiting scholar'' alla [[Federal Reserve|FED]] di [[Washington]]. Nel 1992 è ''visiting fellow'' a [[Christ Church (Oxford)|Christ Church]], [[Oxford]]. Nel 1994 entra nella politica attiva.
Dopo aver vinto una [[borsa di studio]] per il [[Collegio Augustinianum]], nel [[1964]] si laurea in economia e commercio presso l'[[Università Cattolica del Sacro Cuore|Università Cattolica di Milano]] e nel [[1968]] consegue il "Master of Philosophy" in Economia all'[[Università di Oxford]]. Tra il [[1970]] e il [[1989]] è prima [[professore incaricato]] e successivamente ordinario di [[Economia Politica]] presso l'[[Università di Ancona]], ricoprendo per diversi anni il ruolo di direttore dell'istituto di economia. In seguito è diventato ordinario di [[politica economica]] e direttore dell'istituto di economia e finanza dell'Università Cattolica di Milano. Nel dicembre [[2016]] viene nominato professore emerito, sempre all'Università Cattolica di Milano dove ha continuato ad insegnare "economia monetaria". Vaciago era tra i fondatori di ''Ref Ricerche'', di cui era presidente dal [[2013]]. Dal [[1983]] era editorialista de ''[[Il Sole 24 Ore]]''. Dal [[1987]] al 1989 è consigliere economico del [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana|Ministro del tesoro]], dal [[1992]] al [[1993]] consigliere del [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]], dal gennaio [[2003]] al marzo [[2005]] è consigliere scientifico del [[Ministero per i Beni e le Attività Culturali]]. Dal 1983 al [[1991]] è "presidente di [[Citinvest]]". Dal [[1985]] al 1989 è direttore del "Progetto Finalizzato Economia" del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]]. Nel 1985 è ''visiting scholar'' alla [[Federal Reserve|FED]] di [[Washington]]. Nel 1992 è ''visiting fellow'' a [[Christ Church (Oxford)|Christ Church]], [[Oxford]]. Nel 1994 entra nella politica attiva.


Tra il 1994 e il 1998 è sindaco di [[Piacenza]] a capo di una coalizione di centrosinistra.<ref name=ns /><ref name=politica /><ref>Carlo Brambilla, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/05/15/piacenza-la-sinistra-ricomincia-dal-centro.html Piacenza, la sinistra ricomincia dal centro]'', ''la Repubblica'', 15 maggio 1994</ref> Nel 1998 decide di non ricandidarsi per un secondo (e ultimo) mandato consecutivo perché il 18 aprile<ref name=dim/> decide di dimettersi abbandonando il Comune a meno di due mesi dalle elezioni (danneggiando così la sua coalizione) a causa di una "durissima sconfitta" (così la definì Vaciago in una intervista<ref name=dim/> rilasciata il 25 marzo [[2015]]) della giunta da lui guidata contro il [[TAR]] "nell'indifferenza generale" (così sostiene Vaciago nell'intervista già citata)<ref name=dim/> e quindi in attesa delle [[Elezioni amministrative in Italia del 1998#Piacenza|elezioni (poi vinte)]] da [[Gianguido Guidotti]] per il [[Centro-destra in Italia|centrodestra]]) il Comune di Piacenza è stato guidato dal suo Vice Sindaco [[Vittorio Anelli]]. Dal [[2007]] al [[2012]] è stato [[consigliere comunale]], sempre nell'area del centrosinistra<ref>[http://piacenza.corriere.it/rappresentanti/vaciago-giacomo.shtml?id=346910 Giacomo Vaciago], ''Corriere della Sera''</ref> e anche questa volta i rapporti con la coalizione si fanno tesi a causa di alcuni scontri tra Vaciago e il Sindaco a quel tempo in carica, cioè [[Roberto Reggi]] (a quel tempo al suo secondo e ultimo mandato consecutivo) e notare che Reggi dal 1994 al 1998 era stato uno dei suoi Assessori, precisamente l'Assessore alle politiche sociali ed abitative: nel 2012 Vaciago non si ricandida a consigliere proprio a causa degli scontri con Reggi.
Tra il 1994 e il 1998 è sindaco di [[Piacenza]] a capo di una coalizione di centrosinistra.<ref name=ns /><ref name=politica /><ref>Carlo Brambilla, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/05/15/piacenza-la-sinistra-ricomincia-dal-centro.html Piacenza, la sinistra ricomincia dal centro]'', ''la Repubblica'', 15 maggio 1994</ref> Nel 1998 decide di non ricandidarsi per un secondo (e ultimo) mandato consecutivo perché il 18 aprile<ref name=dim/> decide di dimettersi abbandonando il Comune a meno di due mesi dalle elezioni (danneggiando così la sua coalizione) a causa di una "durissima sconfitta" (così la definì Vaciago in una intervista<ref name=dim/> rilasciata il 25 marzo [[2015]]) della giunta da lui guidata contro il [[TAR]] "nell'indifferenza generale" (così sostiene Vaciago nell'intervista già citata)<ref name=dim/>. Dal [[2007]] al [[2012]] è stato [[consigliere comunale]], sempre nell'area del centrosinistra<ref>[http://piacenza.corriere.it/rappresentanti/vaciago-giacomo.shtml?id=346910 Giacomo Vaciago], ''Corriere della Sera''</ref>.


