Schlegeliaceae

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Schlegeliaceae
Schlegelia parasitica
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Schlegeliaceae
(A.H.Gentry) Reveal, 1996
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Generi

Schlegeliaceae (A.H.Gentry) Reveal, 1996 è una piccola famiglia di piante spermatofite dicotiledoni, appartenente all'ordine delle Lamiales.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della famiglia deriva dal suo genere tipo Schlegelia Miq., 1844 il cui nome è stato dato in onore del zoologo tedesco Hermann Schlegel (Altenburg, 10 giugno 1804 – Leida, 17 gennaio 1884).[2] Il nome scientifico della famiglia è stato definito dal botanico americano Alwyn Howard Gentry (1945 - 1993) e perfezionato dal botanico americano James Lauritz Reveal (1941 – 2015) nella pubblicazione "Phytologia; Designed to Expedite Botanical Publication. New York - 79(2): 74. 1996" del 1996.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante la formula fiorale è la seguente:
*/X, K (5), [C (2+3), A 2+2], G (2), (supero), bacca
  • Calice: il calice ha delle forme campanulate terminanti con 5 lobi (3 - 4 lobi in Schlegelia; ridotti a brevi denti in Synapsis). Può essere lateralmente compresso, sub-ruotato o a forma di tazza. A volte la consistenza è coriacea.
  • Corolla: la corolla di tipo sub-attinomorfa si presenta con un tubo (stretto e diritto; allargato verso le labbra in Synapsis) terminante con due labbra (con 5 lobi sub-uguali in tutto). Il colore può essere bianco, rosa, rosso o porpora; oppure da violetto a malva.
  • Androceo: l'androceo possiede 4 stami didinami (un quinto stame è rudimentale - staminoide) e inclusi nella corolla. Le antere sono formate da 2 teche separate, uguali e divergenti. Gli staminoidi possono essere sia presenti che assenti.
  • Gineceo: l'ovario, formato da due carpelli (biloculare con una sola placentazione centrale in ciascun loculo), è supero. La forma è ovoide; da ellissoide a Exarata. Gli ovuli sono multipli per ogni placenta. Lo stilo è filiforme e unico ed ha uno stigma capitato oppure con 2 - 3 lobi (Schlegelia). Il disco nettarifero in Exarata è assente.
  • Il frutto è una bacca con un sottile pericarpo crostaceo e con numerosi semi dalle forme compresse, angolari con ali membranose (Schlegelia e Exarata) o prive di ali. In Exarata è globoso e carnoso, inoltre è indeiscente.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) ma anche tramite uccelli (impollinazione ornitogama) soprattutto nelle aree tropicali.
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

la distribuzione delle specie di questa famiglia è relativa al Centro America e Sud America.[4]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente i generi di questa famiglia sono stati descritti all'interno delle Scrophulariaceae[4] o anche (da altri Autori) nelle Bignoniaceae.[6] Attualmente, in base ai nuovi sistemi di analisi di classificazione filogenetica del "Angiosperm Phylogeny Group", questo gruppo è riconosciuto come una famiglia autonoma appartenente all'ordine delle Lamiales.[1]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

La posizione filogenetica della famiglia all'interno dell'ordine delle Lamiales è abbastanza centrale e vicina a famiglie più numerose come le Bignoniaceae e le Verbenaceae. Inoltre è "gruppo fratello" delle Lentibulariaceae. Alcuni caratteri l'avvicinano alla famiglia Thomandersiaceae mentre non ci sono evidenti differenze nell'anatomia del legno tra Schlegeliaceae e Bignoniaceae.[1] Altre somiglianze di caratteri con le Bignoniaceae (alberi legnoscenti, foglie opposte, simmetria fiorale bilaterale, androceo comprendente uno staminoide) sono però contraddette dalle analisi del DNA che le separano nettamente da quest'ultime.[7]

Un carattere distintivo per le specie di questa famiglia è il portamento epifita, l'abitudine legnosa con corteccia bianca, foglie semplici a disposizione opposta, fiori grandi e monosimmetrici e frutti tipo bacca. La struttura degli stomi differenzia i due generi maggiori della famiglia: in Schlegelia gli stomi sono anomocitici o paracitici, mentre in Gibsoniothamnus gli stomi sono anisocitici o ciclocitici (le cellule annesse sono diverse e disposte radialmente attorno alle "cellule di guardia").[1][8]

Elenco dei generi[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia è composta da 4 generi e da 36 specie:[4][6]

Genere Specie Distribuzione
Exarata
A.H. Gentry, 1992
Una specie:
Exarata chocoensis A.H. Gentry
Colombia e Ecuador
Gibsoniothamnus
L.O. Williams, 1970
12 Dal Messico al Centro America
Schlegelia
Miq., 1844
22 America Tropicale
Synapsis
Griseb., 1866
Una specie:
Synapsis ilicifolia Griseb.
Cuba

Il genere Thomandersia Baill., 1891, endemico dell'Africa centrale, unico genere della famiglia Thomandesiaceae Sreemadhavan[1], in alcune checklist[9] è descritto all'interno delle Schlegeliaceae.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 30 luglio 2017.
  2. ^ a b BHL - Biodiversity Heritage Library, su biodiversitylibrary.org. URL consultato il 30 luglio 2017.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 30 luglio 2017.
  4. ^ a b c d Kadereit 2004, pag. 372.
  5. ^ Strasburger 2007, pag. 850.
  6. ^ a b Olmstead 2012.
  7. ^ Olmstead et al. 2009, p. 1735.
  8. ^ Judd et al 2007, p. 89.
  9. ^ Schlegeliaceae, su The Plant List. URL consultato il 30 luglio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
  • Eduard Strasburger, Trattato di Botanica, vol. 2, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales, Berlin, Heidelberg, 2004, p. 374.
  • Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2019).
  • Richard G. Olmstead, Claude W. Depamphilis, Andrea D. Wolfe, Nnelson D. Young, Wayne J. Elisons, e Patrick A. Reeves, Disintegration of the Scrophulariaceae, in American Journal of Botany, vol. 88, n. 2, 2001, pp. 348–361, DOI:10.2307/2657024.
  • Richard G. Olmstead, Michelle L. Zjhra, Lúcia G. Lohmann, Susan O. Grose e Andrew J. Eckert, A molecular phylogeny and classification of Bignoniaceae, in American Journal of Botany, vol. . 96, n. 9, Settembre 2009, pp. 1731-1743.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]