Silvio Paternostro

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Silvio Paternostro
NascitaMormanno, 1893
MorteLencia, 28 agosto 1937
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoAlpini
Regio corpo truppe coloniali della Cirenaica
RepartoLIV Battaglione coloniale
Anni di servizio1914 - 1937
GradoPrimo Capitano in servizio permanente effettivo
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
CampagneArbegnuoc
Decorazionivedi qui
dati tratti da Il Medagliere[1]
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Silvio Paternostro (Mormanno, 1893Lencia, 28 agosto 1937) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle grandi operazioni di polizia coloniale in Africa Orientale Italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Mormanno nel 1893, figlio di Nunzio e Rosa La Terra.[1] Dopo aver prestato servizio militare volontario per un anno, nel 1914, nel Regio Esercito, fu richiamato in servizio attivo il 1º giugno 1915, a guerra con l'Impero austro-ungarico già iniziata, assegnato 4º Reggimento artiglieria da fortezza. nel giugno 1915, frequentato il corso allievi ufficiali di complemento presso la Regia Accademia Militare di fanteria e Cavalleria di Modena, fu promosso aspirante e destinato al 1º Reggimento alpini.[1] Promosso sottotenente il 22 gennaio 1917 e tenente il 27 maggio successivo, nel febbraio 1918, passato in servizio al battaglione alpini "Tolmezzo", si distinse in combattimento sul Tonale, al Col della Berretta e al Costone Brescia.[2] Il 1º aprile 1919 fu trasferito al battaglione alpini "Spluga" del 5º Reggimento alpini e alla fine del 1919 lasciò definitivamente la zona di guerra.[2] Nominato in servizio permanente effettivo nell'ottobre 1921, nel febbraio 1932 fu promosso capitano destinato all'8º Reggimento alpini.[2] Trasferito nel Regio corpo truppe coloniali della Cirenaica il 9 dicembre 1934, nel settembre 1936 partiva volontario per l'Africa Orientale salpando da Tobruk il giorno 23 e sbarcando a Massaua sei giorni dopo.[2] Assunto il comando di una compagnia del LIV Battaglione coloniale della X Brigata indigeni partecipò alle grandi operazioni di polizia coloniale.[2] Catturato dai ribelli a Lencia il 28 agosto 1937, fu da questi condannato alla fucilazione.[2] Decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Attaccato per tre giorni da forze ribelli di gran lunga superiori era di esempio ai suoi uomini per sangue freddo e cosciente ardimento. Ferito ad un braccio e caduto in mano all’avversario, che solo con la forza del numero aveva infine avuto il sopravvento, rifiutava con parole piene di nobiltà e di sdegno di allontanarsi dalle salme dei suoi eroici compagni d’arme. Condannato alla fucilazione si diceva orgoglioso della sua sorte per dimostrare da vicino alle orde ribelli come sanno morire i soldati d’Italia. Burca Hobu - Lencia, 26-28 agosto 1937.[3]»
— Regio Decreto 21 novembre 1938.[4]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di un tratto di linea attaccato dal nemico, provvedeva con calma, coraggio e serena prontezza alla difesa, respingendo vittoriosamente l'attaccante. Costone Cady (Tonale), 13 giugno 1918
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Si distingueva con calma e coraggio nel mantenere una posizione fortemente battuto. Col della Berretta (quota 1471), 12 dicembre 1917
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
— Decreto Ministeriale 25 agosto 1919.
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915–1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell’unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Bianchi 2012, p. 183.
  2. ^ a b c d e f g Bianchi 2012, p. 184.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Paternostro, Silvio, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti del 21 febbraio 1939, registro 2 Africa Italiana, foglio 189.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, Il Labaro, Roma, Associazione Nazionale Alpini, 2011, p. 193-194, ISBN 978-88-902153-2-2.
  • Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa orientale. Vol. 2: La conquista dell'Impero, Milano, A. Mondadori Editore, 1992.
  • G. Aldo Gatti, Un eroe calabrese: Capitano Silvio Paternostro, Medaglia d'Oro al V.M. in Africa, Torino, Edizioni Nastro Azzurro, 1955.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 250.
  • Vincenzo Lioy, L'Italia in Africa. L'opera dell'Aeronautica. Eritrea Somalia Etiopia (1919-1937) Vol.2, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1965.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]