Nel gennaio [[2014]]<ref name=prim>[http://www.piacenza24.eu/55329-operazione-da-prima-repubblica-gli-ex-sindaci-stroncano-il-rimpasto-di-dosi/]</ref> durante la polemica a proposito del rimpasto della giunta comunale guidata da [[Paolo Dosi]] (PD) gli ex [[Sindaci di Piacenza]] [[Stefano Pareti]] ([[Partito Socialista Italiano]], in carica dal [[1980]] al 1985), [[Franco Benaglia]] (Partito Socialista Italiano, in carica dal [[1990]] al 1992), [[Anna Braghieri]] ([[Democrazia Cristiana]], in carica dal 1992 al 1993) e Gianguido Guidotti (indipendente di centrodestra sostenuto dal [[Polo per le Libertà]], in carica dal 1998 al [[2008]]) insieme a Vaciago si sono tutti schierati<ref name=prim/> contro il Sindaco a quel tempo in carica [[Paolo Dosi]] (un evento mai accaduto prima secondo la stampa locale piacentina)<ref name=prim/> perché secondo tutti gli ex Sindaci citati il rimpasto effettuato da Dosi (con le relative polemiche che hanno spaccato la sua maggioranza di centrosinistra e infiammato tutte le opposizioni)<ref>{{Cita web |url=http://www.piacenzasera.it/app/document-detail.jsp?id_prodotto=44378 |titolo=Copia archiviata |accesso=16 luglio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171012100600/http://www.piacenzasera.it/app/document-detail.jsp?id_prodotto=44378 |dataarchivio=12 ottobre 2017 |urlmorto=sì }}</ref> è «peggio della [[Prima Repubblica (Italia)|Prima Repubblica]]»<ref name=prim/> e nel dicembre 2016 Dosi, anche a causa di questa controversia, ha annunciato il proprio ritiro dalla politica attiva rinunciando a ricandidarsi come Sindaco per ottenere un secondo (e ultimo) mandato.<ref>[http://www.ilpiacenza.it/blog/uccellacci-e-uccellini/dosi-lascia-come-hollande.html]</ref><ref>[http://www.piacenza24.eu/paolo-dosi-lascia-la-politica-per-e-una-pagina-chiusa-ora-mi-dedichero-alla-famiglia/]</ref>
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Versione delle 16:34, 7 giu 2023

Giacomo Vaciago
Giacomo Vaciago al Festival dell'Economia di Trento.

Sindaco di Piacenza
Durata mandato28 giugno 1994 –
18 aprile 1998[1]
PredecessoreFilippo Grandi
SuccessoreVittorio Anelli[2] (vicesindaco f.f.)

Dati generali
Partito politicoIndipendente
Titolo di studioLaurea in economia e commercio
UniversitàUniversità Cattolica del Sacro Cuore, Università di Oxford
ProfessioneEconomista

Giacomo Vaciago (Piacenza, 13 maggio 1942Piacenza, 24 marzo 2017) è stato un economista e politico italiano, Sindaco di Piacenza dal 28 giugno 1994[3] al 18 aprile 1998[1] per una coalizione di centrosinistra[4] composta da PDS, AD, Verdi e La Rete.

Biografia

Dopo aver vinto una borsa di studio per il Collegio Augustinianum, nel 1964 si laurea in economia e commercio presso l'Università Cattolica di Milano e nel 1968 consegue il "Master of Philosophy" in Economia all'Università di Oxford. Tra il 1970 e il 1989 è prima professore incaricato e successivamente ordinario di Economia Politica presso l'Università di Ancona, ricoprendo per diversi anni il ruolo di direttore dell'istituto di economia. In seguito è diventato ordinario di politica economica e direttore dell'istituto di economia e finanza dell'Università Cattolica di Milano. Nel dicembre 2016 viene nominato professore emerito, sempre all'Università Cattolica di Milano dove ha continuato ad insegnare "economia monetaria". Vaciago era tra i fondatori di Ref Ricerche, di cui era presidente dal 2013. Dal 1983 era editorialista de Il Sole 24 Ore. Dal 1987 al 1989 è consigliere economico del Ministro del tesoro, dal 1992 al 1993 consigliere del Presidente del Consiglio, dal gennaio 2003 al marzo 2005 è consigliere scientifico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dal 1983 al 1991 è "presidente di Citinvest". Dal 1985 al 1989 è direttore del "Progetto Finalizzato Economia" del CNR. Nel 1985 è visiting scholar alla FED di Washington. Nel 1992 è visiting fellow a Christ Church, Oxford. Nel 1994 entra nella politica attiva.

