Scarmagno - Torre Canavese (morena destra d'Ivrea)
Scarmagno - Torre Canavese (morena destra d'Ivrea) | |
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Un masso erratico all'interno della ZSC | |
Tipo di area | SIC/ZSC |
Codice WDPA | 555528085 |
Cod. Natura 2000 | IT1110047 |
Stati | Italia |
Regioni | Piemonte |
Province | Torino |
Comuni | Agliè, Baldissero Canavese, Castellamonte (isola amministrativa), Cuceglio, Perosa Canavese, San Martino Canavese, Scarmagno, Torre Canavese, Vialfrè |
Superficie a terra | 1896[1] ha |
Mappa di localizzazione | |
Scarmagno - Torre Canavese (morena destra d'Ivrea) è un sito di interesse comunitario (cod.IT1110047)[1] della Regione Piemonte, istituito nell'ambito della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat), designato inoltre come Zona Speciale di Conservazione[2]. Comprende un'area di 1.896 ettari nel territorio di vari comuni del Canavese[1], nella Città metropolitana di Torino.
Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il SIC/ZSC comprende una zona dell'Anfiteatro morenico di Ivrea posta in destra idrografica rispetto al corso della Dora Baltea. Si tratta di un'area collinare caratterizzata da ampi boschi alternati ad aree coltivate e che comprende anche varie piccole zone umide, particolarmente interessanti a livello naturalistico, tra le quali due piccole torbiere.[3]
Collegata all'origine glaciale delle colline della zona è la presenza di vari massi erratici, alcuni di considerevoli dimensioni. Tre i segni della fede popolare, come croci e piloni votivi, spicca la Cappella di San Giacomo, collocata sulla cima di una delle colline più alte della zona nel territorio di Torre Canavese e che probabilmente risale al X secolo.[4]
Flora e vegetazione
[modifica | modifica wikitesto]La flora del SIC/ZSC è dominata da vasti boschi di latifoglie tra le quali predominano nelle zone più asciutte il castagno, le querce e la robinia, mentre nelle fasce di transizione con le zone umide sono presenti saliceti o associazioni di pioppo bianco e ontano nero. Le aree umide ospitano invece popolamenti di Tipha latifolia, Carex elata e canneti, nei quali predomina Phragmites australis. Interessante è anche la presenza di isolati esemplari di cerro (Quercus cerris) e di alcune stazioni di rododendro (Rhododendron ferrugineum), queste ultime ad una quota particolarmente bassa per il Piemonte.[3] Varie tra le misure conservazionistiche specifiche del sito sono rivolte ad incentivare il passaggio dal governo dei boschi da ceduo a fustaia, oltre che alla graduale sostituzione di castagni e robinie con querce. Le misure di conservazione tendono inoltre a favorire la diffusione di specie autoctone ma relativamente poco diffuse come faggio, rovere, sorbi, meli e peri, e di contenere invece le specie invasive alloctone.[5]
Fauna
[modifica | modifica wikitesto]La fauna dell'area protetta comprende varie specie di rettili e di anfibi, che si avvantaggiano di un ambiente relativamente intatto e indisturbato dalle attività umane. Ben studiata è la presenza di coleotteri, che conta alcune specie decisamente rare e l'endemico Bathysciola guerzoi, un coleottero sotterraneo.[3]
Habitat
[modifica | modifica wikitesto]Tra gli habitat naturali di interesse comunitario sono presenti nel SIC/ZSC[1]:
- Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis) (cod. 6510),
- Querceti di farnia o rovere subatlantici e dell'Europa centrale del Carpinion betuli (cod. 9160),
- Boschi di Castanea sativa (cod. 9260).
Attività
[modifica | modifica wikitesto]La zona del SIC/ZSC è visitabile seguendo i vari sentieri e stradine forestali presenti. Viene inoltre attraversata dall'itinerario escursionistico di lunga percorrenza Alta Via dell'Anfiteatro Morenico.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Schede rete NATURA2000 (PDF), in Piano territoriale di coordinamento provinciale. URL consultato il 18 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2020).
- ^ Deliberazione della Giunta Regionale 4 luglio 2016, n. 29-3572 (PDF), Regione Piemonte. URL consultato il 18 marzo 2021.
- ^ a b c Roberto Sindaco, Paolo Savoldelli e Selvaggi Alberto, Scarmagno - Torre Canavese (morena destra d'Ivrea), in La rete NATURA2000 in Piemonte, Regione Piemonte, 2009, pp. 176-177, ISBN 9788890428302. URL consultato il 18 marzo 2021.
- ^ Torre Canavese – Cappella di San Giacomo, su collinecanavesane.it, Comune di Torre Canavese. URL consultato il 18 marzo 2021.
- ^ Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio Settore Biodiversità e Aree Naturali, IT1110047 – Scarmagno Torre Canavese (morena destra d’Ivrea) Misure di conservazione sito-specifiche, Regione Piemonte. URL consultato il 18 marzo 2021.
- ^ Mu edizioni, carta 1:20.000.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cartografia ufficiale italiana in scala 1:25.000 e 1:100.000, Istituto Geografico Militare.
- Alpi canavesane 04 - Carta della Valle Sacra (scala 1:20.000), Mercenasco, Mu edizioni, ISBN 9788889803035.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Scarmagno - Torre Canavese (morena destra d'Ivrea)
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Scarmagno - Torre Canavese (morena destra d'Ivrea), su Sistema informativo europeo della natura - Common Database on Designated Areas, EEA.