Tra il 1994 e il 1998 è sindaco di Piacenza a capo di una coalizione di centrosinistra.[3][4][5] Nel 1998 decide di non ricandidarsi per un secondo (e ultimo) mandato consecutivo perché il 18 aprile[1] decide di dimettersi abbandonando il Comune a meno di due mesi dalle elezioni (danneggiando così la sua coalizione) a causa di una "durissima sconfitta" (così la definì Vaciago in una intervista[1] rilasciata il 25 marzo 2015) della giunta da lui guidata contro il TAR "nell'indifferenza generale" (così sostiene Vaciago nell'intervista già citata)[1]. Dal 2007 al 2012 è stato consigliere comunale, sempre nell'area del centrosinistra[6].

Nel gennaio 2014[7] durante la polemica a proposito del rimpasto della giunta comunale guidata da Paolo Dosi (PD) gli ex Sindaci di Piacenza Stefano Pareti (Partito Socialista Italiano, in carica dal 1980 al 1985), Franco Benaglia (Partito Socialista Italiano, in carica dal 1990 al 1992), Anna Braghieri (Democrazia Cristiana, in carica dal 1992 al 1993) e Gianguido Guidotti (indipendente di centrodestra sostenuto dal Polo per le Libertà, in carica dal 1998 al 2008) insieme a Vaciago si sono tutti schierati[7] contro il Sindaco a quel tempo in carica Paolo Dosi (un evento mai accaduto prima secondo la stampa locale piacentina)[7] perché secondo tutti gli ex Sindaci citati il rimpasto effettuato da Dosi (con le relative polemiche che hanno spaccato la sua maggioranza di centrosinistra e infiammato tutte le opposizioni)[8] è «peggio della Prima Repubblica»[7] e nel dicembre 2016 Dosi, anche a causa di questa controversia, ha annunciato il proprio ritiro dalla politica attiva rinunciando a ricandidarsi come Sindaco per ottenere un secondo (e ultimo) mandato.[9][10]

Editorialista dal 1983 per Il Sole 24 ORE, Giacomo Vaciago muore a Piacenza il 24 marzo 2017.[11]

Pubblicazioni

  • Giacomo Vaciago, Teoria e politica monetaria, il Mulino, 1987, ISBN 9788815015334
  • G. Verga e Giacomo Vaciago, Efficienza e stabilità dei mercati finanziari, il Mulino, 1995, ISBN 8815037330
  • Elena Vaciago e Giacomo Vaciago, La new economy, il Mulino, 2001, ISBN 8815081356
  • Giacomo Vaciago, Per tornare a crescere. Intervista sul futuro dell'Italia (intervista di Ilvo Ferrario), Il Sole 24 ORE, 2005, ISBN 9788883637155
  • Giacomo Vaciago e Marco Bosonetto, L'economia è una bella storia (sull'economia raccontata ai ragazzi), Feltrinelli, 2013, ISBN 9788807922244

Note

  1. ^ a b c d e Vaciago spiega la vicenda delle sue dimissioni
  2. ^ Come spiegato da Vaciago in persona in questa intervista rilasciata il 25 marzo 2015, il Sindaco uscente Giacomo Vaciago in data 18 aprile 1998 abbandonò la guida del Comune di Piacenza firmando la lettera di dimissioni (e quindi in questo modo Vaciago è decaduto, de jure e de facto, dall'incarico di Sindaco di Piacenza) e perciò Vittorio Anelli, il suo Vice Sindaco, divenne de jure e de facto il "Sindaco facente funzioni" in attesa delle elezioni
  3. ^ a b N. S., Vaciago ce l'ha fatta, è sindaco di Piacenza, la Repubblica, 27 giugno 1994
  4. ^ a b Marco Cecchini, Quell'economista folgorato sulla via di Piacenza, Corriere della Sera, 9 maggio 1994;
    [...] "Politicamente come si definisce? Sono un uomo di centro" [...]
    [...] "Noi proponiamo di mettere insieme le forze del Centro e della Sinistra sui contenuti e sulle persone. Si lavora per l'aggregazione di una forza politica nuova" [...]
  5. ^ Carlo Brambilla, Piacenza, la sinistra ricomincia dal centro, la Repubblica, 15 maggio 1994
  6. ^ Giacomo Vaciago, Corriere della Sera
  7. ^ a b c d [1]
  8. ^ Copia archiviata, su piacenzasera.it. URL consultato il 16 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2017).
  9. ^ [2]
  10. ^ [3]
  11. ^ Addio a Giacomo Vaciago, economista di fama e sindaco di Piacenza, in PiacenzaSera. URL consultato il 24 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2017).

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Sindaco di Piacenza Successore File:Piacenza-Stemma.png
Filippo Grandi dal 30 giugno 1994 al 6 aprile 1998 Gianguido Guidotti
Controllo di autoritàVIAF (EN64055528 · ISNI (EN0000 0000 6305 8972 · SBN CFIV020374 · LCCN (ENn79043262 · GND (DE170015068 · BNF (FRcb12212572q (data)